domenica 30 gennaio 2011

Felipe di Spagna e i suoi 25 anni da Principe delle Asturie

Il 30 gennaio 1986 un giovanissimo Principe Felipe, diventato quel giorno maggiorenne, giurava fedeltà alla Costituzione come erede al trono, in una delle cerimonie più solenni della Corona che si siano viste in tempi di democrazia. Il Congreso de los Diputados ospitava l'intera Famiglia Reale, con Juan Carlos e Sofia visibilmente emozionati, anche se sereni nel loro ruolo istituzionale, e Governo e Parlamento al completo.
Sono passati 25 anni da allora e Felipe, ormai 43enne e padre di famiglia, celebra il suo primo quarto di secolo da Principe delle Asturie, in mezzo a voci che lo vogliono sempre più vicino al trono, nonostante le smentite della Casa Reale e degli stessi sovrani. Nel libro La Reina muy de cerca di Pilar Urbano la Regina Sofia ha detto: "Abdicare? Mai! A un re lo manda in pensione la morte". Nel discorso di Natale, Re Juan Carlos ha fatto sapere che servire la Spagna è suo dovere e la sua passione, lasciando intendere a chi di dovere che di abdicazione non se ne parla.
E che il re non abbia alcuna intenzione di abdicare lo ribadisce anche un libro molto commentato, uscito in questi giorni, El rey no abdica, scritto da Jaime Peñafiel, uno dei giornalisti più esperti di cose reali (nel suo pluridecennale curriculum figurano oltre 40 nozze reali seguite in loco). Nel suo libro Peñafiel racconta dell'incertezza causata dall'operazione subita lo scorso maggio da re Juan Carlos, sostituito per qualche tempo da Felipe, che ha parlato sempre non come Capo di Stato in funzione, ma "nel nome del Re" suo padre, proprio a chiarire che il sovrano continuava ad essere Juan Carlos. Il libro ha causato qualche imbarazzo alla Zarzuela perché, servendosi di documentazione medica rubata anni fa, rivela un'altra operazione del re, avvenuta negli anni 80, dopo un incidente sciistico, con la quale gli sarebbe stato tolto un testicolo. Soprattutto, essendo Peñafiel uno dei più noti giornalisti che non apprezzano la Principessa delle Asturie e non perdono occasione di criticarla per il carattere autoritario, l'insofferenza alle osservazioni e l'ossessione per il perfezionismo, il libro attribuisce all'intorno dei Principi la campagna mediatica che da mesi sottolinea la loro preparazione a regnare, per far sì che Juan Carlos intenda che è ora di farsi da parte. Peñafiel non dubita neanche a lasciar intendere che questo desiderio di trono sia attribuibile più a Letizia che a Felipe: non è neanche il solo a pensarlo e a sostenerlo. Subito dopo l'operazione di Juan Carlos, quando i medici hanno comunicato che il tumore estirpatogli dal polmone era benigno, nei forum di Internet sono apparsi messaggi burleschi per la Principessa: "Pazienza, Letizia, la prossima volta andrà meglio!"
I media si sforzano da tempo per presentare Felipe e Letizia come il tandem perfetto: lui che, timido e distante per carattere, si fa più aperto e sorridente grazie a lei, lei che, forte dell'esperienza plebea, porta una ventata di spontaneità e novità, persino le minigonne, nel cerimoniale immutabile.
Ieri La otra crónica di El Mundo ha celebrato i 25 anni da Principe delle Asturie di Felipe con un sondaggio che serve a dimostrare, ancora una volta, come i futuri sovrani si completino a vicenda. La cosa più curiosa è che, nonostante Letizia sia considerata sempre il membro della Famiglia Reale più popolare, quello più osservato e in grado di moltiplicare le copie vendute di una rivista, se messo in copertina, in realtà il più amato e apprezzato della coppia risulta essere Felipe. Il che, essendo lui l'erede al trono, è rassicurante per la Zarzuela e per gli sforzi e gli investimenti di Juan Carlos e Sofia nell'educazione del figlio. Nelle valutazioni del sondaggio, con punteggio da 1 a 10, la qualità più apprezzata di Felipe è l'intelligenza (7,86), la stessa che si sottolinea in Letizia (7,82); il Principe batte la moglie anche per onestà (7,68 contro 7,08), vicinanza alla gente (7,66 contro 7,2), bellezza fisica (7,42 contro 7,01), simpatia (7,41 contro 6,72), capacità di gestione (7,39 contro 6,99). Nel sondaggio cadono un paio di miti che circondano Felipe: la sua distanza dalla gente, dovuta alla timidezza, che, dicono, fa sì che risulti molto più affettuoso e simpatico nel rapporto diretto e nel tempo, e la sua simpatia che, paragonata a quella del padre, è più debole, anche a causa della timidezza.
