lunedì 20 febbraio 2012

I Goya 2012 premiano No habrá paz para los malvados come miglior film spagnolo

Per tutta la serata è stato un testa a testa con La piel que habito di Pedro Almodóvar, ma alla fine, quando sono stati assegnati gli ultimi tre premi, Miglior Attore protagonista, José Coronado (Antonio Banderas non sapeva più in che lingua dire che non sarebbe stata la sua serata), Miglior Regista, Enrique Urbizu (e le telecamere di TVE non hanno mostrato la reazione di Pedro Almodóvar, nascosto da un paio di vistosi occhiali neri), e Miglior Film, No habrá paz para los malvados ha preso il largo e ha vinto i Goya 2012.
La piel que habito ha ottenuto i Goya per la Miglior Attrice protagonista, andato a una bellissima Elena Anaya, che ha dato anche uno dei discorsi più emozionanti (troppo lungo, come, purtroppo, la maggior parte... se i cognati si ringraziano a casa, sarebbe meglio), Miglior Attore rivelazione, andato a Jan Cornet, Miglior colonna sonora originale, per il solito Alberto Iglesias, Miglior trucco e acconciature per Karmele Soler, David Marti e Manolo Carretero.
Oltre ai tre già citati, No habrá paz para los malvados ha ottenuto i Goya per il Miglior montaggio, il Miglior suono, la Migliore sceneggiatura originale. E ha battuto La piel que habito per sei Goya a quattro.
Gli altri premi sono stati distribuiti tra La voz dormida (Miglior attrice rivelazione, Miglior attrice non protagonista, Miglior canzone originale), Blackthorn (Migliori costumi, Miglior direzione artistica, Miglior fotografia, Miglior direzione di produzione), Arrugas (Miglior cortometraggio d'animazione e Miglior sceneggiatura non originale) ed Eva (Miglior regista rivelazione, Miglior effetti speciali).
Il miglior film europeo è The Artist e il miglior film ispanoamericano è Un cuento chino, già trionfatore a Roma; quest'ultimo film è stato curiosamente premiato dal suo protagonista, Ricardo Darin, accompagnato da Angie Cepeda. Un po' prevedibili entrambe le premiazioni.
Momento di rivendicazione politica, quando Isabel Coixet ha ricevuto il Goya per il miglior documentario, Escuchando al juez Garzón: "Non avrei voluto dover fare questo documentario, non avrei voluto ci fossero stati questi tre processi al giudice Garzón, mi piacerebbe che ci fossero più giudici come lui. Con questa sentenza sì, habrá paz para los malvados" ha detto, riferendosi al titolo di uno dei film in corsa per il Goya e alle vittime del franchismo che rimarranno nelle cunette.
Il miglior momento: il brillante discorso di Santiago Segura, regista, sceneggiatore, protagonista e produttore di Torrente 4, il film spagnolo più visto dell'anno, che ha praticamente salvato la scorsa stagione cinematografica e che non è stato candidato neanche a un Goya. Si è dichiarato depresso, ma non rancoroso e ha fatto una fenomenale presa in giro dell'Academia e dei suoi membri, spiegando a Salma Hayek, che è stata chiamata solo per dare glamour, ma non per essere premiata, e ad Antonio Banderas perché, pur non avendo vinto mai un Goya, non avrebbe vinto neanche stanotte (tra i candidati, nei ragionamenti degli accademici, secondo Segura, Daniel Bruhl era troppo giovane per vincere, Luis Tosar ne aveva già vinti tre, Banderas non ha mai vinto, ma cavolo è a Hollywood, ha una villa a Marbella, è sposato con Melanie Griffith, guadagna come mai nessun accademico, rimane solo Coronado). E' stato un momento così fresco, sorprendente e divertente, che è già partita sulle reti sociali la richiesta di Santiago Segura presentatore dei Goya a vita.
Il momento peggiore, il discorso del presidente dell'Academia Enrique González Macho e delle sue vicepresidenti Marta Etura e Judith Colell: nel fare il riassunto di un anno di industria cinematografica, hanno spiegato che Internet non è il presente del cinema, non è ancora in grado di offrire i finanziamenti necessari e non è il momento di rischiare investimenti perché "l'industria non si può permettere salti nel vuoto". Ergo, continuate a beccarvi la pirateria che vi meritate, visto che non ne volete sapere delle grandi opportunità che la Rete offre agli spettatori e agli amanti del cinema.