sabato 21 agosto 2010

Il Centro Niemeyer, come un Museo Guggenheim per Avilés

Come è nato il Centro Cultural Oscar Niemeyer di Avilés, nelle Asturie, lo raccontava ieri El Pais. Era il 2005 e si stavano preparando i festeggiamenti per i 25 anni della Fondazione Principe delle Asturie, che assegna i premi più importanti della cultura ispanica, consegnati a ottobre dal Principe delle Asturie a Oviedo. Natalio Grueso, oggi direttore del Centro Niemeyer e allora dirigente della Fondazione, fu a Rio de Janeiro per incontrare il celebre architetto brasiliano, Premio Principe delle Asturie 1989, e spiegargli l'idea dell'anniversario. "Cosa faranno gli altri?" gli chiese Niemeyer. "Barenboim darà un concerto, Woody Allen farà un film" gli rispose Grueso. "Bene, io sono un architetto e vi regalerò un edificio" concluse Niemeyer.
E' nato in questo modo semplice e generoso l'unico progetto spagnolo di Oscar Niemeyer, "il più importante tra i progetti recenti e sicuramente uno di quelli che mi daranno maggiori soddisfazioni tra quelli creati all'estero", secondo le sue parole. Anche perché probabilmente, risponde in qualche modo alla sua incrollabile fede nel socialismo. Il Centro Niemeyer, sulla riva della ria, che un tempo fu destinata all'industria e che era abbandonata fino a questo nuovo cantiere, ha uno scopo ambizioso. La sua presenza e le sue attività culturali dovranno rigenerare non solo il tessuto urbano, ma anche quello sociale ed economico della città. Come scrive poeticamente El Pais, "la grande cupola fu il primo colpo dell'effetto Niemeyer, il recupero dell'orgoglio di Avilés, la sensazione di tornare ad avere un posto nel mondo e non solo i lunedì al sole". La costruzione del complesso è entrato nella sua fase conclusiva: iniziato quattro anni fa, si spera di inaugurarlo a dicembre 2010, in occasione del 103° compleanno dell'architetto brasiliano. C'è chi si azzarda a sperare nella sua presenza, nonostante i recenti problemi di salute, l'età avanzata e la fobia per l'aereo del geniale carioca.
Oggi, dopo la visita della stampa dei giorni scorsi, il Centro Niemeyer è aperto al pubblico, per una giornata di visite guidate gratuite, i cui biglietti sono andati immediatamente esauriti. E' che questa misteriosa struttura che sorge all'altro lato del fiume, con le sue cupole, le sue curve e il suo colore bianco, genera curiosità e qualche perplessità. Nonostante l'esempio del Guggenheim a Bilbao, non tutti sono convinti che la città possa rinascere grazie a un centro culturale di livello internazionale. Ci credono però le autorità del Principato che, quando il brasiliano ha offerto in regalo un suo edificio, hanno pensato ad Avilés e al suo futuro da reinventare dopo l'industria pesante, l'acciaio e la decadenza del suo porto. Ci crede Niemeyer, che prima di preparare i disegni del suo progetto ha voluto conoscere a fondo non solo la morfologia dell'area, ma anche la sua storia, il suo tessuto sociale, lo scopo finale dell'opera. Ci credono le celebrities che hanno visitato Avilés proprio per vedere in anteprima il Centro Niemeyer, la prima di tutte, Brad Pitt, che lo scorso anno ha praticamente rivoluzionato la città quando, noto appassionato di architettura, si è presentato proprio per vedere da vicino il cantiere del nuovo progetto; riportano i quotidiani che molti avilesini hanno iniziato a lasciare da parte lo scetticismo proprio grazie all'attore statunitense: "Se Brad Pitt è venuto proprio qui per vederlo, allora deve essere proprio importante" è stato uno dei commenti più diffusi.
