giovedì 13 gennaio 2011

Il grande progetto di Santiago del Cile: un parco fluviale e il Mapocho navigabile

Leggi Mapocho e la memoria corre a Inés del alma mia, il bel libro di Isabel Allende dedicato a Inés Suárez, una delle tante donne che la storia ha dimenticato e che fu una delle protagoniste della conquista del Cile. Sulle rive del Mapocho, questo torrente turbolento, che fa pensare all'indomabile epopea dei mapuche e dei popoli che resistettero all'invasore europeo, Inés governò il primo embrione della moderna Santiago.
Non è uno di quei fiumi che siamo abituati immaginare attraversino una grande città: il Mapocho è una sorta di torrente andino, le sue acque corrono via veloci, con una portata fortemente condizionata dalle stagioni, ma è pur sempre il fiume della capitale cilena. E a testimoniare che con il tempo il Mapocho ha fatto pace con la città fondata dagli europei, c'è questo progetto che lo vuole protagonista e a cui ha dato ieri il via il presidente Sebastián Piñera. Lui, che ci crede molto, dato che ci sta pensando sin da quando era parlamentare, parla pomposamente di un Mapocho navigabile e finalmente fruibile per i santiaguinos. In realtà, in quello che la stampa dell'opposizione chiama "il sogno di Piñera" il fiume non sarà navigabile, né potrebbe esserlo, data la sua natura, ma contribuirà a creare una serie di lagune e laghetti che saranno, loro sì, navigabili.
Il progetto prevede la costruzione di un grande Parco di 22 ettari, il Parque Renato Poblete, che sarà una continuazione del Parque de los Reyes e creerà una lunga area verde sulle rive del fiume. Si estenderà tra i quartieri di Santiago e Quinta Normal, nell'area occidentale della capitale cilena, dotando  così di uno spazio a verde anche aree dimenticate, in cui vivono gli strati proletari della popolazione santiaguina. Dei 22 ettari previsti, 8 costituiranno un parco fluviale e gli altri 14 un parco interno. Da un punto di vista architettonico e paesaggistico, è il parco fluviale ad essere il più interessante: è quest'area che ha nel Mapocho il vero protagonista e che, parole del presidente Piñera "cambierà le rive del fiume e la percezione che ne hanno cittadini". In questo parco è prevista la costruzione di un grande lago di 4 ettari, alimentato dal Mapocho attraverso quattro chiuse; questa laguna avrà una profondità compresa tra 1 e 3 metri e avrà al centro uno zampillo alto 83 metri. In alcuni settori di questa distesa d'acqua, sarà possibile praticare attività sportive competitive. Tutt'intorno sorgeranno un imbarcadero, un Museo dell'Acqua, che proietterà su grandi schermi anche immagini del Parco, un anfiteatro, un giardino botanico. E ci saranno anche percorsi pedonali, ponticelli, ristoranti, un campo di calcio dotato di gradinate e quattro campi per attività polisportive.
Il progetto è firmato dall'architetto Cristián Boza, scelto da Piñera sin dalla sua prima concezione, anche perché sin dal 2005 si è interessato all'idea di un Mapocho più fruibile per Santiago. "Il Presidente ha detto che voleva partire da un luogo popolare, carente di aree verdi, di spazi per la ricreazione e di strutture sportive e l'idea è partire dunque da questo punto, in cui c'è questo grande terreno e che permette il collegamento con il Parque de los Reyes" A Boza piace che il nuovo parco possa poi collegare cinque distretti della capitale, Santiago, Independencia, Quinta Normal, Renca e Recoleta. "E' un punto cruciale perché unisce la fine del Parque de los Reyes e tutto l'asse culturale di Matucana" commenta. E fa già pensare che anche solo per questo il parco non sarà utilizzato solo dai residenti locali, ma potrebbe diventare un punto di riferimento per l'intera capitale.
La realizzazione del parco costerà 28 milioni di dollari, in parte provenienti dal finanziamento pubblico e in parte da operatori privati che, in cambio, otterranno concessioni per i servizi interni, dagli imbarcadero per navigare nelle lagune ai ristoranti alle strutture sportive.
Il progetto non ha suscitato solo entusiasmo, anzi ha causato non poche polemiche. E' giusto che il Ministero delle Opere Pubbliche, che guida la realizzazione del nuovo parco, dedichi risorse all'abbellimento di Santiago invece di spenderle tutte per il Sud da ricostruire dopo il devastante terremoto del 27 febbraio 2010? Ha senso costruire un grande lago, basandosi sull'apporto delle acque del Mapocho, la cui portata dipende fortemente dalle stagioni, con conseguenze immaginabili sul Parco, sia d'estate che d'inverno? E il contributo dei privati al finanziamento del parco significa che verrà privatizzata anche la sua fruizione e pertanto ne rimarranno esclusi i santiaguinos meno abbienti? Tutte domande che causano dubbi e perplessità a Santiago, ma che non smuovono l'entusiasmo del presidente Piñera: "Questo progetto beneficerà non solo il mezzo milione di persone che vivono nei distretti intorno, ma tutti gli abitanti di Santiago, una città che ha poche aree verdi e poca acqua. E' un progetto perfetto per lei".
Alle critiche di chi considera che oltre alla capitale esistono anche le altre città del Cile, in particolare quelle colpite dal terremoto, risponde, probabilmente dando voce al sentire di molti santiaguinos che aspettano con curiosità e attenzione il nuovo parco, pierolol, utente di skyscrapercity.com, il forum multilingue dedicato alle strutture realizzate nel mondo: "1 credo si sia dando priorità alla ricostruzione delle città colpite dal terremoto e dal posteriore tsunami 2 Non si può lasciare mezzo Paese senza progetti per la congiuntura e fermare lo sviluppo per la stessa ragione 3 Questo è un progetto pubblico-privato che avrà una grande redditività sociale 4 Anch'io sono favorevole alla regionalizzazione, ma non bisogna dimenticare che Santiago è la nostra capitale e risulta che sia ancora ben lontano dal posizionarsi come una città di livello mondiale. Queste opere sono un grande contributo affinché la nostra capitale sia all'altezza del Cile. Santiago non è solo La Dehesa, Condes, Vitacura, Providencia e Santiago Centro. Questa città di oltre 6 milioni di abitanti non ha ancora le infrastrutture necessarie e anche se non lo credete, nel Cile ci sono città che, in relazione ai loro abitanti, hanno migliori infrastrutture di Santiago".
Il disegno del nuovo parco è del quotidiano cileno La Tercera.