mercoledì 21 ottobre 2009

Uruguay: un referendum per annullare le leggi di amnistia ai militari delladittatura

L'eterno quesito dell'America del Sud, se è giusto che i generali e i complici dei loro crimini rimangano impuniti nel nome di un superiore interesse della democrazia per la pace sociale e la costruzione del futuro, torna d'attualità nell'Uruguay, chiamato al voto domenica prossima.
La Corte Suprema di Giustizia ha dichiarato ieri incostituzionale la Ley de Caducidad, che ha garantito l'impunità a chi si è macchiato di crimini contro i diritti umani negli undici anni di dittatura, dal 1973 al 1984. La dichiarazione di incostituzionalità facilita anche il cammino del referendum che chiede l'annullamento della legge e che dovrà essere votato il 25 ottobre, insieme al nuovo presidente. Il referendum è stato convocato dopo che una raccolta di 300mila firme ha cercato di annullarlo; secondo i sondaggi il 47% degli uruguayani intende annullare la Ley de Caducidad, il 34% intende mantenerla e il 18% è indeciso. E' proprio quel 18% che, vista la dichiarazione di incostituzionalità, potrebbe adesso propendere per il sì e aprire così la strada alla caduta della legge e all'avvio delle indagini sulle migliaia di casi di violazione dei diritti umani avvenuti durante la dittatura.
Per appoggiare il sì al referendum, ieri, a Montevideo, hanno marciato in migliaia, dalla Plaza de la Libertad fino all'Obelisco, dove la manifestazione è stata conclusa da un discorso dello scrittore Eduardo Galeano, autore di Las venas abiertas de América Latina, il libro regalato a Hugo Chávez a Barack Obama. Il colore del corteo era il rosa, lo stesso della scheda che verrà utilizzata per votare il referendum. Per chi ha convocato il referendum, la Coordinadora por la Nulidad de la Ley de Caducidad, il suo risultato è quasi più importante della dichiarazione di incostituzionalità della Corte Suprema. Per Macarena Gelman, nipote del poeta argentino Juan Gelman e vittima della repressione della dittatura uruguayana, "oltre alla dichiarazione di incostituzionalità, è fondamentale l'espressione del popolo uruguayano a favore della cancellazione della legge". D'accordo con lei l'associazione dei Figli dei Detenuti Scomparsi, che ha affermato come il sì al referendum implichi non solo un cambio politico, ma soprattutto culturale.
Il referendum è sostenuto dal Frente Amplio, adesso al governo, e divide l'opposizione tra chi  favorevole, chi è contrario e chi lascia libertà di voto. L'assenza di una posizione comune nell'opposizione, nonostante le critiche per la scelta dei tempi per il referendum, in coincidenza con le elezioni presidenziali, dovrebbe facilitare la vittoria del sì. Ma la Coordinadora non si fida e il quotidiano El Pais di Montevideo scrive: "Domenica i promotori del referendum divideranno Montevideo in 18 zone, che saranno costantemente percorse da un minimo di 5 delegati ognuna per verificare che in tutti i seggi elettorali ci siano le schede rosa. Allo stesso tempo membri dei sindacati che sostengono l'annullamento rimarranno nei pressi dei locali elettorali per consegnare le schede a chi le chiede. Carlos Coitiño, membro della Coordinadora, ha detto a El Pais che lo stesso meccanismo studiato per Montevideo verrà realizzato in tutto il Paese. Ha detto che la pubblicità sui mezzi di comunicazione, in favore dell'annullamento, si estenderà fino al limite. La pubblicità elettorale dovrà terminare venerdì a mezzanotte. "Non abbiamo il minimo dubbio che vinceremo" ha detto Coitiño. Ha ammesso che la campagna a favore dell'annullamento della Ley de Caducidad si è svolta in modo indipendente da quella della formula presidenziale del Frente Amplio, l'unico partito che sta sostenendo il sì, secondo la decisione del congresso della coalizione di dicembre del 2008, in favore dell'appoggio del referendum".
Dal web ispanico, un paio di foto dalla manifestazione di ieri, a Montevideo.