martedì 25 maggio 2010

Buenos Aires in festa per la riapertura del Teatro Colón

E alla fine la presidente Cristina Fernandez de Kirchner davvero non è andata all'inaugurazione del nuovo Teatro Colón, riaperto a Buenos Aires dopo tre anni di lavori e restauri. Cristina sta celebrando il Bicentenario dell'Argentina in modo quanto meno singolare: due giorni fa l'Avenida 9 de Julio, che accoglie la maggior parte delle manifestazioni organizzate per i festeggiamenti, è stata invasa da migliaia di porteños che hanno assistito alla sfilata militare. E' stata la più importante sfilata mai vista in democrazia, una sorta di pace simbolica tra le Forze Armate e i cittadini d'Argentina: la presidente era annunciata nel palco delle autorità, la sua presenza era confermata fino a pochi minuti prima dell'inizio della manifestazione, ma a sorpresa non si è fatta vedere e non si sa ancora perché. L'assenza alla riapertura del Teatro Colón l'aveva annunciata in una lettera aperta al sindaco di Buenos Aires Mauricio Macrì, padrone di casa e nemico personale dei Kirchner: alla fine della fiera Cristina ha saltato il più importante evento culturale dell'anno in Argentina e momento culmine dei festeggiamenti del Bicentenario dell'Indipendenza della Patria, per ripicche e antipatie politiche.
La presidente si è così persa una festa emotiva, con 2700 invitati che hanno rappresentato l'Argentina di oggi a tutti i livelli, politico, economico, sociale, culturale. Mauricio Macrì ha fatto gli onori di casa al presidente uruguayano Jose Mujica, presentatosi senza cravatta e con la solita camicia aperta; da lui, però, la testimonianza più affettuosa per il teatro porteño, che ha definito "una vetrina piuttosto aristocratica": "Mio padre era un proletario, guadagnava circa 70 pesos al mese e, qualche volta, pagava 6 pesos nel Vapor de la Carrera per poter venire qualche volta al Colón". Tra gli ospiti anche ex presidenti come Fernando de la Rúa, il vicepresidente Julio Cobos (praticamente, visto che tra i due i rapporti sono rotti da un paio di anni, quando c'è lui non c'è Cristina e viceversa), star della tv locale come Mirtha Legrand e Susana Giménez, celebrities come Valeria Mazza o il milionario Ricardo Fort, una specie di Paris Hilton in versione maschile e platense, che tutti seguono e non si sa perché, artisti come Julio Bocca ed Eleonora Cassano, che si sono esibiti sul palcoscenico del teatro, come in passato lo hanno fatto anche Luciano Pavarotti o Maria Callas. All'esterno migliaia di persone che hanno assistito a uno spettacolo di luci e immagini proiettate sulla facciata del teatro. Così lo racconta Clarin: "E' stato un documentario che ha mostrato la storia del Colón, con immagini, musica e un racconto in off che ha destato grandi applausi in alcuni momenti. (...) I primi applausi sono arrivati quando le luci dell'Avenida 9 de Julio hanno iniziato a spegnersi per l'imminente inizio dello show. La strada era illuminata solo dall'Obelisco e alcuni lampioni e il cartellone elettronico che nell'avenida ripeteva per gli automobilisti consigli tipo "se hai bevuto non guidare". Lo spettacolo è stato molto originale. La facciata del Colón si è trasformata in uno schermo, dove nove proiettori di mezza tonnellata ognuno, portati dagli USA, hanno mostrato immagini in 3D, con una tecnologia chiamata Mapping che, affermano gli organizzatori, non era mai stata usata prima nel Paese. Così sul balcone della facciata passavano immagini della Buenos Aires del 1900, quando si è costruito il Colón, terminato nel 1908 e reinaugurato 102 anni dopo. Si sono ricordate anche alcune delle grandi figure della lirica passate per la sala, come Maria Callas o Luciano Pavarotti. Dopo si sono viste immagini che hanno rappresentato i diversi generi artistici che formano parte della vita quotidiana della sala, come l'opera, la danza, i camerini, la scenografia e altri. Ogni disciplina è stata presentata dalla testimonianza di qualche maestro come Dario Volontè o Julio Bocca (uno dei più applauditi). Forse nel ripasso della storia del Colón sono mancati i ricordi del tango e del folklore, due generi che hanno brillato nella sala grazie a idoli come Anibla Troilo o Mercedes Sosa. Mentre la facciata si riempiva di luci e colori, e al suono della musica, un gruppo di 120 ballerini e attori ha interagito con le immagini. Gli ultimi momenti sono stati i più emotivi. Dopo che il narratore ha spiegato i restauri, si sono potuti ascoltare i saluti di grandi personaggi come Plácido Domingo, Zubin Metha, José Carreras e Maya Plitseskaya, che hanno sottolineato sia l'acustica del teatro che il calore del pubblico".
All'interno le celebrazioni sono iniziate con l'inno nazionale, un breve concerto di musiche tradizionali interpretate dall'Orchestra Filarmonica di Buenos Aires, il terzo atto del Lago dei Cigni, interpretato dal Balletto Stabile del Teatro Colón, e l'ultima scena del primo atto e il secondo atto completo della Boheme.
Se Cristina ha preferito non esserci, lei se l'è perso.
DAl web argentino, soprattutto clarin.com, infobae.com e lanacion.com.ar, le immagini della notte del Teatro Colón