lunedì 15 agosto 2011

Cristina, l'Argentina è tua: la presidente vince le primarie 2011

E' Cristina Fernández de Kirchner la più amata d'Argentina. La presidente è stata la candidata più votata nelle primarie celebrate ieri in Argentina, per stabilire i candidati delle elezioni presidenziali del 23 ottobre. E' stato un sostegno plebiscitario, quello che gli argentini hanno dato alla loro presidente: ha ottenuto oltre il 50% dei voti, lasciando i suoi rivali più accreditati, Ricardo Alfonsín, figlio di Raúl, il primo presidente della democrazia, e l'ex presidente Eduardo Duhalde, a ben 38 punti di distanza, fermi rispettivamente al 12,17% e al 12,16%.
Il successo di Cristina è ancora più aplastante, schiacciante, grazie all'alta partecipazione al voto: ha votato infatti il 78% degli aventi diritto.
E' la prima volta che in Argentina si usa questa formula per selezionare i candidati e, anche se il successo di Cristina era prevedibile, era difficile immaginarlo in queste dimensioni: è molto difficile che, con un vantaggio di quasi 40 punti sugli avversari, la presidente non ottenga la rielezione.
La leader del Frente para la Victoria, questo il nome dell'alleanza peronista che la sostiene, ha vinto in tutte le province, meno in quella di San Luis, dove si è affermato il candidato di Compromiso Federal Alberto Rodríguez Saá, con il 51% dei voti. Per dare un'idea delle dimensioni del successo di Cristina: i candidati dell'opposizione hanno ottenuto insieme il 46% dei voti, 5 punti meno dei 10,3 milioni di voti della presidente. E' così impressionante che Página 12 scrive oggi: "Cristina Fernández de Kirchner ha ottenuto ieri una differenza così ampia e le forze d'opposizione sono rimaste così frammentate che sarà difficile considerare le primarie come una semplice grande inchiesta. Sono state un'elezione anticipata che, salvo un'ecatombe imprevista, oggi sembra irreversibile da qui al 23 ottobre".
La vittoria schiacciante di Cristina è anche una sconfitta dei grandi imperi mediatici, Clarín in testa, che le fanno la guerra ormai da tre anni, appoggiando sempre i suoi rivali e ricevendo in cambio tentativi di ridimensionamento che comprendono non solo leggi ad hoc per controllarne il potere, ma anche squadre agli ordini dei sindacati kirchneristi per impedire l'uscita dei quotidiani dalle tipografie.
Ma ieri è stata la giornata della presidente, che ha avuto al suo fianco la figlia Florencia e ha ringraziato gli argentini per la fiducia. "Voglio darvi un grazie così grande che non mi sta nel cuore" ha detto dal suo quartier generale, l'Hotel Intercontinental di Buenos Aires. Considera la primarie una sua invenzione, ma ha voluto congratularsi con "tutte le forze politiche e tutti i candidati, perché hanno partecipato all'ampliamento della democrazia". Ai suoi alleati la presidente chiede "più umiltà che mai" perché bisogna avere "la saggezza di continuare a costruire gli strumenti che hanno permesso di superare con successo il disastro del 2008 e la crisi del 2009 e di stare nella situazione di oggi. Imitiamo all'interno quello che stanno facendo i Paesi dell'UNASUR. Con idee distinte sono stati d'accordo nell'unirsi per adottare misure che evitino di dilapidare o distruggere quello che abbiamo costruito in questi anni".
I risultati delle primarie hanno stabilito che i candidati alle elezioni presidenziali del 23 ottobre saranno Cristina de Kirchner, Ricardo Alfonsín, Eduardo Duhalde, Hermes Binner, Alberto Rodriguez Saa, Elisa Carrió, Jorge Altamira.