giovedì 12 maggio 2011

La Spagna sotto choc: il terremoto di Lorca, le vittime, la solidarietà

Probabilmente poche altre volte la Spagna è stata così sotto choc come in queste ore. Ieri pomeriggio due scosse di terremoto di 4,5 e 5,2 gradi della scala Richter hanno ucciso otto persone e scatenato il caos nella regione di Murcia, sulla costa mediterranea del Paese. Le vittime sono state causate anche dalla caduta di cornicioni e tra loro ci sono anche due bambini e una donna incinta. Il danneggiamento degli edifici ha costretto a evacuare l'ospedale Rafael Méndez, mentre la paura di nuove repliche, oltre alle proprie case danneggiate, ha spinto 20mila persone a passare la notte nelle piazze cittadine. Le hanno assistite le temperature ormai primaverili e le autorità.
Il sindaco Francisco Jódar, attivissimo sin dai primi minuti dopo il terremoto, ha invitato i concittadini alla calma "perché tutti i sistemi di sicurezza ed emergenza sono attivi", anche se ha ammesso che non poteva assicurare che non ci sarebbero state altre scosse, e ha chiesto alle città più vicine di inviare "acqua, alimenti, coperte e materassini per aiutare la gente". La solidarietà degli spagnoli è totale: da ore su Twitter #lorca e #terremotomurcia sono TT e si stanno organizzando raccolte di beni di prima necessità da inviare ai compatrioti colpiti dal terremoto (ieri sera Alejandro Sanz usava il suo profilo di Twitter per coordinare l'informazione che otteneva direttamente da Lorca e il desiderio di aiutare dei suoi fans, un bell'esempio di solidarietà); lo stesso stanno facendo le altre reti sociali, mentre è stato abilitato un numero, il
900 117 816, per assistere i cittadini in cerca di informazioni (il sindaco Jódar ha chiesto di usare i telefoni "solo se realmente necessario", visto il collasso delle linee telefoniche nell'area).
Il Governo ha inviato nella regione 350 soldati del Terzo Battaglio dell'Unità Militare d'Emergenza, di stanza in provincia di Valencia, per cercare e soccorrere le vittime; i soldati saranno disponibili per eventuali altri lavori di assistenza, vista la situazione caotica in cui si trova Lorca, a causa del crollo e del danneggiamento degli edifici e la paura dei senzatetto. Il problema più grande, viste le repliche del terremoto che ci sono state nella notte, è tranquillizzare i cittadini. E su questo, come ha già sottolineato ieri il sindaco, poco si può fare: "Loro non osano più entrare in casa e io non posso spingerli a farlo, dato che non si può garantire che non ci siano altre scosse".
Il giorno dopo arrivano anche le prime polemiche: l'Ordine dei Geologi ha fatto sapere in un comunicato che un terremoto dell'intensità di quello registrato nella regione di Murcia non può e non deve causare il crollo degli edifici. Sono polemiche già note in Italia, dove a ogni terremoto devastante ci ricordano le pessime politiche di prevenzione che si fanno nelle costruzioni. La Spagna, che si è sempre ritenuta immune dai terremoti catastrofici, l'ultimo, in fondo, è stato quello di Lisbona, nel 1755, che causò migliaia di morti nella capitale portoghese e gravissimi danni nell'intera penisola, Andalusia in primis, si trova a fare i conti con la sua inadeguatezza. In realtà la penisola iberica non è così poco sismica come gli spagnoli sono abituati a pensare: ogni anno si producono 2500 scosse di terremoto, delle quali solo due ogni mese possono essere percepite dall'uomo. La posizione della penisola non aiuta: si trova esattamente tra l'Africa e l'Europa ed è dunque soggetta alle pressioni che la placca africana esercita su quella euroasiatica, pressioni che, non bisogna dimenticarlo, hanno portato alla nascita dei Pirenei e delle Alpi. Lasciando la penisola e muovendosi verso sud-ovest, al largo delle coste del Portogallo, ci si trova in una delle aree più sismiche del mondo, in cui si incontrano le placche africana, euroasiatica ed atlantica: gli effetti dell'attività di questa zona non arrivano alla penisola iberica solo per la distanza, ma danno un'idea delle pressioni a cui Spagna e Portogallo sono sottoposti. Il terremoto di Murcia è il più grave degli ultimi 30 anni, il primo con vittime dal 1969; si è sentito anche nelle vicine province di Alicante, Valencia, Almeria, Granada e Jaén e pare sia stato avvertito persino nella capitale, Madrid.
José Luis Rodriguez Zapatero e Mariano Rajoy hanno deciso di sospendere oggi la campagna elettorale, in segno di lutto per le vittime e di vicinanza con i cittadini di Lorca. Oggi è bene che l'attenzione della Spagna si concentri solo su di loro.
Le principali pagine web spagnole propongono numerose gallerie fotografiche dalla zona del disastro; su Twitter hanno lanciato un hashtag #nomorbo, per invitare a evitare la morbosità e a rispettare chi ha perso tutto nel terremoto. Rotta a Sud Ovest è d'accordo ed evita la pubblicazione delle immagini.