sabato 10 marzo 2012

Diego Bertie: quello che l'esperienza mi ha insegnato

A Diego Bertie sono molto affezionata per varie ragioni. La prima è che Cosas del amor, uno dei suoi successi più grandi, è la prima telenovela che ho visto in Spagna, dopo il blackout imposto al genere in Italia (anni dopo, posso dire che il tema principale, Cosas del amor di Enrique Iglesias, era molto meglio della telenovela, però è un'altra storia). Grazie a lui ho scoperto non solo che in America Latina continuavano a produrre telenovelas, ma che anche il suo Paese, il Perù, era diventato uno dei produttori più importanti (era l'epoca di Alberto Fujimori, adesso gli imprenditori tv da lui protetti sono in netta decadenza, quando non in carcere, e le telenovelas peruviane non sono più quelle che furono).
Grazie al successo ottenuto da telenovelas come Cosas del amor o Leonela, Diego Bertie ha potuto provare la fortuna all'estero, ma in questo caso è stato indiscutibilmente messo in ombra dall'esplosione di Christian Meier, l'attore peruviano più famoso in America Latina, l'unico che è riuscito a costruirsi una carriera più fuori che dentro le frontiere patrie. E' anche vero che hanno scelto strade diverse, Bertie non ha mai rinunciato al teatro, Meier non ne ha mai fatto. Di fatto il primo risulta più solido del secondo, come attore, ma entrambi sono simbolo di un Paese che a un certo punto della sua storia, nonostante tutti i complessi del mestizaje, si è messo a esportare galanes per le telenovelas prodotte da Bogotà e da Miami (e il successo di entrambi a me fa piacere per il Perù).
Ho ritrovato Diego Bertie dopo parecchio tempo senza sapere niente di lui su larepublica.pe; in queste settimane l'attore è al Teatro Marsano di Lima con la commedia El próximo año, a la misma hora di Bernar Slade, in cui si racconta la peculiare storia d'amore proibita di un uomo e di una donna, sposati con altre persone, che si vedono solo una volta all'anno per dare sfogo alla loro passione. La partner di Bertie è Gianella Neyra, una delle attrici peruviane più belle, con cui ha recitato in varie telenovelas, compresa la versione locale de Los exitosos Pells.
Nell'intervista rilasciata a larepublica.pe, Diego parla della sua carriera, della sua condizione di padre separato, della saggezza che l'età (ha 44 anni) porta inevitabilmente con sé. Lo leggo e gli sono sempre affezionata.

