Essere una città tollerante e rispettosa dei diritti altrui non è solo segno di civiltà, ma è anche una buona fonte di entrate per l'economia locale. Lo sanno bene Barcellona e Buenos Aires, le due città latine più gay-friendly, con servizi di accoglienza e di turismo appositamente pensati per la comunità omosessuale, in un contesto di tolleranza e apertura. Insomma, se due omosessuali girano per strada a Barcellona e a Buenos Aires non rischiano il linciaggio, come capita ad altre latitudini altrettanto latine.
Per capire di cosa stiamo parlando. Secondo la Camera di Commercio Internazionale Gay e Lesbica (IGLCC), il turismo della comunità omosessuale muove a livello internazionale 4 miliardi di euro; si tratta di persone spesso con un alto potere d'acquisto, che spendono generalmente almeno 1500 euro per i loro viaggi e che, durante i viaggi, spendono 130 euro al giorno contro gli 80 di un eterosessuale. Si capisce perché i Paesi più avanzati e più sviluppati stiano adottando politiche non solo rispettose dei diritti degli omosessuali, ma anche in grado di captare il loro interesse turistico.
La Spagna, che è stata uno dei primi Paesi al mondo a riconoscere il matrimonio per le persone dello stesso sesso, è uno dei paradisi prediletti della comunità omosessuale, non solo per il clima, la cultura e la gastronomia, ma anche per l'atteggiamento aperto e tollerante. Non ci sono solo la già citata Barcellona, la vicina Sitges, la sempreverde Ibiza, non solo Madrid e Chueca, il quartiere rinato a nuova vita grazie alla creatività omosessuale e adesso punto di incontro internazionale degli omosessuali e non. Anche l'Andalusia è impegnata ad attrarre il turismo gay e lesbico.
reservasgays.com, la prima agenzia di viaggi spagnola online dedicata al turismo omosessuale, ha contato a Siviglia 57 imprese gay-friendly. "Alberghi e sistemazioni agrituristiche, agenzie di viaggi e ristoranti occupano circa l'80% delle atttività gay-friendly della provincia" si legge nella pagina web "Centri estetici e locali notturni sono le altre imprese che dimostrano il loro interesse per il turismo gay a Siviglia. Queste attività non sono esclusive per gay, ma sì sono tra quelle in cui si possono sentire a proprio agio". In città le imprese gay-friendly si trovano soprattutto nel centro storico cittadino, all'Alameda de Hércules, all'Arenal, il quartiere che si affaccia sul Guadalquivir, in Marqués de Paradas, nei pressi del Museo de Bellas Artes, e a a Cartuja, il quartiere sorto nell'area dell'Expo92. Lavorano soprattutto nelle date "sacre" di Siviglia, la Semana Santa, la Feria de Abril, la Giornata dell'Orgoglio Gay del Sud, a giugno. Il capoluogo andaluso è una delle città più affascinanti e più attraenti per la comunità omosessuale internazionale. Reservasgays.com ne individua facilmente le ragioni: "Le sue strade e i suoi musei, i dehors e le piazze hanno fatto di Siviglia una città speciale per la comunità LGTB. Siviglia, capoluogo dell'Andalusia, può essere considerata il centro artistico, culturale, finanziario, economico e sociale del Sud della Spagna. La sua storia è stata segnata dal passaggio di molte culture diverse che le hanno lasciato un patrimonio così ricco da convertirla in una scommessa sicura per il turismo gay".
Secondo Javier Checa, direttore di reservagays.com, per queste suo patrimonio culturale e per la tolleranza della sua gente, Siviglia potrebbe fare di più per captare il turismo omosessuale e per promuoversi tra i membri di questa comunità.
Idee potrebbero esserle suggerite dalla I Feria Internacional de los Negocios y el Turismo Gay che reservasgays.com organizza a Torremolinos, in provincia di Málaga, dal 15 al 17 ottobre 2010. La inaugurerà Claudia Cardinale e saranno presenti oltre 1500 imprese che offriranno, in 180 stands servizi e prodotti destinati al mercato omosessuale. Turismo, Comuni gay-friendly, centri di bellezza, marchi di abbigliamento, persino assicurazioni, si presenteranno a un settore "che spende abbastanza in prodotti e servizi e che è molto fedele ai suoi marchi" dice Checa, che vuole organizzare un "evento stupendo". In programma ci sono anche un Festival Cinema Gay con 15 film, un incontro per single omosessuali e il Festival Gayvisión, a cui parteciperanno cantanti provenienti da tutta la Spagna. Lo scopo della Feria è presentare sì servizi e prodotti destinati alla comunità, ma anche ricordare che l'immagine degli omosessuali non è quella delle sfilate dell'Orgoglio Gay, che ci sono ancora migliaia di persone, soprattutto tra i liberi professionisti, che si nascondono per paura di perdere il posto di lavoro e che "la normalità sta arrivando solo adesso, ma bisogna essere ancora più visibili, soprattutto per le ragazze, a cui costa ancora ammettere la propria omosessualità". Checa calcola che gli omosessuali sono circa 980 milioni di persone in tutto il mondo: se si unissero sarebbero la quinta potenza economica mondiale.
