lunedì 13 dicembre 2010

Il controllore di volo César Cabo, con cui le spagnole vogliono perdere il controllo

Di una cosa non dobbiamo avere dubbi: i controllori di volo sono la categoria più detestata di Spagna. Addirittura più dei politici, il che, in questi tempi di crisi economica e poche soluzioni alla vista, fa ben capire il loro livello di impopolarità. Da quando c'è stato l'ultimo sciopero, alla vigilia del Puente de la Constitución, se si tiene alla propria incolumità e all'amicizia, è meglio evitare l'argomento con uno spagnolo, soprattutto se si ha in mente di esprimere qualche dubbio e sostenere che magari anche i controllori hanno le loro ragioni. Molto meglio parlare di calcio, ve lo assicuro, e anche questo è tutto dire.
La colpa dei controllori di volo è lottare per i propri diritti (è la terza volta in un anno che gli cambiano le regole dell'orario di lavoro per decreto, senza, cioè, discuterlo prima con il loro sindacato), usando come arma ricattatoria lo sciopero alla vigilia di ponti e vacanze (quest'anno non ne hanno risparmiato uno) e di guadagnare 200mila euro annuali di media. E' piuttosto irritante che un governo socialista cerchi di far passare come privilegio uno stipendio buono, accompagnato dai diritti dei lavoratori, invece di lottare perché tutti i lavoratori abbiano uno stipendio dignitoso accompagnato dal rispetto per la loro dignità professionale, ma, del resto, siamo in piena crisi causata dal liberismo senza freni e vogliamo risolverla obbedendo ai maestri del liberismo senza freni. I controllori hanno le loro ragioni e prima o poi si arriverà ad avere sufficiente calma ed equilibrio per discuterle, ma hanno perso ogni ragione il 3 dicembre, quando si sono astenuti dal lavoro senza annunciarlo e lasciando migliaia di passeggeri in balia del caso.
Da allora César Cabo, il portavoce di USCA, il sindacato dei controllori di volo, è stato ospite di ogni trasmissione televisiva e ha partecipato a tutte le chat possibili di tutte le principali pagine web d'informazione, cercando di contenere la rabbia degli spagnoli e tentando di spiegare le ragioni della sua categoria. Ed ecco che le conversazioni sui controllori di volo hanno cambiato tendenza: se gli interlocutori sono uomini, non ce n'è, si continua a insultarli, se ci sono anche donne e si accenna a Cabo, è finita, iniziano le strizzatine d'occhio, i sorrisi complici e il tono della conversazione si fa decisamente più frivolo se non, addirittura, hot.
38 anni, alto, biondo, di bell'aspetto, i modi cortesi e la gestualità di un modello, César Cabo è diventato in pochi giorni l'oggetto del desiderio di migliaia di donne. Il fenomeno non si vede solo nelle conversazioni, che virano improvvisamente verso particolari e dettagli che niente hanno a che vedere con la sua professione, ma anche nel web. Già in agosto, quando i controllori avevano minacciato la solita huelga, lo sciopero, alla vigilia delle ferie, le reti sociali avevano dedicato a César Cabo scherzose attenzioni e lo avevano trasformato in uno degli uomini più desiderati dell'estate. Ma adesso il fenomeno tracima ovunque. Signore che perderebbero volentieri il controllo con César Cabo o César Cabo, prendi il controllo del mio spazio aereo sono solo due dei gruppi creati su Facebook in suo onore, dove signore di ogni età discutono dell'ultimo look del bel sindacalista e distinguono seriamente il suo ruolo professionale, per cui lo considerano un capullo, uno stronzo, dal suo fascino fisico, per il quale perderebbero volentieri il controllo. Persino nel forum di una rivista seriosamente glamour come Vogue hanno aperto un thread per elogiare il fascino del bel César e anche qui, fatta la necessaria distinzione tra il César sindacalista che non si può vedere, e il César di bell'aspetto su cui si può sognare, altrimenti arrivano scariche di insulti perché si sta parlando pur sempre di un disgraziato controllore di volo, abbondano i messaggi hot (il più delirante usa metafore neanche troppo nascoste, ma è imperdibile perché le chicas nei forum sono, direbbero gli argentini, unas genias: "Cabo, controllami tutto il corpo, ti lascio fare scioperi di tutti i tipi, meno quello della fame perché voglio che mi mangi tutta; vieni qui che ti mangio la torre di controllo!"). Si discute sulla sua somiglianza con attori celebri, il più gettonato è Simon Baker, si scopre che vive a Madrid con un gatto, Churli, e si muove in moto, che frequenta la palestra, che parla inglese, francese e un po' di catalano e di italiano, che ha una predilezione per Seneca e che si è comprato una casa ai Caraibi. Preoccupano anche le tendenze sessuali di César, che essendo considerato un bell'uomo, ha immediatamente acquisito fama di gay ("Cavolo, 'sti gay, si prendono sempre il meglio!" lamenta un'utente), per poi concludere che siano quali siano, beato "chi se lo prende". E ci si interroga intristite sul suo futuro: come tutti i colleghi che hanno partecipato allo sciopero, Cabo rischia dal licenziamento a otto anni di carcere: "Ma davvero lo mettono in carcere per questo?! César, amore, non ti preoccupare, io ti aspetterò!" scrivono le sue fans nei forum.
Tutta questa improvvisa celebrità non sembra infastidire Cabo, che partecipa a tutte le trasmissioni a cui lo invitano, anche ai magazines televisivi del mattino, destinati al pubblico dei pensionati e delle casalinghe e in cui iniziano le interviste con il solito tentativo di linciamento, a cui lui oppone fermezza e gentilezza, e finiscono con gli opinionisti sedotti che, visti i suoi modi educati, ammettono che non si può non avere una certa simpatia per lui, nonostante sia un controllore di volo (e vabbe'). E' stato invitato anche alle anteprime di vari film e tempo fa ha posato come una celebrity qualunque nel photocall della prima di Lope. "Vedrai che se lo licenziano finirà a fare il tertuliano, l'opinionista, in qualche programma televisivo!" diceva qualche sera fa una chica che non ha ancora deciso se rimanere tra chi considera i controllori di volo capullos o fare il salto e passare tra le fans di Cabo. Perché poi anche lei, come tutte, era preoccupata dell'incolumità del bel César in questi giorni di grande impopolarità: "Se il pubblico lo fischia in tv e i tertulianos lo trattano male, dici che potrà passeggiare tranquillo nella Gran Via in questi giorni? Poverino, di sicuro non sta vivendo il suo miglior momento, carino com'è" e questa constatazione segna già il passaggio sull'altro lato della barricata, tra le Cabo fans.
La disinvoltura di César davanti alle telecamere e la sua padronanza nelle interviste si spiegano facilmente: è laureato in Giornalismo. E, motivo ulteriore di curiosità per i media che lo cercano, è stato compagno di corso di Letizia Ortiz, che è del suo stesso anno: "Non siamo mai stati amici, me la ricordo sempre in prima fila, dava la sensazione di applicarsi molto" ha detto di lei una volta, cercando di essere il più discreto possibile (non ha mai aggiunto altro), e non risparmiando, però, una certa ambiguità. Che è quella che rovina i controllori di volo, alla fine della fiera.