- Ti senti ancora galán di telenovelas?
Una certa bellezza, che posso avere o meno, mi ha portato lavoro, perciò la ringrazio, ma come attore mi sono mosso anche in altri ambiti, no? Soprattutto a cinema e a teatro.
- E il teatro non ha questa esposizione mediatica, che è la cosa brutta della tv, no?
L'esposizione è più diretta, più reale, perché non c'è una manipolazione in mezzo, ma la reazione pura, sincera del pubblico. In particolare, in quest'opera, in cui ci siamo solo Gianella ed io, che ci vogliamo bene in modo diverso tutti i giorni
- Con Gianella Neyra il volersi bene è reale, no?
La chimica non si fabbrica, e sorprendentemente Gianella ed io l'abbiamo. Inoltre abbiamo trovato il modo di accompagnarci. Siamo in momenti particolari delle nostre vite, condividiamo cose che in altri momenti no. Per esempio, in Obsesión lei era una ragazzina, io stavo per sposarmi. Adesso siamo come più sintonizzati
- Maturi?
Credo di sì, più coscienti del fatto che vogliamo fare qualcosa di buono con le nostre vite, che vogliamo amare, dell'importanza che hanno i nostri figli
- Ed entrambi avete sentito in qualche momento l'aggressività dei media, no?
Sì, e l'ho molto consigliata su questo
- E tu come hai imparato?
Ho imparato che il desiderio non necessariamente dev'essere accompagnato dall'azione, che uno può sentire molta rabbia e persino aver voglia di rompere la faccia a qualcuno, ma sei una persona pubblica, devi imparare a sviluppare il silenzio, allontanarti, non mescolarti.
- Ti sei sentito vittima?
No, sento che fa parte del gioco… come dicono in Colombia, non si deve fornire l'occasione. Se ti metti ubriaco per strada, ti presti a che ti riprendano e ti facciano una storia.
- Ma tu hai avuto un assedio individualizzato…
Sì, e preferisco non nominarlo neanche (lo scrittore Jaime Bayly ha scritto un paio di libri lasciando intendere di aver avuto una storia d'amore con lui, finita quando Diego ha temuto che la sua omosessualità potesse fargli perdere ruoli da protagonista nelle telenovelas; Bertie ha sempre smentito con forza NdRSO) perché sarebbe come dare corda a qualcosa finito totalmente nel passato. Cioè, se fosse una cosa del presente, reale, tu dici, ok… Nel caso di Gianella, che ha una separazione recente (dal popolare attore argentino Segundo Cernadas NdRSO), sono due personaggi pubblici, purtroppo è una cosa difficile da nascondere e lei ha saputo affrontarla da signora, per questo la ammiro e le voglio più bene adesso. E posso dirle: tranquilla, è il fiore di un giorno, la gente dimentica e tutto passa
- A proposito, tu hai lavorato con attrici bellissime…
Sì, con Gianella, Ruddy Rodríguez, Maricarmen Regueiro, nonostante nella seconda telenovela non ci trovassimo bene. La gente diceva, che coppia! e noi no ci parlavamo
- E perché?
Perché avevamo avuto una storia molto breve durante le riprese di Natacha e quando siamo tornati a lavorare insieme (in Cosas del Amor NdRSO), dopo un po' di tempo, ognuno era in una fase diversa: lei aveva il compagno in carcere e io avevo mia figlia. Adesso lo capisco, ma in quel momento lei era molto sensibile
- E com'è la tua relazione con tua figlia?
Migliore che mai. Siamo uniti e ha una papite fortissima. Ha a che vedere con il fatto che non viaggio più, passo con lei tutti i fine settimana, la vado a prendere a scuola. Come dico a lei e alla mia ex moglie, continuiamo a essere una famiglia, non viviamo insieme, ognuno ha la propria vita, ma siamo una squadra
- E perché non sono entrati altri membri nella squadra?
No, se entrano altri membri!
- Sì? Però non ti sei risposato
No, non mi sono risposato né lo farò. Non credo nel matrimonio. Penso sia come andare a scuola, ci sono già stato e non vedo perché ritornarci
- E hai vissuto la vita che volevi?
Sì, non posso lamentarmi. Il cammino ha avuto i suoi ostacoli e l'esperienza è l'unico modo di imparare, no? La vita non è mai quello che uno vuole che sia, ma ti va formando e pulendo.
- Qual è stato il tuo maggior ostacolo?
Son cose molto più dell'interiore, tipo combattere con te stesso
- I tuoi dèmoni?
Dèmoni, insicurezze, paure, quello che abbiamo tutti, no? La prima volta che mi sono fermato su un palco, non sentivo i miei piedi sul pavimento, cioè, mi sentivo come fluttuando, come se non abitassi nel mio corpo. E adesso mi sento una persona integrata, so chi sono, quello che posso fare, fino a dove posso arrivare. Non credo di essere più di quello che posso essere e cerco di godermi quello che Dio mi ha dato, una figlia bella che cresce tutti i giorni e che mi dice 'sei il miglior papà del mondo', anche se non lo sono
- E ti dice anche che sei il miglior attore?
Mi rispetta, ma preferisce quelli di Al fondo hay sitio (sit-com peruviana di grande successo locale NdRSO). Ma io non voglio che si senta orgogliosa perché sono conosciuto o perché sono attore, ma per quello che condividiamo, per quello che le posso dare e che possiamo vivere. E la mia maggiore ambizione è che quando sarà adulta, possa parlarle di tutto sinceramente e lo faccio da adesso
- E' la persona che ti conosce di più?
Credo di sì