venerdì 16 luglio 2010

La tana dei lupi diventa Por derecho de sangre

Chi è nato prima degli anni 80 e ha visto le telenovelas in Italia, sa che c'era una televisione, ReteA, il cui palinsesto prevedeva esclusivamente telenovelas messicane. E' stato grazie a questa tv che in Italia si è vista La tana dei lupi, una produzione di Televisa considerata, vent'anni dopo, una delle migliori telenovelas della storia.
Catalina Creel, la protagonista, è stato recentemente votata come il personaggio più cattivo mai visto in una telenovela. Una donna tremenda: sposata a un vedovo, Carlos Larios, padre del piccolo José Carlos, e madre di un figlio adorato, Alejandro, nato dal matrimonio, ha finto un incidente con il figliastro per fargli credere di aver perso un occhio per colpa sua e tenerlo così per sempre in sudditanza psicologica. E non solo: quando il marito scopre l'enorme cattiveria fatta a José Carlos, lo uccide e quando, aperto il testamento, si scopre che l'uomo lascia tutti i propri beni al primo figlio che avrà un bambino, appoggia il diabolico piano di Alejandro per battere il fratello e assicurarsi l'eredità. Alejandro è sposato, innamoratissimo, con Vilma, che però non può avere figli, decide quindi di sedurre Leonora, la donna che ha trovato il padre morto, di fingere un matrimonio con lei, e portarle poi via il bambino che nasce dalla loro unione. Vilma, anche lei molto innamorata, lo asseconda, sempre più addolorata; Catalina, scoperta l'impossibilità di procreare della nuora, sostiene il piano del figlio e gli spazza via tutti gli ostacoli, liberandolo anche di José Carlos.
Solo che il duo infernale, Catalina e Alejandro, non ha tenuto conto della forza di Leonora, scappata agli intenti di ucciderla e decisa a scoprire la verità e a riprendersi suo figlio, e della rabbia di José Carlos, mano a mano che scopre che la matrigna amantissima non era così diversa da quella delle favole. E quando Leonora seduce José Carlos per entrare in famiglia, le cose si mettono malissimo per Catalina e Alejandro, fino al sorprendente e a suo modo divertente finale.
La storia in sé è in grado di tenere attaccati alla poltrona giorno per giorno e il cast eccezionale, Maria Rubio nei panni della perfida Catalina, Gonzalo Vega in quelli dell'ingenuo José Carlos, Alejandro Camacho in quelli del diabolico Alejandro (ma quanto ho amato quest'uomo in questo ruolo?!) e Diana Bracho e Rebeca Jones in quelli delle sofferenti Leonora e Vilma, hanno completato l'opera. Davvero La tana dei lupi, a vent'anni di distanza dalla sua realizzazione, si guarda ancora tutta d'un fiato ed è veramente una delle migliori telenovelas che siano mai state prodotte.
Insomma, per farla breve, non si sentiva l'esigenza di un remake. Ma Televisa ultimamente vive soprattutto delle glorie del suo passato, così iniziano in questi giorni le riprese di Por derecho de sangre, che trasforma La tana dei lupi in una miniserie da 13 puntate a stagione. Il cast sembra promettente. Catalina è interpretata da Rebeca Jones, l'unica "sopravvissuta" della versione originale, e vederla nei panni della terribile villana, dopo averla vista in quelli della triste e patetica Vilma, è una bella sorpresa; lo è anche per lei, che accetta divertita la sfida, anche se mette le mani avanti e assicura che non potrà competere con Maria Rubio. Rafael Amaya e Dominika Paleta interpretano la coppia diabolica Alejandro e Vilma: il primo si sta costruendo una carriera in equilibrio tra Messico e Spagna e si è già visto in varie coproduzioni, la seconda è una delle giovani star di Televisa e passa con facilità dai ruoli di cattivissima a quelli di buonissima, purché non convenzionali. La coppia protagonista, José Carlos e Leonora, è affidata a due bellissimi delle telenovelas, il cubano William Levy e la colombiana Danna Garcia: si immaginano entrambi nei ruoli che li aspettano; William, che sembrava troppo giovane per Sortilegio, nel ruolo che fu di Andrés Garcia in Cuore di pietra, si è poi rivelato disinvolto e naturale, quindi, con lo stesso problema di gioventù in Por derecho de sangre, potrebbe essere nuovamente una piacevole sorpresa; di Danna c'è poco da dire, lei è sempre perfetta, praticamente nata davanti a una telecamera, non ha ancora trovato un ruolo che abbia fatto dubitare del suo talento.
La storia pare sarà la stessa, il cast sembra essere promettente, la produzione, a carico di Salvador Mejia, fa un po' venire i brividi. Mejia è lo stesso produttore di Fuego en la sangre e Corazón salvaje, remake inguardabilissimi di due autentici successi della tv ispanica come Pasión de gavilanes e Corazón salvaje, entrambi distrutti con giri di trama illogici, personaggi dalla psicologia elementare e attori capitati lì per caso. La notizia buona è che ci siamo liberati dell'attore cult di Mejia, Eduardo Yáñez, a cui, 50enne, ha fatto interpretare i più o meno 30enni Juan Reyes e Juan del Diablo, uno più dimenticabile dell'altro. William Levy si guarda più volentieri di Eduardo Yáñez, non c'è dubbio, e a quanto pare a Televisa hanno capito che esiste una generazione di attori che ha meno di 40 anni e che può sostituire, finalmente, i vari Eduardo Yáñeze Fernando Colunga, che ormai abbondantemente sopra i 40 monopolizzano i ruoli da protagonista e continuano a interpretare 25-30enni perdendo ogni credibilità (passassero a fare i padri o gli amici dei protagonisti o fossero protagonisti 40-50enni, niente da dire, ma vederli interpretare ancora ingenui ragazzotti al primo amore risulta ridicolo).
Al vedere le prime caratteristiche di Por derecho de sangre, la curiosità è d'obbligo; se ne riparlerà nel 2011, quando, secondo i programmi, verrà messa in onda.