martedì 8 febbraio 2011

Ignacio Escolar: L'ETA, la legalizzazione di Sortu e quello che si dimentica

Alla nascita di Sortu, la nuova formazione della izquierda abertzale, che intende essere legalizzata per presentarsi alle elezioni del 22 maggio 2011, le forze politiche hanno reagito in modo diverso. La destra ha rifiutato la legalizzazione, sostenendo che Sortu non ha chiesto scusa per il passato e per le vittime, e ha già annunciato che farà di tutto per evitare che il Governo permetta al nuovo partito di partecipare alle elezioni. La sinistra, nella cui galassia si muove Sortu, è più sfumata: il PSOE, con responsabilità di governo, è molto cauto e aspetta di vedere le prossime mosse del nuovo partito, anche se apprezza il rifiuto della violenza, la sinistra più radicale è favorevole al riconoscimento degli sforzi di Sortu e invita a non lasciarsi sfuggire la storica occasione offerta dal divorzio dall'ETA. Nei Paesi Baschi i partiti nazionalisti chiedono la legalizzazione della nuova formazione. La polemica è inevitabile e a mettere i puntini sulle i ci pensa il giornalista Ignacio Escolar, uno dei blogger più letti di Spagna. Ecco le tre ovvietà che secondo lui si stanno dimenticando in questo tema che rischia di aprire un nuovo fronte nei non già facilissimi rapporti tra PSOE e PP. In spagnolo potete leggerle qui.

Prima cosa: i partiti sono illegali perché non rispettano la legge, non se non ci piacciono le loro idee. La seconda: questa "quarantena" che la destra chiede non esiste né nella Legge dei Partiti né nel Codice Penale né in alcun'altra legge conosciuta. Forse c'è stata quarantena per gli eredi politici della dittatura? Terza cosa: sono i giudici quelli che possono illegalizzare un partito, né il Governo né l'opposizione. Sottolineo quest'ultimo dato perché al negarlo coincidono tanto Batasuna come lo stesso PP, che tollera e fa sue le tesi paranoiche di Mayor Oreja (ex ministro di Aznar che sostiene continuamente che il Governo e l'ETA stiano negoziando in segreto NdRSO). Per evitare che gli abertzales si presentino il Governo non può fare molto di più di quello che fa già: inviare gli Statuti alla Procura e poi chiedere la sua illegalizzazione. Ma saranno il Tribunale Supremo e quello Costituzionale a decidere, né Rajoy né Zapatero.
Tra alcuni anni, se tutto va bene e l'ETA finisce, costerà mettere data precisa alla notizia. Più che una foto finale, sarà una successione di piccoli grandi momenti storici. Quello di ieri è uno di quelli, uno importante: per la prima volta Batasuna rompe con la violenza dell'ETA, si smarca chiaramente dalla tutela della banda terroristica e ha anche parole per il "riconoscimento e la riparazione delle vittime". Lo Statuto che presenterà per costituire un nuovo partito è andato molto oltre di quello che ci si aspettava, per quanto ci sia chi minimizzi questo passaggio.
Si può discutere su Batasuna e gli intangibili: la sincerità, la buona volontà, il pentimento, la credibilità... E' difficile avere fiducia dopo la T-4 (l'attentato al Terminal 4 dell'aeroporto di Madrid, a Natale 2007, con cui l'ETA ha messo fine al negoziato di pace con il Governo di Zapatero NdRSO). Ma con questo statuto e queste dichiarazioni, i tribunali hanno pochi argomenti per mantenere questa situazione di eccezionalità democratica: l'illegalizzazione di un partito politico.