mercoledì 28 settembre 2011

La crisi economica a Siviglia, i negozi che chiudono, gli spiritosi inviti dei negozianti

Nel tardo pomeriggio la calle Sierpes, la via dello shopping più conosciuta di Siviglia, è affollata come solo il corso delle cittadine meridionali nell'ora delle vasche pomeridiane. Tutti hanno in mano una busta del Corte Inglés, di Zara, di H&M, che li guardi e ti chiedi dove sia la crisi, con tante code alle casse, tante signore che si incuriosiscono nei numerosi negozi di accessori, tanta gente per strada, tra un negozio e l'altro.
Poi entri in vie dove non passavi da tempo e scopri che molti negozi non ci sono più, le vetrine sono polverose e, triste, solitario y final, c'è in alto un cartello arancione o verde con Se alquila, si affitta, e un numero di cellulare. La crisi è probabilmente in questa impressionante marea di piccoli bar e ristoranti, negozi di abbigliamento e accessori, alcuni dei quali davvero storici, scomparsi. Ci sono vie, come la calle de Castilla di Triana, che impressionano per tutto il patrimonio perduto. E lì c'era la vecchia Triana, di laboratori d'artigianato, negozi di mobili, ferramenta e drogherie. Ogni volta che ci passo c'è una serranda abbassata in più e quelle già chiuse non hanno riaperto.
Per questo, più o meno a metà della calle San Eloy, una delle piccole viuzze che gravitano intorno alla calle Sierpes e si allontanano verso il Guadalquivir, mi ha divertito una serie di cartelli, alle porte di un negozio. Se necesitan clientes, no hace falta curriculum (Cercasi clienti, non c'è bisogno di curriculum); Cercasi persone interessate a comprare, orari flessibili; Cercasi clienti, almeno per fare folla in negozio. Una cosa così spiritosa si sarebbe meritata una visita.
Purtroppo sulla porta del negozio c'era il proprietario o chi per lui, affacciato a guardare il movimento dei passanti. E ognuno ha i propri limiti, ma odio entrare da qualche parte con il commesso o chi per lui che controlla tutto il tempo (ok, sta facendo il suo lavoro, ma non mi sento a mio agio). Sarà per un'altra volta.