giovedì 5 maggio 2011

I disegni "proibiti" dei suoi artigiani, dietro le pareti dell'Alhambra

L'Alhambra è il monumento più visitato di Spagna e uno dei più studiati del Paese, eppure continua a conservare i suoi segreti. E, ogni volta che i lavori di manutenzione o i restauri ne rivelano uno si rimane piacevolmente sorpresi.
Per esempio, le raffinatissime decorazioni lignee o di gesso sono montate su pannelli, che vengono smontati durante i restauri; le superfici dietro questi pannelli, nei grandi saloni e patios dell'Alhambra, non sono lisce come si potrebbe immaginare. I restauratori hanno scoperto che spesso sono a loro volta decorate con disegni minuziosi e liberi, realizzati dagli artigiani a tempo perso, in attesa di collocare i pezzi voluti dai signori di Granada.
Ci sono pitture nelle pareti del Salone degli Ambasciatori, nel Mirador di Lindaraja e persino nel Patio dei Leoni, che in questi anni è stato al centro di un profondo restauro.
A rivelare questi disegni dell'Alhambra che non vediamo è El Pais, stamattina, e vale la pena seguirlo, soprattutto se si ha in mente di visitare il monumento granadino.
"L'Alhambra è stata molto restaurata, ha sofferto molti cambi, ma questi disegni sono rimasti occulti e si trovano nel loro stato originale, sono totalmente autentici. Il che dà loro molto valore" ha detto al quotidiano María del Mar Villafranca, direttore del Patronato de la Alhambra y el Generalife.
I disegni hanno soggetti molto diversi: vegetali, animali fantastici, istruzioni per gli artigiani, versetti del Corano. Nel Patio de Leones c'è anche una figura antropomorfa, un soggetto straordinario, dato che all'arte musulmana del tempo era vietato riprodurre la figura umana, opera di Dio: si tratta di un uomo con una barba bianca e un turbante con corpo di animale, probabilmente un cane o un gatto. "Nell'arte usulmana bisogna distinguere varie epoche. Quando si realizzava un'interpretazione letterale del Corano erano proibite le rappresentazioni umane, perciò è normale non trovarle. In questo caso si tratta di una scoperta quantomeno originale, che dimostra che nell'epoca nazarí c'erano artisti che sfidavano la proibizione e rappresentavano gli animali e le persone" ha commentato il direttore Villafranca "Nel tempo in cui si decorava l'Alhambra senza dubbio queste figure non erano ben viste. I loro autori sarebbero stati perseguitati, perciò deve esserci stato un certo timore in chi li ha fatti. Tutti questi disegni furono nascosti, furono una sorta di birichinata".
Quello che è certo è che questi disegni sono rimasti nascosti per secoli, così come volevano i loro autori, che sapevano bene di disegnare su pareti poi coperte dagli splendidi pannelli decorativi dell'Alhambra. E magari proprio per questo, tra divertissement, audacia ed esercitazioni, si sono lasciati andare a esperimenti e raffigurazioni che mai avrebbero realizzato nell'arte "ufficiale" di Granada. "E' molto difficile capire a quali ragioni questi disegni obbediscano, l'intuito ci dice che si tratta di creazioni spontanee, realizzate per divertimento, senza che si sia mai pensato arrivassero a essere parte della decorazione del palazzo" sostiene Elena Correa, responsabile del Dipartimento del Restauro dell'Alhambra.
La cosa curiosa è che questi disegni siano perfettamente conservati: la pigmentazione della pittura non ha perso la freschezza originale e l'umidità contro cui lottano i restauratori delle decorazioni lignee e in gesso non li ha attaccati. Ed è anche curioso che molti di essi siano firmati, quando l'arte musulmana granadina è sempre stata realizzata in modo anonimo, essendo l'artista considerato un artigiano di laboratorio. "Probabilmente si tratta di personalità piuttosto rilevanti nella realizzazione delle decorazioni" azzarda Elena Correa.
Lo studio di questi disegni occuperà per qualche tempo i ricercatori dell'Alhambra, decisi a "non trasformarli in una semplice nota nei libri di storia dell'arte, ma a fare un lavoro il più possibile scientifico sulla loro esistenza".
"Risulta emozionante immaginare quegli uomini, capaci di impegnare tutte le loro conoscenze geometriche su un'architettura incredibile, mentre disegnano quelle piccole figure, di nascosto, come piccole follie quasi infantili, che rimanfono sotto l'impressionante calligrafia dei versetti coranici, dietro la solennità delle opere che aspirano a essere grandi" scrive El Pais. E viene a sperare, in modo contraddittorio, che l'Alhambra continui a custodire segreti, per non smettere mai di sorprenderci ed emozionarci.