Pensarci, in altri paralleli latini, non farebbe male alla testa e darebbe una mano, perché no?, a superare la crisi economica e a recuperare un po' di civiltà.
Per capire di cosa stiamo parlando. Secondo la Camera di Commercio Internazionale Gay e Lesbica (IGLCC), il turismo della comunità omosessuale muove a livello internazionale 4 miliardi di euro; si tratta di persone spesso con un alto potere d'acquisto, che spendono generalmente almeno 1500 euro per i loro viaggi e che, durante i viaggi, spendono 130 euro al giorno contro gli 80 di un eterosessuale. Si capisce perché i Paesi più avanzati e più sviluppati stiano adottando politiche non solo rispettose dei diritti degli omosessuali, ma anche in grado di captare il loro interesse turistico.
La Spagna, che è stata uno dei primi Paesi al mondo a riconoscere il matrimonio per le persone dello stesso sesso, è uno dei paradisi prediletti della comunità omosessuale, non solo per il clima, la cultura e la gastronomia, ma anche per l'atteggiamento aperto e tollerante. Non ci sono solo la già citata Barcellona, la vicina Sitges, la sempreverde Ibiza, non solo Madrid e Chueca, il quartiere rinato a nuova vita grazie alla creatività omosessuale e adesso punto di incontro internazionale degli omosessuali e non. Anche l'Andalusia è impegnata ad attrarre il turismo gay e lesbico.
reservasgays.com, la prima agenzia di viaggi spagnola online dedicata al turismo omosessuale, ha contato a Siviglia 57 imprese gay-friendly. "Alberghi e sistemazioni agrituristiche, agenzie di viaggi e ristoranti occupano circa l'80% delle atttività gay-friendly della provincia" si legge nella pagina web "Centri estetici e locali notturni sono le altre imprese che dimostrano il loro interesse per il turismo gay a Siviglia. Queste attività non sono esclusive per gay, ma sì sono tra quelle in cui si possono sentire a proprio agio". In città le imprese gay-friendly si trovano soprattutto nel centro storico cittadino, all'Alameda de Hércules, all'Arenal, il quartiere che si affaccia sul Guadalquivir, in Marqués de Paradas, nei pressi del Museo de Bellas Artes, e a a Cartuja, il quartiere sorto nell'area dell'Expo92. Lavorano soprattutto nelle date "sacre" di Siviglia, la Semana Santa, la Feria de Abril, la Giornata dell'Orgoglio Gay del Sud, a giugno. Il capoluogo andaluso è una delle città più affascinanti e più attraenti per la comunità omosessuale internazionale. Reservasgays.com ne individua facilmente le ragioni: "Le sue strade e i suoi musei, i dehors e le piazze hanno fatto di Siviglia una città speciale per la comunità LGTB. Siviglia, capoluogo dell'Andalusia, può essere considerata il centro artistico, culturale, finanziario, economico e sociale del Sud della Spagna. La sua storia è stata segnata dal passaggio di molte culture diverse che le hanno lasciato un patrimonio così ricco da convertirla in una scommessa sicura per il turismo gay".
Secondo Javier Checa, direttore di reservagays.com, per queste suo patrimonio culturale e per la tolleranza della sua gente, Siviglia potrebbe fare di più per captare il turismo omosessuale e per promuoversi tra i membri di questa comunità.
Idee potrebbero esserle suggerite dalla I Feria Internacional de los Negocios y el Turismo Gay che reservasgays.com organizza a Torremolinos, in provincia di Málaga, dal 15 al 17 ottobre 2010. La inaugurerà Claudia Cardinale e saranno presenti oltre 1500 imprese che offriranno, in 180 stands servizi e prodotti destinati al mercato omosessuale. Turismo, Comuni gay-friendly, centri di bellezza, marchi di abbigliamento, persino assicurazioni, si presenteranno a un settore "che spende abbastanza in prodotti e servizi e che è molto fedele ai suoi marchi" dice Checa, che vuole organizzare un "evento stupendo". In programma ci sono anche un Festival Cinema Gay con 15 film, un incontro per single omosessuali e il Festival Gayvisión, a cui parteciperanno cantanti provenienti da tutta la Spagna. Lo scopo della Feria è presentare sì servizi e prodotti destinati alla comunità, ma anche ricordare che l'immagine degli omosessuali non è quella delle sfilate dell'Orgoglio Gay, che ci sono ancora migliaia di persone, soprattutto tra i liberi professionisti, che si nascondono per paura di perdere il posto di lavoro e che "la normalità sta arrivando solo adesso, ma bisogna essere ancora più visibili, soprattutto per le ragazze, a cui costa ancora ammettere la propria omosessualità". Checa calcola che gli omosessuali sono circa 980 milioni di persone in tutto il mondo: se si unissero sarebbero la quinta potenza economica mondiale.
Pensarci, in altri paralleli latini, non farebbe male alla testa e darebbe una mano, perché no?, a superare la crisi economica e a recuperare un po' di civiltà.