giovedì 1 marzo 2012

Lloret de Mar non vuole il turismo degli ubriachi: tutte le proibizioni per l'estate

La bella stagione è in arrivo e Lloret de Mar, una delle località balneari più turistiche e più amate della Costa Brava, prende provvedimenti.
La cittadina catalana conta 40mila abitanti, che d'estate si quadruplicano, grazie ai voli low-cost dal Nord Europa e alla vicinanza con il confine francese; ha 185 hotels per 31mila posti letto, a cui si aggiungono i 38mila offerti da campeggi e appartamenti. Ma non è tutto oro quello che luccica e non è tutto invidiabile.
Il low-cost non porta necessariamente i migliori turisti possibili, anzi. Per 20-30 euro andata e ritorno, si muovono dalle periferie delle grandi metropoli britanniche, olandesi o tedesche, anche solo per un solo finesettimana o per poche ore, migliaia di giovanissimi, attirati dal sole e dalle spiagge e dalla possibilità di bere alcolici liberamente, senza le proibizioni dei loro Paesi. E' il turismo de borrachera, come lo chiamano gli spagnoli: il turismo per ubriacarsi. Il che non è proprio il massimo per chi deve accogliere migliaia di giovani il cui unico scopo è ubriacarsi, far casino in qualche discoteca e aspettare il dopo-sbornia stordito in qualche spiaggia. Non c'è alcun vantaggio economico, a parte per bar e discoteche (ma bisogna considerare anche i danni delle inevitabili risse), ci sono tutti gli svantaggi della gestione dell'ordine pubblico e della sicurezza per i cittadini.
Le risse tra turisti ubriachi, con i poliziotti che devono controllarle sono un po' la regola nelle estati di Lloret de Mar. L'anno scorso ce n'è stata una finita sui giornali di mezza Europa, perché la stampa dell'Europa settentrionale, così austera e proibizionista quando si tratta del proprio territorio, diventa tollerante e liberale, quando si tratta dei Paesi mediterranei, e si fa addirittura aggressiva quando la Spagna proibisce quello che anche nei loro Paesi è proibito (l'anno scorso i quotidiani britannici hanno pubblicato un decalogo delle proibizioni sulle spiagge spagnole, cose civili tipo non fare la pipì e non dormire in spiaggia, chiedendosi se valeva ancora la pena andare in vacanza sul Mediterraneo spagnolo...). Lo scorso agosto 400 giovani di tutta Europa sono stati protagonisti di una vera e propria battaglia campale che ha impegnato 150 poliziotti e che è terminata con una ventina di arresti, soprattutto di turisti francesi. E' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Da tempo Lloret de Mar cerca di liberarsi del modello del turismo de borrachera, per puntare su un turismo più sostenibile, familiare e salutare. E quest'anno ha stabilito nuove regole, con un'ordinanza appena pubblicata, che dà una stretta al turismo degli ubriaconi. Per cercare di impedire i disco-tours o pub-tours, che servono per cambiare continuamente locale per bere, vengono proibiti la pubblicità orale e il volantinaggio dei locali notturni, così come l'esposizione nelle vetrine di bibite alcoliche di più di 20°. Sono proibiti inoltre il consumo di alcol nella via pubblica e le macchine di vendita automatica di bibite alcoliche quando i negozi sono chiusi. Si proibisce anche dormire in auto, come usano fare i francesi, che arrivano per il weekend a Lloret fino da Marsiglia e, avendo risorse scarse, dormono in auto, preferendo spendere tutto in locali e alcol; sono stati loro a causare vari problemi di ordine pubblico a Lloret, lo scorso anno.
Le multe previste arrivano fino a 3000 euro e, nel caso dei minorenni, si responsabilizzano i genitori o chi esercita la loro tutela, i professori nel caso delle gite scolastiche. Ci saranno maggiori controlli nei locali, per controllare che non ci siano azioni di promozione nella vendita di alcolici, tipo biglietti di sconto o bevi due e paghi uno. Si sta anche pensando di anticipare la chiusura dei locali notturni e di elaborare una lista degli alberghi che presentano maggiori problemi per la sicurezza dei cittadini.
Il nuovo ordinamento dovrà entrare in vigore da metà aprile. Suerte a Lloret de Mar.