In realtà, dimostra La otra crónica, Felipe è un erede al trono popolare, apprezzato e amato. Il che si riscontra anche nelle conversazioni: è difficile che uno spagnolo ti parli male del Principe (mentre è facilissimo che lo faccia della Principessa), una persona che ha visto crescere e prepararsi con coscienza al destino cui è stato chiamato. "Fortunatamente ama il suo mestiere e gli piace proprio essere erede al trono" dicevano nel servizio sui 25 anni da Principe delle Asturie preparato da Informe semanal, il programma d'informazione di TVE1 che va in onda il sabato sera in prima serata (sabato sera in prima serata un programma di approfondimento?! Ebbene sì, in Spagna si fa). E finora il Principe non ha commesso né errori né gaffes che facciano dubitare delle sue capacità una volta sul trono. Sempre discreto, sempre prudente nelle sue valutazioni, sempre pronto a dimostrare solidarietà e humanitas nei momenti più difficili vissuti dagli spagnoli e dalla Spagna, siano la crisi economica, i disastri ambientali, gli attentati terroristici, sempre pronto a una parola di ottimismo e di fiducia nel futuro e nelle capacità degli spagnoli.
Il re e la regina gli hanno dato un'educazione internazionale, la leggenda vuole che sia il Principe meglio preparato d'Europa al suo futuro ruolo istituzionale (è laureato in Diritto alla Complutense di Madrid, con master in Relazioni internazionali all'università di Georgetown degli Stati Uniti e ha frequentato, per espresso desiderio del padre, le tre accademie dell'Esercito); quando è tornato da Georgetown, ormai terminato il percorso formativo e "ansioso di lavorare per la Spagna", è stato spedito da Juan Carlos a visitare tutte le province spagnole, per farsi conoscere e per conoscere, e a rappresentarlo in tutte le cerimonie di giuramento dei presidenti latinoamericani. Il risultato di questa preveggenza del re è che il figlio è una delle figure più familiari non solo per gli spagnoli, ma anche per i Capi di Stato e di Governo del subcontinente e ha intessuto rapporti personali e istituzionali utili alla Spagna. "Una missione di imprenditori all'estero, accompagnata dal Principe Felipe è tutta un'altra cosa, per il rispetto e l'attenzione con cui viene ascoltata" riportavano a Informe Semanal.
L'unica decisione di Felipe che ha lasciato perplessa buona parte dell'opinione pubblica è la scelta della futura regina. Letizia non è particolarmente amata né apprezzata, nonostante il forte appoggio che riceve dalla maggioranza dei media, e non si è mai capito se è soprattutto per corporativismo, essendo la Principessa un'ex giornalista: il sondaggio di La otra crónica, una testata che le è molto amica, la vede in netto svantaggio nei confronti del marito. Nei quasi sette anni di matrimonio Letizia non è riuscita a vincere la diffidenza dei futuri sudditi e non l'aiutano né la mania del perfezionismo né le battute altezzose che di tanto in tanto rilascia qua e là. Ma è anche vero che nei suoi sette anni come Principessa delle Asturie ha commesso pochissimi errori, nessuno grave e tutti perdonabilissimi. E' anche per questo che il matrimonio desigual, che tanto ha amareggiato i conservatori monarchici, non ha visto diminuire la popolarità del Principe.
Sarà vero che questo Principe prudente e silenzioso, consapevole del proprio ruolo, curioso di ogni aspetto della Spagna ("Ci sono pochissime persone che conoscono la Spagna meglio del Principe" assicurava a Informe Semanal il presidente della Galizia Alberto Núñez Feijóo "potrei pensare al massimo a due o tre, compreso il re"), colto, amante della lettura e dello sport, appassionato di cinema e di viaggi sta lavorando nell'ombra per sostituire al più presto suo padre, spinto dall'ambiziosa consorte, così come vogliono le leggende nere di Madrid? Difficile non vedere in queste indiscrezioni, diffuse probabilmente ad arte, l'antipatia che suscita Letizia e il desiderio di trasformarla in una sorta di Lady Macbeth della Zarzuela.
Meglio pensare che il Principe, sicuramente pronto per regnare, non abbia alcuna fretta e sappia aspettare il suo momento e augurargli un feliz cumpleaños. Al condividere il giorno di nascita, c'è pure più gusto.