venerdì 26 novembre 2010

Il portiere del Barça Victor Valdés, che non è così cattivo come lo dipingono

Iker Casillas di qui e Iker Casillas di là e ci perdiamo, almeno a livello mediatico, Victor Valdés, il portiere del Barça, di cui ci si è occupati prima dei Mondiali perché ci si chiedeva se era più giusto dare la titolarità della porta al numero 1 del Real Madrid, arrivato a fine campionato un po' appannato, o a quello del Barça vittorioso (in Spagna c'è questo problema degli equilibri della Selección tra le due grandi squadre di Madrid e di Barcellona, in modo che, in caso di vittoria, come per esempio ai Mondiali, i tifosi dell'una o dell'altra possano vantarsi di essere la colonna portante della nazionale e dunque i veri detentori del titolo). Ma Victor Valdés non è uno di quei giocatori che attirino l'attenzione dei media: una vita privata soddisfatta e felice con la sua compagna e il loro bambino, una vita professionale che gli ha permesso di vincere tutto nella squadra del suo corazón, in cui è cresciuto sin da ragazzino, un fascino che non fa ombra a quello più mediatico di Iker Casillas, Gerard Piqué, Cristiano Ronaldo o Sergio Ramos (Sergio Ramos?! sì, c'è chi lo considera un autentico sex symbol... Luis Miguel direbbe Misterios del amor). E, insomma, meno male che ci ha pensato DT a fare giustizia a questo 28enne catalano, altrimenti, che peccato.
Per DT Valdés, che da qualche tempo gira con la testa rasata, e non per problemi di calvizie, ha adottato un look da bello e impossibile, selvaggio quanto basta per agitare gli occhi femminili e per rivoluzionare la sua immagine in campo. Dopo aver visto le foto, impossibile non leggere l'intervista. Così si scopre che Valdés un po' ribelle lo è stato davvero, "soprattutto in gioventù" dice lui "ero impulsivo e ho commesso qualche errore. Ma penso che con la maturità chiunque trovi l'equilibrio". Per cui lui adesso non è per niente aggressivo, polemico e arrogante, come vogliono gli stereotipi che lo riguardano, ma si considera "una persona leale con le persone vicine, molto legato alla famiglia, abbastanza tranquilla, che di tanto in tanto ha bisogno dei suoi momenti di solitudine". E' anche superstizioso e pare che abbia tutto un rituale prima delle partite, anche se sostiene di aver lasciato da parte molte manie che aveva perché "con il passare del tempo mi sono reso conto che erano tonterias". Però continua a pregare: "Sono molto credente e pregare prima della partita, mi dà calma e serenità".
Tra le sue passioni segrete ci sono le moto, "completamente incompatibili con l'essere calciatore. Mi piacciono molto le Harley-Davidson, soprattutto per questa filosofia di libertà ed entusiasmo che c'è dietro" e la musica elettronica e rock "mi piacciono AC/DC e Bruce Springsteen e alcuni dj come Tiësto o Van Buuren, che seguo volentieri". Sul suo avambraccio sinistro ha tatuato un guerriero "tra il nordico e il romano, me lo sono fatto in un momento in cui ho dovuto superare qualcosa di molto importante: ogni volta che lo guardavo mi dava forza; poi ho anche il nome di mio figlio, Dylan, scelto per il suo significato, figlio del mare, e non per Bob Dylan) e il mio segno zodiacale, il Capricorno". Ha due cani, Otto e Cuper, e ritiene che il cane sia "l'animale più fedele per l'uomo, ti insegna a vere ogni giorno al massimo e ti dà serenità. C'è gente che non può immaginarlo ma sia arriva a sentire molto affetto, come per una persona".
Tentano di farlo sbilanciare sui suoi gusti femminili cercando di fargli scegliere una modella con cui girare un eventuale spot, ma lui non si lascia imbrogliare e insiste che la donna perfetta è la sua compagna, "molto bella e di cui sono molto innamorato, verrebbe benissimo nelle foto e tra tutte scelgo lei". Con queste affermazioni inizia a sfiorare la perfezione e il bello è che non è neanche fastidioso.