lunedì 22 agosto 2011

Le fotografie di Jessica Lange: al Centro Niemeyer arriva Unseen

E' bello di tanto in tanto tornare ad Avilés, nelle Asturie, alle attività culturali del Centro Niemeyer, che continuano a sorprendere per originalità e curiosità. Dopo le mostre di Carlos Saura, Luz, e Julian Schnabel, Polaroids, che hanno rivelato aspetti sconosciuti delle inquietudini artistiche dei due registi, il 10 settembre arriva Unseen, mostra fotografica di Jessica Lange. La fotografia è sempre stata una grande passione dell'attrice statunitense, scopriamo grazie a Unseen. Di fatto i suoi primi studi e le sue prime esperienze artistiche, sono legate alle immagini. Poi il fato l'ha messa davanti alle telecamere e sappiamo com'è andata, 6 nominations e 2 Oscar compresi.
Ma la passione per la fotografia non è mai venuta meno e quando suo marito Sam Shepard le ha regalato una vecchia Laica M2, Lange l'ha ripresa in mano. Certo, non pensava all'esposizione del suo lavoro, ma alla soddisfazione di curiosità personali. "Non sentivo la mancanza della fotografia, mi occupavo, questo sì, delle fotografie degli eventi familiari e in questi anni ho raccolto una gran collezione di foto" spiega adesso l'attrice ai media spagnoli. La Laica M6 regalatale dal marito è diventata un'inseparabile compagna, sia sui set cinematografici che nei viaggi familiari. Ma con una condizione: "Quando vado a fare foto, vado sempre da sola" rivela ancora Jessica "Non ho fretta di scattare, vado al ritmo delle mie camminate. Le mie fotografie sono una combinazione di vari elementi: una situazione, una luce particolare, un momento. Non favorisco nessun elemento, lo aspetto. Le mie foto nascono da un'emozione".
Sarà per questo, perché è guidata dalle emozioni, che nella mostra che presenterà ad Avilés, prevalgono le immagini del Messico, un Paese che da buona statunitense ama molto, colpita "prima di tutto dalla gente, dalla sua generosità, dalla sua semplicità, poi dalla relazione con il tempo, che è diversa e più distesa. Il Messico è come un Paese d'altri tempi; succede sempre qualcosa nelle strade dei suoi paesi, sono come piccoli teatri. E c'è una luce straordinaria, che riveste le scene di una dimensione irreale. Quando inizia l'imbrunire, il drammatismo della luce è più potente".
Soggetti delle immagini di Jessica Lange sono soprattutto persone sconosciute, che non fanno niente di speciale, ma che attirano la sua attenzione e la emozionano. "La cosa che più mi colpisce del suo lavoro è la poca preoccupazione per l'estetica e l'importanza della soggettività" dice Anne Morin, commissaria della esposizione di Avilés a Público "E la sua semplicità. Le sue foto non hanno non hanno alcuna pretesa artistica, ha lavorato tutta la vita per se stessa, non avrebbe mai immaginato di arrivare ai circuiti della scena internazionale"
Rimane l'ultima curiosità, l'uso totale del bianco e nero. Jessica Lange lo spiega senza esitazioni: "Per me il bianco e nero è l'essenza della luce e dell'oscurità. Ha più potere d'evocazione del colore. Mettere il colore alle mie foto sarebbe sottrarre loro qualcosa di fondamentale: l'immaginazione".
Le foto, dalle gallerie fotografiche di elpais.com e di elcultural.es