martedì 1 settembre 2009

Paz sin Fronteras a L'Avana: i pacchetti turistici, i cantanti invitati (anche Jovanotti)

Volete assistere in diretta e dal vivo, in mezzo a migliaia di cubani, a Paz sin Fronteras, il mega concerto organizzato da Juanes e Miguel Bosè a L'Avana, il 20 settembre? No problem. Nonostante le polemiche che continuano a circondare l'evento, le agenzie di viaggio latinoamericane e persino europee si stanno organizzando. Dal Costarica e dalla Repubblica Dominicana sono partite le prime offerte di pacchetti turistici che offrono volo, albergo e giro turistico a L'Avana; da San José il pacchetto ha un costo base di 404 dollari, che aumentano in base alle esigenze dell'acquirente. Fans in movimento anche dalla Germania, dove Juanes conta su un gruppo di fans aficionados, che lo segue in tutti i concerti possibili e ovviamente non si perdono lo storico appuntamento cubano, dalla Spagna e, sembra, pure da Miami. Per tutti la preoccupazione sono il volo e l'albergo, poi l'ingresso alla plaza de la Revolución, che il manager del cantante colombiano Fernán Martínez continua ad assicurare "libero e gratuito", sarà una questione de suerte: il primo che arriva è quello che meglio si sistema.
Nei giorni scorsi è stato completato il cartellone dei cantanti che si esibiranno. Oltre a Juanes, a Miguel Bosè e a Olga Tañón, già dati per sicuri sin dal forfait di Ricky Martin, Enrique Iglesias e Luis Fonsi, ritiratisi per le pressioni dell'ala radicale dell'esilio di Miami, ci sono, sorpresa italianissima, Jovanotti, lo spagnolo Victor Manuel (non ci sarà la moglie Ana Belén, attrice e cantante, tenuta a Madrid da impegni teatrali), la messicana Julieta Venegas, i portoricani Calle 13, i newyorkesi Yerbabuena, l'ecuadoriano Fernando Velasco; la musica cubana sarà rappresentata da Silvio Rodríguez, Amaury Pérez, Carlos Varela, Los Van Van ed Equis Alfonso. Possiamo dirlo onestamente: vista la partenza, dovevano esserci Juanes, Miguel Bosè, Ricky Martin, Enrique Iglesias e Luis Fonsi come piattaforma, in grado di convincere gli altri eventuali cantanti che si poteva resistere alle pressioni del potente esilio cubano miamense, è un concerto che ha ridotto le aspettative, pur avendo nomi di grande richiamo come Julieta Venegas e Calle 13, autentiche pop-stars della musica latina.
Con il cartellone già definito, rimangono i dettagli. Juanes e Miguel Bosè, che da Madrid ha preso un po' in mano la situazione, in modo da non lasciare solo Juanes davanti alla pressione mediatica, hanno chiarito che nessun artista verrà ricompensato, anzi, tra tutti dovranno pagare le spese del concerto, oltre 200mila euro. "Dopo le enormi pressioni che hanno circondato questo concerto, è ovvio che le marche interessate ci abbiano pensato molto prima di sponsorizzarlo e abbiano poi rinunciato. E' un tema delicato" ha detto Miguel. Insomma, Havana Club, il marchio franco-cubano che ha sponsorizzato le date spagnole del tour di Juanes, è rimasto fuori, per evitare ulteriori polemiche con Miami. Così gli artisti dovranno pagarsi le strutture tecniche, provenienti dal Brasile, dato che quelle di Cuba non rispondono alle loro esigenze standard. Alle autorità cubane, per evitare accuse di strumentalizzazione, Paz sin Fronteras ha chiesto solo la disponibilità della plaza de la Revolución e degli alberghi per ospitare lo staff organizzativo e gli artisti; tutte le altre spese sono da coprire.
Miguel Bosè ha annunciato che gli artisti vestiranno di bianco, il colore della pace e del dialogo, e che, per evitare di ferire ulteriormente la sensibilità di Miami, il palco sarà collocato in modo da non avere alle spalle alcun simbolo politico e, molto meno, il celebre profilo del Che. Il concerto sarà di giorno, in modo da evitare i costi dell'impianto delle luci.
Mentre continuano i preparativi, Paz sin Fronteras continua a raccogliere consensi, il più importante, probabilmente, quello di Gloria Estefan, che dopo vari distinguo ("so che Juanes è in buona fede e che vuole davvero fare qualcosa per la pace, ma per me il problema non è questo perché non può esserci pace senza libertà" e "lui vuole incontrare il popolo cubano, ma la mia esperienza è che non si possono congregare tante persone senza che il Governo le controlli"), augura ai cubani "di poter godere del concerto di Juanes" e assicura che, vada come vada, "sarà interessante". Appoggio al colombiano anche dal governatore del New Mexico Bill Richardson, che considera il concerto "un'espressione positiva, che migliora i legami tra i Paesi e non deve essere un'iniziativa politica". E anche da tanti colleghi che, qualche giorno fa, alle celebrazioni per i 50 anni di presenza della musica ispanica negli USA, al Madison Square Garden, hanno accolto con calore Juanes, mentre il pubblico gli dedicava un'autentica ovazione. Tra gli artisti che hanno appoggiato Juanes stars come Paulina Rubio, Enrique Iglesias, Alejandro Sanz, David Bisbal e Cristian Castro. Peccato che nessuno di loro abbia avuto il coraggio di sfidare l'esilio di Miami e andare a L'Avana a dire che sì, si può cantare anche davanti ai cubani.