martedì 27 marzo 2012

Il tesoro del Signore di Sipán per la prima volta in Europa, a Cadice per il Bicentenario della Costituzione

Nel III secolo avanti Cristo il signore di Sipán governava su una vasta regione del Perù settentrionale, nelle vesti di valoroso guerriero e nesso di unione tra gli dèi e i mortali. Il suo rango tra la sua gente si riflette nel tesoro della sua tomba, scoperta del tutto casualmente a Sipán, a poche decine di km da Chiclayo, grazie a un coniglio e all'intuizione dell'archeologo Walter Ava. Nella tomba di questo guerriero, chiamato da allora il Señor de Sipán, gli archeologi hanno trovato il tesoro più prezioso mai apparso nell'archeologia americana. Sul corpo di questo leader politico e spirituale, sono stati trovati pettorali d'oro e collane d'argento, braccialetti e scettri in materiale prezioso; tutt'intorno a lui statue di terracotta, piccole sculture in lapislazzuli, turchesi e smeraldi. Un tesoro che avrebbe fatto gola a Francisco Pizarro e che meno male che è sfuggito ai galeoni spagnoli, sempre pronti a trasportare le ricchezze americane per pagare le guerre dei re di Spagna.
E' questo tesoro che, 18 secoli dopo, ci parla della cultura moche, che la leggenda vuole sia stata fondata da alcuni straordinari guerrieri, sbarcati sulle coste peruviane chissà da dove, e di cui sappiamo solo che era prospera e concentrata in città popolose per l'epoca; soprattutto, sappiamo che è stata questa cultura a studiare e realizzare il sistema d'irrigazione che trasformò il desertico Perù settentrionale in un'area a intenso sfruttamento agricolo e che ancora oggi viene utilizzato. Doveva essere, però, anche una cultura particolarmente violenta, come molte civiltà precolombiane (non che Cristoforo Colombo e gli spagnoli o i portoghesi abbiano portato in Latinoamérica la pace e la tolleranza). Gli scavi della tomba del signore di Sipán hanno rivelato un complesso sistema di spazi e di celle sotterranei, a forma di piramide, con al vertice, sulla superficie, un tempio alla luna; il signore di Sipán si trova al livello più basso (nelle due camere superiori, di dimensioni più piccole, a formare la piramide, si trovano altre due tombe del III e IV secolo, nella più grande sono stati trovati i resti di un guerriero, accompagnato da un prezioso corredo funebre e da un attendente, sacrificato per lui). Nella tomba del signore di Sipán sono stati trovati anche i corpi di due giovani donne, probabilmente due concubine destinate ad accompagnarlo nell'Aldilà, due servitori e un bambino; al di sopra della sua tomba sono stati trovati i resti di un giovane uomo con uno scudo, probabilmente il guardiano destinato a vegliare sulla sua tomba, perché aveva i piedi amputati, per evitare la sua fuga. Tutte queste persone sono state sacrificate per il Signore, per garantirgli un Aldilà piacevole e comodo.
La tomba del signore di Sipán è uno dei ritrovamenti più preziosi per il Perù e per ricostruire la sua storia pre-incaica. E una delle conquiste di Sipán e dei peruviani è che il guerriero non abbia abbandonato la sua terra, per finire in qualche Museo Archeologico, magari nella stessa Lima. Chi vuole conoscere il Signore di Sipán e il suo magnifico corredo funebre e vuole avere qualche idea di della cultura moche, deve volare fino a Chiclayo e raggiungere poi Sipán, a circa 75 km di distanza.
Per questo l'omaggio che il Perù fa al Bicentenario della Costituzione di Cadice e a Cadice, Capitale della Cultura Iberoamericana 2012, è ancora più eccezionale. Per la prima volta da quando è stato trovato, il tesoro del Señor de Sipán ha lasciato la sua terra ed è da oggi esposto a Cadice. Ed è singolare pensare come cambiano i tempi: se fosse stato trovato cinque secoli fa, sarebbe arrivato a Cadice sotto forma di lingotti d'oro, per poi disperdersi tra banchieri fiorentini e spie delle Fiandre, a pagare i debiti della Corona spagnola; ha avuto la fortuna di aver rivisto la luce nel XX secolo, così da arrivare sempre a Cadice, ma come fiore all'occhiello di un'eccezionale mostra sulle culture preincaiche peruviane, inaugurata oggi dalla regina Sofia di Spagna, per celebrare 200 anni di unione tra Cadice e le ex-Colonie che, grazie anche all'ispirazione della Costituzione del 1812, hanno trovato l'indipendenza Sono gli scherzi della storia, che chiude sempre circoli e che continua ad essere, per chi lo vuole, magistra vitae.
La mostra si intitola El Señor de Sipán, Huaca de la Luna y la Dama de Cao e, oltre al tesoro di Sipán, valutato in oltre 6 milioni di euro, espone anche i reperti archeologici trovati in altri due siti archeologici peruviani di grande importanza, Huaca de la Luna e Huaca Cao, che mostrano i rituali religiosi della cultura moche. Sarà alla Casa de Iberoamérica di Cadice fino al 10 settembre 2012.