Il Centro Niemeyer è formato da un auditorium per 1000 persone, uno spazio per le esposizioni, una torre-belvedere sul fiume e sulla città, sull'altro lato, un edificio polifunzionale che ospiterà un cinema, sale di prova, riunioni e conferenze, una piazza all'aperto per attività culturali e del tempo libero. A unire questi edifici tra loro indipendenti, l'estetica di Oscar Niemeyer, con le sue linee curve, la passione per la duttilità del cemento armato e la sua ideologia egualitaria, che non vuole dare privilegi a nessuno e cerca soluzioni per far sì che tutti i cittadini siano uguali. Per esempio, nel suo auditorium, sotto una cupola alta quanto un edificio di otto piani, non ci saranno palchi né platea, che stabiliscono una differenza anche sociale tra il pubblico, ma quasi 1000 poltroncine sistemate in modo da non creare privilegi di visibilità a nessuno. Sarà un'idea che la pratica rispetterà? I quartieri egualitari di Brasilia dimostrano di no, dato che si sono poi create le aree residenziali per i ricchi e i potenti, tradendo lo spirito dei creatori della nuova capitale.
La miglior descrizione architettonica del Centro Niemeyer la offre El Mundo e non la pagina web ufficiale, che andrebbe decisamente rivista. Ecco come il quotidiano madrileno racconta il complesso: "Una delle cose più impressionanti dell'auditorium è il vuoto che c'è al momento su quella che sarebbe la parete posteriore del palcoscenico. Si tratta di un palcoscenico mutabile. Dove adesso c'è un vuoto, come se si trattasse di una finestra gigante, si sistemerà una porta a ghigliottina che permetterà di dirigere lo spettacolo oltre che verso l'interno, con una platea di 998 persone, anche verso le migliaia che potrebbero stare all'esterno, nella piazza che i quattro edifici delimitano. Sulle sue pareti esterne adesso ci sono varie prove del bianco. Si studia che pittura può resistere meglio alle condizioni climatiche e alla vicinanza del mare. Il complesso si trova sulla riva del fiume e, quando sarà terminato, offrirà un nuovo modo di osservare la città. Una torre-belvedere circondata da finestre, che non si può ancora visitare, offrirà una panoramica di 360° della varietà del paesaggio: la città su un lato, il fiume, la zona industriale, gli alti forni, le gru e le industrie, le colline che raccolgono le infinite tonalità del verde asturiano... Il centro unirà passato e futuro della città. Una parte del territorio inondato negli anni 50 dall'orchestra dell'acciaio e fumo dell'industria siderurgica ha lasciato il passo all'iniezione di splendore della sinuosa architettura del brasiliano, amante delle curve per ispirazione del corpo femminile e delle spiagge di Copacabana. La cupola, questo mezzo "uovo" che non piace a una parte della popolazione avilesina, che non crede alle possibilità socioeconomiche del Niemeyer, nonostante si porti ad esempio l'effetto Guggenheim di Bilbao, è praticamente terminata. Attira l'attenzione l'immensa lampada sul suo tetto curvo, capace di dotare di illuminazione zenitale l'insieme dello spazio diafano, al quale si arriva, in un gradevole contrasto, da uno spazio molto stretto. Questa zona sarà dedicata alle esposizioni, come lo sarà anche la parte sotto l'auditorium. Gli edifici saranno uniti da una pratica passerella con tetto, anche se aperta, perché i visitatori non si tirino indietro nei giorni in cui il tempo non è favorevole. Ad Avilés l'anno scorso è piovuto 179 giorni".
Nonostante non sia ancora del tutto terminato, il Centro Niemeyer ha già iniziato le proprie attività culturali e, da quanto riporta la sua pagina web, ha un'agenda piuttosto intensa. Per esempio, Woody Allen, uno dei sostenitori del centro e noto amante, ricambiato, delle Asturie (è riuscito a girarci anche alcune scene di Vicky Cristina Barcellona e Oviedo gli ha dedicato una statua nel centro storico), presenterà proprio nel Centro Niemeyer il suo nuovo film, You Will Meet a Tall Dark Stranger, che in spagnolo si intitolerà Conocerás al hombre de tus sueños. Un Premio Principe delle Asturie che si presenta nella casa disegnata da un Premio Principe delle Asturie. Tutto un simbolo del prestigio raggiunto dai Premi voluti dalla Casa Reale per dare un ruolo all'erede al trono e dall'affetto che chi lo riceve mantiene per le Asturie. Tutto un simbolo, anche, di quello che Avilés può arrivare ad essere nella creazione di cultura in Spagna.
Le immagini, dalla magnifica galleria fotografica della pagina ufficiale del Centro Niemeyer, firmate dal fotografo Nardo Villaboy.