mercoledì 15 dicembre 2010

Lo storico Hotel Alfonso XIII di Siviglia chiude per restauri e diventa più andaluso

L'Hotel Alfonso XIII è uno di quegli edifici di Siviglia che non ti stanchi mai di guardare e di fotografare. Si affaccia sulla Puerta de Jerez, immerso in un giardino di palme e buganvillee, e il suo stile neomudéjar, accanto all'ex Fábrica de Tabaco, e a poca distanza dal Palacio de San Telmo, lo rende uno degli edifici più emblematici della città. E' considerato l'hotel per antonomasia di Siviglia: vi dormono abitualmente Capi di Stato e VIP di ogni genere in visita alla città; per il matrimonio dell'Infanta Elena, per esempio, è stato praticamente requisito dalla Famiglia Reale per ospitare i suoi ospiti più importanti.
L'Alfonso XIII è una delle eredità più importanti dell'Esposizione Iberoamericana del 1929, insieme alla plaza de España, che ha il suo stesso stile mudéjar, e una serie di piccoli e deliziosi padiglioni sparsi ai lati dell'Avenida de las Palmeras, che corre verso sud. Il suo architetto è José Espiau y Muñoz, che vinse il concorso indetto dal Comune per costruire un "hotel di lusso e magnificenza" in vista della Expo. "I suoi ricchi interni, i suoi eleganti lampadari appesi da elaboratissimi e lussuosi cassettoni, i pavimenti di marmo e legno, i tappeti della Real Fábrica de Tapices, gli azulejos decorati sono ancora testimonianza della categoria e perfezione ottenute da sceltissimi artigiani e artisti, tanto locali come di altre parti di Spagna. Il costo totale dell'Hotel Alfonso XIII, compresi i mobili, fu di 4 milioni di pesetas, oltre il 10% del costo totale degli edifici e delle opere pubbliche realizzati per l'Expo" si legge sulle pagine web che raccontano la sua nascita "Il suo stile così caratteristico è neomudéjar, una versione storicista, così in voga all'inizio del secolo, della tradizione regionale ispirata dall'architettura araba e con elementi decorativi del ricco plateresco sivigliano. La cosa più impressionante è che tale ricchezza si sia potuta ottenere con materiali considerati tradizionalmente poveri come il mattone, il gesso, il legno e la ceramica".
Questo gioiello dell'architettura sivigliana chiuderà il 1° giugno 2011 per restauri e sarà riaperto il 31 marzo 2012, nove mesi dopo. Non saranno restauri tradizionali. L'Alfonso XIII cambierà volto per ispirarsi all'Andalusia e legarsi ancora di più alla città di cui è simbolo. "Il cliente che viene a Siviglia vuole stare a Siviglia, vivere nel suo arredamento e nel suo gusto" dice il direttore dell'albergo Carlo Suffredini. E di qui la decisione di esaltare lo stile regionalista degli interni in questi nuovi restauri.
L'investimento richiesto sfiora i 20 milioni di euro e riguarda non solo la decorazione, ma anche l'adeguamento dell'edificio alle nuove normative del Codice Tecnico, per garantire non solo maggiore sicurezza ai clienti, con l'isolamento delle sale o gli impianti anti-incendio, ma anche risparmio energetico e sostenibilità. Nella conferenza stampa che ha presentato i lavori l'architetto Jaime Montaner, responsabile dei restauri, ha spiegato che i maggiori cambiamenti verranno realizzati nell'area delle camere: quelle in stile arabo avranno una maggiore ispirazione andalusí, quelle in stile castigliano saranno ispirate al mondo taurino, quelle in stile barocco assumeranno una tendenza più regionalista, ispirata al barocco andaluso.
Ma non sono solo le camere e la suite reale, prediletta dalla Contessa di Barcellona Maria de la Mercedes, la madre di re Juan Carlos, ospite abituale durante la Settimana Santa e la Feria de Abril. L'Albergo XIII recupererà nuovi spazi per aprirli e aprirsi alla città. Per esempio, il Bar Americano, dentro il ristorante, avrà un bancone laterale per servire piatti della cucina internazionale, mentre i bar Alfonso e la terrazza Martini verranno ampliati e dotati di un dehor più ampio e aperto a Siviglia, in modo da rinnovare il legame con la città. Anche in questo caso l'arredamento si ispirerà all'architettura regionalista, ricreando le atmosfere dell'inizio del XX secolo grazie a specchi, legni, bauli. L'idea è riproporre ai clienti di oggi una Siviglia immersa in piena Belle Epoque, con le comodità e le tecnologie irrinunciabili per i viaggiatori del XXI secolo.
Gli investimenti necessari per la ristrutturazione dell'Alfonso XIII saranno ammortizzati, secondo il direttore Suffredini, "in 10-15 anni, ma i costi non saranno pagati dai nostri clienti; non abbiamo intenzione di alzare le tariffe". Allora è d'obbligo andarle a vedere, queste tariffe: le camere singole vanno dai 159 ai 545 euro a notte, le doppie da 185 a 679, le suite da 525 a 1335; la colazione, a parte, costa 25 euro.
La chiusura per nove mesi non implicherà il licenziamento dei 160 dipendenti, che vedono il posto di lavoro garantito e gli stipendi netti ridotti del 5-6%, fino alla riapertura della struttura, il 1° aprile 2012. Ma la catena Starwood Hotels & Resorts, che gestisce l'Hotel per il Comune di Siviglia, vuole accelerare i lavori per riaprire il 28 febbraio 2012. Che non è un giorno a caso: è il Dia de Andalucia, il Giorno dell'Andalusia.
Dal sito ufficiale dell'albergo, alcune immagini di esterni e interni dell'edificio e del suo stile