mercoledì 2 novembre 2011

Fiori, candele e calaveritas, i messicani celebrano i morti

E' sempre curioso tornare nel web messicano in queste giornate che celebrano i defunti. Il Giorno dei Morti ha in Messico una tradizione millenaria, che precede la colonizzazione europea e che niente ha a che vedere con il terrore che le culture cristiane e occidentali hanno della morte, il grande tabù.
La prima volta che ho scoperto il carattere irriverente e giocoso dei messicani anche nei confronti di Sorella Morte è stato anni fa, in un forum dedicato al cantante Luis Miguel, una delle icone della cultura popolare messicana. Lì nei giorni della Morte gli utenti pubblicavano le calaveritas, i versi dedicati per celebrare in vita gesta e affetti di una persona, come se fosse morta; nel Messico sono diffusissime e vengono dedicate a persone famose (quante ne avrò lette su Luis Miguel, Thalia, Alejandro Fernández, Lucero o il presidente Felipe Calderón?). Per noi foristi europei era un approccio che rompeva tutti gli schemi: da noi la morte è sinonimo di tristezza, di lutto, di dolore, non abbiamo con essa un rapporto così irriverente e colorato come quello che hanno i messicani.
In questi giorni i cimiteri messicani si riempiono di mazzi di fiori colorati, di migliaia di vele e di persone che cantano e che portano in dono ai propri defunti dolci, bevande, piatti amati in vita dai morti. Ci sono anche dolci pensati per questi giorni, le calaveritas, i teschietti, di zucchero o cioccolato, perché la calavera, il teschio, non è sinonimo di terrore, ma è un compagno gentile di queste giornate, che ricorda chi non c'è più.
In questa giornata messicana si uniscono così la tradizione cristiana del culto dei morti e quella indigena, che vuole che le anime tornino in terra per un giorno all'anno, per dare vita a un rito che non ha uguali nelle culture nate dalla colonizzazione europea.
Ma non c'è solo la celebrazione festosa. Il Messico ricorda anche le migliaia di morti causate dalla guerra al narcotraffico. Nella capitale Javier Sicilia e il suo Movimento per la Pace, Giustizia e Dignità hanno voluto portare la loro offerta all'Angel de la Independencia: fiori, candele e croci per ricordare i 50mila morti di questi anni e per ricordare, anche in questo caso, "che i morti sono qui", come ha detto Sicilia "e noi siamo la loro voce." Cerimonie e ricordi in tutti gli Stati della Repubblica Messicana, con i riti millenari delle tradizioni indigena e cristiana riunite in questa sintesi che unisce misticismi, spiritualità e speranze di aldilà.
Da eluniversal.com.mx, alcune immagini della Festa messicana dei Morti; le gallerie fotografiche sono questa e questa