sabato 18 febbraio 2012

José Maria Manzanares, il primo torero con la gonna

Un torero con la gonna non lo avevamo mai visto né lo avremmo immaginato. Ci hanno pensato José Maria Manzanares e la rivista statunitense VMan a dare un tocco di provocazione e d'avanguardia alla più virile e machista delle professioni. Le immagini in bianco e nero, scattate da Jean Baptiste Mondino, mostrano José Maria Manzanares in sandali e con una gonna che si muove come una muleta; sono vesti insolite per un matador de toros, ma in linea con le inquietudini e la curiosità di questo torero alicantino, che sta rivoluzionando il toreo e che ha avuto nel 2011 un anno davvero magico sia nella professione (ha encantado Siviglia con l'indulto alla Maestranza per il toro Arrojado) che nel privato (è diventato papà per la prima volta). Se torero con la gonna doveva essere, non poteva che essere Manzanares, che sta spodestando i fratelli Rivera Ordóñez nell'immaginario torero della moda.
Le immagini sono accompagnate da un'intervista, in cui José Maria cerca di spiegare il toreo a una rivista straniera e statunitense come VMen. "Quando sto toreando sento le sensazioni più belle che ho avuto nella mia vita, ricordo in particolare Arrojado, il toro contro cui ho lottato alla Maestranza di Siviglia e che ha segnato la mia carriera professionale. C'è stato un momento in cui sembrava ci fossimo solo lui ed io nell'universo, era come se lo spazio e il tempo si fossero fermati" dice. L'immagine dei toreri cattura l'attenzione internazionale, teorizza perché "qualunque professione in cui si affronta la morte genera ammirazione. Nella nostra, per di più, interviene l'estetica. Suppongo sia una combinazione che seduce fuori dalla Spagna". Dentro, invece, l'immagine è piuttosto tradizionale e José Maria ritiene che siano "gli stessi toreri che devono far sì che evolva, sempre dal rispetto".
Lui ci prova posando per L'Uomo Vogue o indossando la gonna e i sandali in queste foto in bianco e nero, esteticamente impeccabili; soprattutto, ci prova nelle reti sociali, stabilendo un rapporto diretto con i fans. "Mi piace Twitter" ammette "mi piace stare vicino agli aficionados, spiegare loro i miei sentimenti. Anche se implica uno sforzo perché molte volte, prima di una corrida, quando hai bisogno di essere molto concentrato, devi twitteare, cosa che prima non succedeva". Manzanares è stato uno dei primi toreri a sbarcare su Twitter, risponde personalmente agli utenti e adesso ha lanciato un concorso che chissà come finirà: ha chiesto a tutti i fans che si sono fatti una foto con lui di mandargli una copia, in modo da preparare un grande collage. La curiosità di vedere come finirà è tanta, è innegabile. La passione per le reti sociali, che sta iniziando a contagiare altri colleghi (l'ultimo a scendere nell'arena di Twitter è Francisco Rivera, che ce la sta volenterosamente mettendo tutta) gli è valsa l'appellativo di Apple de la tauromaquia, in un gioco di parole con il suo cognome, che in spagnolo indica, più o meno, i meleti.
Poi si parla a passare di moda e il 30enne matador ammette di avere uno stile "poco tradizionale", anche se non si dichiara "fan acerrimo" delle tendenze. Ammette anche di intervenire nel disegno dei suoi trajes de luz, "chiedendo modifiche nelle proporzioni tradizionali e selezionando colori e ricami". Non si sente uno dei grandi rappresentanti della cultura spagnola, come Pedro Almodóvar, Penélope Cruz, Ferrán Adriá, Pau Gasol o Rafa Nadal, soprattutto perché teme che questo punto di vista possa distrarlo: "L'ambizione ti può confondere e far deviare dal cammino e io devo essere ben concentrato" spiega.
Bella la definizione delle corride, alla domanda se sono più un'arte o uno sport: "Per me è un'arte, non sono in gara contro nessuno. Anche se la preparazione è quella di un atleta d'elite".
L'intervista completa, in spagnolo, si può leggere nel sito ufficiale di José Maria Manzanares, cliccando qui; idem la galleria fotografica completa, che si può vedere cliccando qui