Medellín è la prima città non capitale che ospita la Bienal Iberoamericana de Arquitectura y Urbanismo (BIAU), voluta una decina di anni fa dal Ministero spagnolo della Casa e organizzato da Madrid (1998), Città del Messico (2000), Santiago del Cile (2002), Lima (2004), Montevideo (2006), Lisbona (2008). La selezione delle città non è stata casuale: ognuna di loro è stata oggetto di profonde trasformazioni anche sociali e culturali, partite dall'architettura e dall'urbanistica, e invita a riflettere sul ruolo dell'architettura nel futuro sostenibile delle città e sulle politiche e gli investimenti pubblici in questi settori, per trainare progresso e sviluppo. Medellín non fa eccezione a questo modello: è riuscita ad allontanarsi dall'immagine di capitale dei più violenti carteles colombiani della droga grazie a un sindaco, Sergio Fajardo, che nei suoi due mandati ha realizzato un rivoluzionario sistema di trasporti e numerosi complessi architettonici, cambiando così la percezione della città anche per i suoi stessi abitanti. Architettura per l'integrazione cittadina è il titolo della Biennale ospitata nella città colombiana. "Medellín è stata scelta per questa edizione per essere una città che ci presenta un modello di sviluppo urbanistico e di trasformazione sociale in cui l'architettura è stata intesa come referente per l'equità e la convivenza cittadina" ha detto il Ministro Consigliere dell'Ambiasciata di Spagna Eduardo Aznar, al presentare la programmazione dell'evento. I suoi parchi, le biblioteche, gli spazi pubblici nati negli ultimi anni a Medellín hanno trovato uno spazio sempre maggiore sulle riviste e nel dibattito internazionali. Il riconoscimento di un cambio cittadino nato dall'architettura è pressoché unanime.
Nel programma della Biennale, che si concluderà domani 14 ottobre (è iniziata l'11 ottobre), ci sono 60 attività accademiche, 3 mostre, visite a Medellín e ai suoi quartieri periferici, tornati a nuova vita grazie anche ai trasporti pubblici, dalla metropolitana di superficie alle teleferiche che uniscono i quartieri alti al centro cittadino. "Medellín è il vivo esempio del fatto che l'architettura trasforma. Con un investimento pubblico di soli 200 milioni di dollari, si è ottenuto in pochi anni qualcosa che non è paragonabile ai milioni di euro investiti in altre città europee" ha detto entusiasta il ministro della Casa spagnolo Beatriz Corredor "Se posso permettermi un consiglio: continuate così!" Le dichiarazioni del ministro sono arrivate subito dopo una delle attività previste dalla Biennale, la visita alla città attraverso Metrocable, il nuovo sistema di trasporto pubblico, che ha riportato in città circa 170mila persone, abitanti in 11 quartieri periferici. E sono state proprio le periferie la principale preoccupazione degli ultimi sindaci di Medellín, che hanno voluto portare lì investimenti e cultura, per ridare orgoglio e nuove attività economiche. Sono stati creati 125mila mq di spazi pubblici, con ben 18 parchi di fruizione cittadina, molti dei quali decorati da sculture di importanti artisti, compreso il più illustre cittadino di Medellín, Fernando Botero.
All'inaugurare la Bienal il presidente della Colombia Juan Manuel Santos ha affermato che l'architettura aiuta a costruire la democrazia e anche per questo ha annunciato la costruzione di 1 milione di alloggi, promettendo "città competitive, sostenibili, sicure e gentili". In Colombia vive in città il 75% della popolazione, che salirà all'80% nel 2020. Medellín, che negli ultimi mesi è tornata a vivere episodi di tensione e violenza, vuole offrirsi come modello di città aperta e sostenibile. L'orgoglio di questa nuova fase della sua storia lo si può leggere anche nello speciale che il quotidiano locale El colombiano ha dedicato alla BIAU: il bel video sulla Medellín antica, la galleria fotografica con i contrasti stridenti tra antico e moderno, ricchezza e povertà, la galleria fotografica dei monumenti e delle opere che hanno dato un nuovo volto alla città.