Oltre ai resti di galeoni spagnoli e golette romane, il golfo di Cadice custodisce anche
un delicato e ricco ecosistema, recentemente scoperto dalla società Oceana, specializzata
nello studio dei fondali marini.
La ricchezza sommersa della baia gaditana è al centro dell'attenzione per l'intesa
attività peschiera e per la futura installazione dei parchi eolici marini con cui José Luis Rodriguez Zapatero vuole
cambiare il modello economico e di consumo della Spagna, con l'abbandono del petrolio in
favore delle energie cosiddette pulite.
"La torbidezza dell'acqua permette che specie che si trovano generalmente in acque
più profonde qui si trovino a 10-20 metri di profondità, dando vita a un ecosistema
molto ricco e con diverse specie di pesci, coralli, ascidie, gorgonie, ventilane" ha
detto Ana de la Torriente, scienziata
del mare di Oceana Europa a El Mundo. Gli studi sono stati effettuati da
Chipiona, poco più su dell'estremità settentrionale della baia, con un robot sottomarino
e una squadra di sommozzatori e sono serviti anche per individuare al meglio l'area in cui
far sorgere i parchi eolici. Superate le 3-4 miglia dalla costa, la vita marina si riduce
e, secondo Ricado Aguilar, che dirige i progetti e le ricerche di Oceana Europa,
"questo tipo di fondali ha probabilmente importanza come componente della catena
trofica delle specie della zona, anche se l'impressione iniziale è che non ci siano
ragioni per pensare che gli invertebrati presenti nell'area possano essere colpiti
negativamente dall'installazione di aerogeneratori".
Insomma parchi eolici marini andalusi sì, a patto che siano lontani almeno 4 miglia dalla
costa. Per i ricercatori che stanno studiando i fondali gaditani il vero pericolo non
arriva dai parchi eolici, ma dalla pesca illegale e dall'uso di macchinari distruttivi,
che rastrellano i fondali senza preoccuparsi delle conseguenze future sull'ecosistema.
Su elmundo.es c'è anche un bel video che racconta la magnifica vita
sottomarina al largo dell'Andalusia.