sabato 4 febbraio 2012

Alfredo Pérez Rubalcaba è il nuovo Segretario del PSOE

E alla fine il PSOE non ha avuto coraggio e per soli 22 voti ha scelto come suo nuovo Segretario l'uomo che è stato bocciato alle elezioni del 20 novembre, ottenendo la peggiore sconfitta che i socialisti abbiano sofferto in democrazia: Alfredo Pérez Rubalcaba. Ha 61 anni, che non sono tanti in Italia, ma sono troppi in Spagna, dove, in democrazia, il nuovo leader socialista è sempre stato un rampante 40enne. E' la prima volta che il PSOE sarà guidato da un leader appartenente alla generazione precedente a quella del Segretario uscente e, in tempi di crisi, non è un gran segnale di volontà di rinnovamento. Inutilmente c'è stato un dibattito generazionale: Rubalcaba ha rivendicato la sua esperienza, Chacón ha insistito sulla necessità del cambio e del rinnovamento, sottintendendo che lei, più giovane, poteva garantire meglio entrambi.
Né Alfredo Pérez né Carme Chacón, la leader catalana sconfitta per pochi voti dopo un'inaspettata rimonta nei sondaggi dell'ultima settimana, generano grandi entusiasmi tra i militanti e tra gli elettori del PSOE: entrambi sono stati parte della squadra di Governo di José Luis Rodriguez Zapatero ed entrambi, per questo, sarebbero stati fragili davanti a un Governo conservatore che avrebbe potuto (e potrà) accusarli facilmente di essere coresponsabili della grave crisi economica. Ma è evidente che tra i due è Alfredo Pérez Rubalcaba a rappresentare il "vecchio": la sua carriera politica è iniziata 30 anni fa, è stato ministro di Felipe Gonzalez, portavoce al Parlamento durante i giorni difficili degli attentati di Atocha, ministro e vicepresidente di José Luis Rodriguez Zapatero. Non c'è evento della storia recente spagnola che non lo abbia visto protagonista, nel bene e nel male: tra i suoi successi ci sono la sconfitta dell'ETA e la vittoria alle elezioni del 2004 (arrivata anche grazie alla sua abilità nel sottolineare le bugie del PP dopo gli attentati di Madrid). Lo considerano il Machiavelli del PSOE: dietro la sua aria di professore gentile e paterno, c'è una delle menti più brillanti del PSOE e uno degli oratori più abili, oltre che un grande appassionato di politica e di socialismo.
Alle elezioni del 20 novembre ha presentato un programma finalmente socialdemocratico: la difesa a oltranza dello Stato Sociale, con istruzione e sanità gratuiti come base, maggiori tasse per i ricchi, perché contribuiscano alla risoluzione della crisi, maggiore laicità, perché tutte le minoranze possano sentirsi a proprio agio. Gli spagnoli non gli hanno creduto e il PSOE ha ottenuto la peggiore sconfitta della sua storia. Rubalcaba non si è arreso e si è presentato alle primarie per la guida del PSOE, convinto che il suo progetto meritasse una seconda opportunità. Stamattina l'ultima sorpresa: se il PP continua a restringere i diritti per compiacere la Chiesa, ha promesso, il PSOE potrebbe rivedere gli accordi con la Santa Sede, una volta tornato al potere. Chissà se è stata questa proposta che lo ha aiutato a vincere il Congresso di Siviglia.
Per la proclamazione del Segretario c'è voluto tutto un pomeriggio. Sul Canal 24 Horas di TVE non sapevano più cosa inventarsi per capire le ragioni di un ritardo di due ore per il conteggio di 956 voti. Su Twitter gli utenti si sono scatenati nell'attesa: "Vedremo prima l'incoronazione di Felipe VI che i risultati del 38° Congresso del PSOE", "Se questi dovessero contare i voti delle elezioni nazionali sapremmo chi ha vinto in tempo per la legislatura seguente", "Io non mi fiderei ad affidare le Finanze a un partito che non riesce a contare neanche 956 voti". Un sarcasmo e un'ironia che almeno mantenevano allegri, mentre non si capiva cosa stesse succedendo all'Hotel Renacimiento di Siviglia.
Poi, finalmente, è arrivata la proclamazione di Alfredo Pérez Rubalcaba, che ha ringraziato Carme Chacón, che ha promesso che sarà il Segretario di tutti i socialisti, perché, come ha detto stamattina, "odia i settarismi", e che ha già ricevuto la telefonata di congratulazioni del premier Mariano Rajoy.
Stamattina entrambi i candidati hanno presentato discorsi carichi di ilusión, di entusiasmo, di proposte per una Spagna socialdemocratica. Li si ascoltava e si condividevano tante idee, chiedendosi quando toccherà sentire in Italia discorsi carichi di ilusión. Ma veniva anche da chiedersi quello che si chiede buona parte degli spagnoli: ma ragazzi, chi ha governato la Spagna negli ultimi 8 anni? Il problema del PSOE è che adesso il PP potrà chiederlo tutti i giorni al suo nuovo Segretario Generale. Suerte.