domenica 22 gennaio 2012

Otoño, octubre, da Habla, il disco più italiano di Manuel Carrasco

Habla è uscito il 17 gennaio in formato FI-DI, fisico e digitale, e in Spagna è già numero 1 e disco d'oro in vendite su I-Tunes. E' un bel successo per il suo autore, Manuel Carrasco, al suo quinto disco in studio da Operación Triunfo 2 (uffa, lo so, devo smettere di ricordare che David Bisbal e Bustamante, Chenoa, Hugo Salazar, Manuel Carrasco e pochi altri sono usciti dall'Academia, ma che ci posso fare se una ragione per cui voglio loro bene è proprio averli visti sperduti e ambiziosi nelle prove di OT). Manuel appartiene alla pattuglia andalusa di OT: la guida ovviamente l'almeriense David Bisbal, quello che ha avuto maggior successo, ma Carrasco da Huelva, Hugo Salazar e Manu Tenorio da Siviglia, hanno le loro belle carriere, sempre in bilico tra il pop e i suoni flamenco-andalusi che sono imprescindibili in questa terra.
Habla è il disco più adulto di Manuel Carrasco. Arriva dopo un anno di silenzio, in cui, come scrive il suo sito web, il bel cantante onubense ha "conversato con se stesso davanti a una pagina bianca, ha disegnato le sue emozioni su carta. Ha preso aria... ascoltato le sue intuizioni e adesso segue i suoi impulsi, rincontrandosi con i suoi passi perduti e disposto a condividere il suo quaderno di viaggio". E questo quaderno sono ovviamente le sue canzoni, che costituiscono "un disco sincero, pieno di messaggi di vita, che raccoglie storie cariche di contrasti e disposto a sorprendere... a emozionare".
E in questo suo viaggio carico d'emozioni Manuel si allontana dai suoni della sua Andalusia, senza tradirla (l'interpretazione e la sua voce continuano a dovere tutto al sud), e si avvicina a quelli di un Paese che non smette di affascinare i musicisti spagnoli: l'Italia.
Come Alejandro Sanz e Sergio Dalma prima di lui, non ha resistito al richiamo del Belpaese e si è circondato di italiani per il suo nuovo disco, inciso negli studi milanesi di 33 Studio, prodotto da Claudio Guidetti, già collaboratore di Eros Ramazzotti, Sergio Dalma e Carmen Consoli, e registrato con la collaborazione dell'Orchestra Sinfonica di Roma in tre canzoni. Il risultato è il disco spagnolo più italiano della stagione, con il permesso di Sergio Dalma, re delle vendite grazie a Via Dalma II, il suo disco di grandi successi italiani reinterpretati a modo suo.
"E' stata una bella esperienza portare il disco in Italia. Credo che le canzoni si sentano a loro agio; volevo diverse sfumature rispetto al disco precedente, registrato a Buenos Aires" dice il cantautore. Anche i testi, spiega, hanno risentito del suo viaggio interiore e dell'esperienza italiana, "sono molto più diretti e semplici"; lo stesso single, Otoño, octubre, che si ascolta già da settimane, è "la storia di un incontro finito male, di una ricerca complice di un passato che obbliga al confronto con il riflesso sullo specchio".
Il disco non l'ho ancora ascoltato, la voce di Manuel la riconosco sempre e Otoño, octubre ha un bel testo (anche se la canzone sa di qualcosa di già ascoltato); ci si immagina facilmente all'ascoltarla mentre l'autostrada scende da Siviglia verso il mare e le dolci colline di Sanlúcar de Barrameda annunciano l'Oceano. Non so perché associo sempre le canzoni di Manuel Carrasco al mare della sua terra.
Il video di Otoño, octubre, con il testo in spagnolo e la traduzione in italiano. Il sito di Manuel Carrasco, per avere il materiale inedito, è www.manuelcarrasco.com

Otoño, octubre
Otoño, octubre sin sol, / hotel impaciente en mi habitación, / no esperes me digo, espera por Dios aligera el paso que nunca llegó. / Me olvido te busco y un adiós me encuentro, / escucho tus pasos porque los invento, / creí que creyendo podría pasar, / pasó si que es cierto, pero sin pasar... / Ah.. Ah... / Y tengo tus pasos perdidos, / la cama revuelta por escalofrios. / La luna no brilla, ingresa en urgencias, / la calle el ruido, no alivia esta pena. / Me quedo lo tuyo y lo mio, me guardo las noches donde nos quisimos. / Se queda en el aire lo que imaginé, / te dejo este intento esta última vez. / Oh.../ Teléfono mudo, puedes alumbrar, / la triste esperanza de esta oscuridad, alerta constante ya te puedes ir, / que quiero engañarme, besarla y dormir. / Mañana de nuevo tendré que empezar, te echaré de menos sin mirar atrás, cobarde o valiente ahora que más dá, / no tuvimos suerte, otra vez será... / Y tengo tus pasos perdidos, / la cama revuelta por escalofrios. / La luna no brilla, ingresa en urgencias, / la calle el ruido, no alivia esta pena. / Me quedo lo tuyo y lo mio, me guardo las noches donde nos quisimos. / Se queda en el aire lo que imagine, / te dejo este intento esta última vez. / Y tengo tus pasos perdidos....

Autunno, ottobre
Autunno, ottobre senza sole / hotel impaziente nella mia stanza / non aspettare, mi dico, aspetta per Dio, alleggerisci il passo che non è mai arrivato / mi dimentico, ti cerco e un addio mi incontro / ascolto i tuoi passi perché me li invento / credevo che credendo sarebbe potuto succedere / è successo sì, che è vero, ma senza succedere / ah... ah... / E ho i tuoi passi perduti / il letto in disordine per i brividi / La luna non brilla, entra al pronto soccorso / la strada, il rumore, non alleviano questa pena / Mi tengo il tuo e il mio (la nostra storia), conservo le notti in cui ci siamo amati / Rimane nell'aria quello che ho immaginato / ti lascio questo tentativo, quest'ultima volta / Oh... / Telefono muto, puoi illuminare / la triste speranza di questa oscurità, allerta costante, te ne puoi già andare / che voglio ingannarmi, baciarla e dormire / Domani dovrò iniziare di nuovo, sentirò la tua mancanza senza guardare indietro, vigliacco o coraggioso, adesso cosa importa / non abbiamo avuto fortuna, sarà per un'altra volta / E ho i tuoi passi perduti / il letto in disordine per i brividi / La luna non brilla, entra al pronto soccorso / la strada, il rumore, non alleviano questa pena / Mi tengo il tuo e il mio (la nostra storia), conservo le notti in cui ci siamo amati / Rimane nell'aria quello che ho immaginato / ti lascio questo tentativo, quest'ultima volta / E ho i tuoi passi perduti...