sabato 17 marzo 2012

Il cammino di Genesis Rodriguez, dalle telenovelas a Hollywood

In Spagna sta per uscire Al borde del abismo (in Italia è uscito a febbraio con il titolo 40 carati), negli USA è appena uscito Casa de mi padre, un film di cui si tornerà di sicuro a parlare su Rotta a Sud Ovest perché è il primo film di produzione statunitense in spagnolo, diretto al pubblico ispanico con una strizzata d'occhio speciale al pubblico delle telenovelas, con cui qualunque ispanico di qualunque generazione ha avuto a che fare). In comune i due film hanno Genesis Rodriguez, 25enne attrice venezuelano-cubana, che i media ispanici stanno lanciando come la prossima bomba latina, la prossima Sofia Vergara, insomma. Alla sua bellezza elegante ha dedicato un bell'articolo persino repubblica.it, che per esaltare il suo radioso futuro di stella hollywoodiana ha preferito scrivere che ha fatto la gavetta nelle soap opera latinoamericane (tanto costa scrivere telenovelas alla stampa italiana, che guarda con orrore provinciale a produzioni che da decenni non frequenta più?!).
All'inizio degli anni 80, quando l'Italia era ancora un Paese aperto alle altre culture e arrivavano ancora artisti che parlavano lingue che non fossero l'inglese, ci fu un'ondata di artisti di lingua spagnola che si mosse tra Sanremo e dintorni, riscuotendo un certo successo: non solo Julio Iglesias, ma anche Luis Miguel, Bertin Osborne o José Luis Rodriguez, El Puma, che con i suoi look improbabili e i suoi sguardi promettenti di macho latino, si fece vedere in un paio di Sanremo, prima di sparire pure lui nell'ombra. In America Latina El Puma è un cantante e attore molto apprezzato e popolare. Per anni Genesis è stata semplicemente sua figlia, l'ultimogenita nata nella maturità, dal matrimonio con una giovane modella cubana.
Poi ha iniziato la sua carriera come attrice, si è fatta notare in alcune telenovelas prodotte a Miami (le stesse che di tanto in tanto frequentano le sorelle maggiori, Liliana e Lilibeth, nate dal primo matrimonio del Puma e anche loro attrici, soprattutto in patria). E' stata protagonista di uno scandalo, quando suo padre ha denunciato per violenza Mauricio Islas, star messicana delle telenovelas e partner della figlia in una delle sue prime produzioni, per aver avuto una storia con lei, essendo lui sposato e lei minorenne. Islas lo ha pasado muy mal ha rischiato la carriera e solo da pochi anni è tornato a essere la star che era. Genesis, che ha il suo fascino e che evidentemente non si preoccupa della sua età quanto il protettivo padre, ha girato poi altre telenovelas e sul set di doña Barbara si è innamorata di Christian Meier, pure lui una ventina d'anni in più, però già separato (e, con Genesis ormai maggiorenne, papà Rodriguez ha potuto fare poco). Insieme sono volati a Hollywood per tentare la carriera nel mercato anglosassone: dopo qualche tempo, finito l'amore, Christian è tornato a essere una delle star peruviane predilette delle telenovelas colombiane e Genesis ha continuato, con la determinazione che si immaginava già quando, essendo la figlia del Puma, ha insistito per essere attrice e il padre l'ha spedita a studiare davvero per esserlo, iscrivendola ai corsi estivi all'Actor Studio durante l'adolescenza, da lei frequentati con zelo.
Lo ha fatto anche a Hollywood, iniziando da zero e non saltando un casting: "Fino ad allora ne avevo fatto solo uno, che mi è valso direttamente un contratto di sei anni per fare telenovelas con Telemundo. Qui, a Los Angeles, ho affrontato un inizio da zero. Con i vantaggi e gli inconvenienti: non ero più la figlia del Puma" commenta adesso,
E si vede che le ragazze toste si esaltano nelle difficoltà, perché il risultato dell'impegno di Genesis, cresciuta a Miami e dunque perfettamente bilingue, sono questi due film, 14 carati e Casa de mi padre. Nel primo Genesis entra nell'immaginario maschile spogliandosi per rimanere "con una suggestiva biancheria intima color fragola" (El Pais dixit) e per infilarsi in una strettissima tuta; nel secondo torna alle telenovelas, non tanto per sottolineare il melodramma che sottintendono sempre, quanto per esaltarlo in modo satirico. Alla sexy scena di 14 carati, che le è valsa l'attenzione dei media, tende a togliere importanza: "E' strano per me attirare l'attenzione del pubblico maschile, finora mi seguivano solo le donne, arrivo dalle telenovelas! La mia recitazione era sempre stata dalla testa fino al collo, non avevo mai dovuto fare niente con il resto del mio corpo e meno scene d'azione". Una constatazione che costringe a pensare che sì, è vero: nelle telenovelas conta solo il volto, la sua espressività, il resto quasi non esiste. Il passaggio al cinema dev'essere davvero una novità, per i registri interpretativi degli attori. Eppure, pensando a Casa de mi padre, dei protagonisti ispanici, oltre a Genesis anche Diego Luna, Gael Garcia Bernal e il grande Pedro Armendariz jr, morto dopo le riprese, non ce n'è uno che non sia passato per le telenovelas; per i tre più giovani, addirittura, le telenovelas sono state la prima palestra, da cui si sono lanciati alla conquista del cinema e di Hollywood.
Genesis racconta divertita ai media ispanici come ha cercato di insegnare la recitazione delle telenovelas a Will Ferrell, l'unico attore anglosassone in un cast tutto latino: "Le pause melodrammatiche sono cosa mia, lui cercava di fare quello che facevo io. Ho anche cercato di insegnargli a piangere all'istante, ma non ha potuto". E nelle sue parole c'è già un'affettuosa presa in giro del genere a cui deve l'inizio della sua carriera.
Una carriera promettente, che se saprà curare come adesso, le darà grandi soddisfazioni. E' anche nel cast di Last stand, il film con cui Arnold Schwarzenegger torna al cinema. "Il primo giorno sul set mi ha fatto sedere accanto a lui per mangiare. Non dicevo neanche mu e osavo solo a guardarlo ogni tanto di sottecchi. Mi immaginavo un uomo superserio e riservato, niente di più sbagliato: fa un sacco di scherzi!" ha ricordato. In attesa di uscita il corale What expecting when you're expecting e di prossima produzione, Hours, sulla New Orleans del dopo Katrina.
Accanto a lei, a consigliarla sulla carriera e per mantenere sempre i piedi saldi a terra e per non perdersi, c'è sempre El Puma. Lo si è visto anche un paio di giorni fa, orgogliosissimo al suo fianco, alla prima losangelina di Casa de mi padre: Genesis, sexy e bellissima (come non è mai stata nelle telenovelas) con una profonda scollatura, El Puma sempre con i suoi capelli improbabili e i suoi sguardi promettenti di macho latino, anche se con 30 anni di più rispetto alle sue partecipazioni sanremesi. E' stato bello vederli insieme, sorridenti e felici, per una saga partita dal Venezuela e atterrata a Hollywood.