sabato 28 maggio 2011

La bolla immobiliare spagnola spiegata da youtube

Lanciato dalle reti sociali, sta avendo molto successo su youtube il video animato Españistán, este pais se va a la mierda, che spiega in poco più di sei minuti la bolla immobiliare e la conseguente crisi economica spagnola (se capite lo spagnolo e vi interessa il tema, non perdetelo, lo trovate alla fine del post). L'autore, il 27enne Aleix Saló, identifica l'inizio dei problemi della Spagna in due leggi, la Ley de Suelo, del 1998, e la Reforma Laboral, del 2002. La prima doveva favorire l'accesso dei giovani alla casa con l'aumento dell'offerte e il conseguente abbassamento dei prezzi; la seconda doveva ridurre la disoccupazione, spingendo gli imprenditori alle assunzioni con i contratos basuras, i contratti spazzatura, che parlavano di lavoro a termine e salari controllati. Entrambe le leggi hanno fallito: la prima ha attratto soprattutto gli speculatori, e ha fatto sì che nel 2005 in Spagna si siano costruite più case che "in Francia, Germania e Italia messe insieme", la seconda ha dato origine al fenomeno dei mileuristas e di un'intera generazione di precari. Ma prima del fallimento ci sono stati anche i prestiti facili delle banche, che hanno fatto sì che migliaia di spagnoli si siano indebitati per comprare case, auto e vacanze, vivendo come ricchi senza esserlo.
Il risveglio è stato traumatico e il Paese ne pagherà le conseguenze, dicono le statistiche, fino al 2026, quando raggiungerà i livelli d'impiego persi in questi anni. Il video spiega con molta semplicità le cause della crisi e dimostra come tutti siano responsabili: le leggi che hanno dato origine alla bolla speculativa nell'edilizia sono state approvate sotto i governi di José Maria Aznar, che ha lanciato il modello insostenibile dell'economia basata sul mattone; le riforme necessarie per correggere il modello dovevano essere fatte sotto i governi di José Luis Rodriguez Zapatero, ma, vista l'epoca di benessere diffuso e l'ammirazione internazionale, il premier non le ha fatte, preferendo parlare del PIL di Germania e Francia nel mirino della Spagna.
Il risultato della febbre costruttiva sono 400mila case vuote (di qui la proposta degli indignados di requisirle e metterle sul mercato dell'affitto per i giovani e le famiglie), 5 milioni di persone senza lavoro, migliaia di famiglie sul lastrico per l'impossibilità di pagare i debiti contratti, il rifiuto delle banche di elargire prestiti alla piccola imprenditoria.
elmundo.es mostra le conseguenze di questa febbre anche nelle città e nei paesini, con interi quartieri fantasma e con cittadine di poche centinaia di residenti pensate per migliaia di abitanti. Una piccola, ma istruttiva galleria fotografica che trovate qui

Quer, 449 abitanti per migliaia di appartamenti

Salou, centinaia di appartamenti per le vacanze vuoti

Valdeluz: 700 residenti in un paesino pensato per 30mila

il video di Aleix Saló