domenica 4 settembre 2011

Bimba Bosè: io e la mia famiglia non tradizionale

Bimba Bosè è stata una delle modelle spagnole più famose e più quotate dell'inizio del secolo, grazie ai look androgini e alle sue capacità camaleontiche, che le hanno sempre permesso di presentarsi rinnovata e imprevedibile. Una sorta di Linda Evangelista spagnola tra gli anni 90 del XX secolo e il primo decennio del XXI secolo. Ancora adesso che, superati i 30, non ha nella moda il suo principale interesse, continua a colpire per la trasformazione continua della sua immagine, il colore sempre inimmaginabile dei suoi capelli e la solidità della sua vita privata, che la vede sposata da anni con Diego Postigo, da cui ha avuto due figlie, Dora, di 7 anni, e June, nata a giugno di quest'anno.
Yo Dona, il supplemento femminile di El Mundo, le dedica la copertina e ce la mostra sorridente e materna, come non siamo abituati a vederla, con le sue due bambine. Nell'intervista Bimba, al secolo Eleonora Salvatore, spazia dall'amore per la musica all'affetto per il suo clan, da nonna Lucia a zio Miguel, all'importanza degli amici fino alle regole e ai limiti per le figlie. Parla inevitabilmente di Lucia Bosè, che si "è sempre rifiutata di essere chiamata nonna e non ha mai voluto comportarsi come tale. E' un personaggio, lei stessa si definisce diva, si è messa in questo ruolo e non c'è chi glielo tolga", e di Miguel Bosè, diventato padre di due gemelli concepiti con un ventre in affitto, pochi mesi prima della nascita di June. "Mi sembra fantastico sia diventato un padre-single. Applaudo l'esistenza di una formula che permette agli uomini di avere un figlio da soli. Mi ha sorpreso molto quando mi ha raccontato tutto il processo, come ha scelto la madre per catalogo. Da una parte lo trovo molto superficiale, ma dall'altra, capisco che desideri conoscere tutti i dati della persona che donerà gli ovuli che formeranno i tuoi figli. La cosa fondamentale di questa storia è che Miguel è pazzo dei suoi bambini e si occupa molto di loro, in più ha una legione di tate, perfettamente organizzate, che lo aiuta". Sbrigata la pratica inevitabile della sua famiglia, il clan artistico più amato di Spagna, che Bimba definisce "molto particolare, molto forte, molto potente, ha una struttura tipicamente matriarcale, con donne di molta personalità", la modella passa a parlare d'altro.
Al centro dell'intervista c'è questo ruolo di madre, che ha sempre lasciato nell'ombra, preferendo si parlasse della sua carriera di modella e di musa di Davidelfin, e della sua passione per la musica, come vocalist di Bimba & The Cabriolets e come richiesta DJ delle serate e degli eventi della notte non solo madrilena. E come madre la 33enne modella rivela paure, sogni e sicurezza. Il modello di famiglia che vuole insegnare alle sue bambine è quello aperto e tollerante della Spagna di questi anni: "Voglio che capiscano che la famiglia non si compone solo di mamma, papà e figli, ma la puoi scegliere, non devi accettare i modelli che la società ti impone. La famiglia reale la scegli tu, ci sono amici con cui stabilisci legami molto stretti. Dora una volta mi ha chiesto se Mario Vaquerizo e Alaska erano parte della nostra famiglia; vede tanto affetto tra di noi che pensa siano parenti". Il suo impegno principale adesso è creare un clima di fiducia con le sue bambine, soprattutto con Dora, che è più grande: "La mia maggior paura è non arrivare a conoscerle bene, che mi sfugga qualche aspetto importante delle loro vite per pura ignoranza. Mi impegno a creare un clima di fiducia e confidenza tra di noi, che non sia forzato. Diego parla moltissimo con Dora, sua madre è olandese e da lei ha preso l'abitudine di parlare con la bambina, ha una pazienza infinita. Alla fine ti rendi conto che, anche se non vuoi, tendi a ripetere il modello familiare che hai vissuto in casa".
E, pensando a quel modello familiare da cui proviene, Bimba, che durante l'infanzia ha viaggiato continuamente, arrivando a cambiare una ventina di scuole e di metodi scolastici, ha iscritto la primogenita a una scuola inglese e controlla tutti i giorni che faccia i compiti, aiutandola tutte le volte che può. Non vuole che Dora faccia come lei e abbandoni gli studi a 17 anni, per mancanza di interesse e "di professori che sapessero suscitare passione". Bimba dice che Dora, che ha un volto molto Bosè, assomiglia a lei bambina per le ore che passa davanti allo specchio e per la passione per la musica, "ma possiede un plus, un meraviglioso senso dell'umorismo ereditato da suo padre; in questo la razza è migliorata".
Diego Postigo, conosciuto grazie a David Delfin, suo socio e amico nella moda (Diego è il fratello dell'ex fidanzato di Delfin), ritorna continuamente nella conversazione di Bimba. Ed è a lui che dedica le parole affettuosissime che volgono l'intervista verso il termine e che sono così in contrasto con questa immagine di chica rebelde e inafferrabile nelle sue trasformazioni continue: "Diego è fondamentale per me. La metà dei progetti che ho realizzato è stato grazie a lui. La cosa migliore nella vita è trovare un compagno che porti alla luce tutto quello che hai dentro e sfortunatamente non tutti hanno questa grande fortuna. Nel nostro caso, quello che intraprende uno fa crescere l'altro. L'uno senza l'altro saremmo incompleti".
L'autunno di Bimba Bosè prevede l'uscita del terzo disco della sua band, registrato nelle prime settimane di vita di June, tra una poppata e l'altra, e senza post-produzione, come se fosse un concerto in presa diretta; c'è poi una scappata a New York per presentare i modelli firmati da Davidelfin per gli impiegati della catena alberghiera Iberostar. E ci sono ovviamente Dora e June, che le hanno insegnato a "smettere di essere tu, per poter assorbire tutto quello che tuo figlio ti apporta".
La copertina di Yo Dona, con Bimba Bosè, Dora e June, e alcune immagini dal servizio fotografico dell'intervista; nel sito web di Yo Dona, il making of delle immagini, cliccando qui.