domenica 29 aprile 2012

Al Festival di Málaga vince Els nens salvatges, ma trionfa Carmina o revienta

La Biznaga de Oro del 15° Festival del Cinema Spagnolo di Málaga è andata al film Els nens salvatges di Patricia Ferreira, girato in catalano, a testimoniare il buon momento che vive la cinematografia della regione, arrivata con Pa negre, trionfatore ai Premi Goya 2011, a rappresentare la Spagna agli Oscar. Il film ha spiegato la regista "sta dalla parte degli adolescenti ed è una difesa assoluta dei giovani, un invito all'attenzione da parte degli adulti. Nonostante il titolo, né i bambini sono selvaggi, né vengono da famiglie destrutturate né sono delinquenti comuni, né si drogano:è il termine con cui noi adulti ci riferiamo agli adolescenti quando li vediamo agire in strada, magari perché abbiamo dimenticato che lo siamo stati e il bisogno che abbiamo avuto di gridare e dire "siamo qui!"".
Il film catalano ha ottenuto anche il premio alla migliore sceneggiatura (Patricia Ferreira e Virginia Yagüe), al miglior attore non protagonista, Alex Monner, ex-aequo con Alvaro Cervantes per El sexo de los angeles, e alla migliore attrice non protagonista, Aina Clotet, sorella di Marc Clotet, candidato ai Premi Goya come Miglior Attore Rivelazione per La voz dormida, e figlia del dottor Bonaventura Clotet, uno dei massimi esperti spagnoli ed europei di AIDS.
La Giuria, composta dagli attori Raúl Arévalo, Inma Cuesta e Goya Toledo, dalla produttrice e regista catalana Isona Passola, dal pittore malagueño Enrique Brinkmann e dal regista messicano Iván Trujillo, guidati dal regista Gonzalo Suárez, ha cercato di fare una distribuzione il più possibile equa tra i vari film in concorso, avendo ammesso la difficoltà a scegliere un chiaro vincitore; perciò Imanol Uribe è il miglior regista, con Miel de naranjas, film che ha ottenuto anche il premio per il miglior sceneggiatore debuttante, Remedios Crespo; Antonio Dechent è il miglior attore per A puerta fría, il film di Xavi Puebla che ha ottenuto anche il Premio della critica. Miglior colonna sonora è quella di Aziza Brahim per Wilaya di Pedro Pérez Rosado; la Biznaga de Plata per la miglior fotografia è andata a Sergi Gallardo per El sexo de los ángeles di Xavier Villaverde e il miglior montaggio è di Koldo Idígoras per Los Pelayos, il film che ha aperto il Festival e non ha ottenuto altri riconoscimenti.
Ma anche se il film di Patricia Ferreira ha vinto il Festival, convincendo la critica sin dalla sua prima presentazione, c'è la sensazione che il film che Málaga non dimenticherà facilmente sia Carmina o revienta di Paco León, a cui è andato il Premio Speciale della Giuria, il Premio del Pubblico e il Premio alla miglior attrice protagonista, la debuttante Carmina Barrios, la madre dell'attore, a sua volta al suo debutto nella regia. Che questo film girato nella Siviglia popolare del Parque Alcosa e che ha come grande  protagonista questa travolgente madre-coraggio non avrebbe lasciato Málaga a mani vuote, si è capito dopo la prima proiezione, quando il pubblico ha regalato all'adorato Paco, protagonista di Aida, la sit-com più amata di Spagna, gli applausi più caldi e la critica è rimasta spiazzata, disorientata dalla difficoltà di definire il genere e travolta dalla figura di Carmina Barrios, alle cui esperienze di vita Paco ha voluto rendere omaggio. "Piace perché parla di cose vere, perché la vita è così" filosofeggiava ieri Carmina, con pesante accento sivigliano e un volto che è quello di sua figlia Maria tra trent'anni "che ti credi, che la vita è di queste ragazze bellissime che ti fanno vedere al cinema, tutte ben truccate, che è Hollywood? naa, na' que ve'! (niente a che vedere)"
Poco dopo il verdetto della Giuria, e in attesa della cerimonia di gala, Carmina e i suoi figli, Paco e Maria, hanno incontrato i giornalisti e con loro hanno fatto divertiti i conti: la Biznaga di Málaga si aggiunge alla Concha de Oro di San Sebastián 2011 e al Goya 2012 di Maria, vinti per La voz dormida, e ai numerosi premi televisivi e teatrali di Paco. Non è che i León vogliono sbancare il banco del cinema spagnolo, come novelli Pelayo al casinò? Loro ridono e poi Paco ammette: "Ci sono ancora tanti premi!" Il più importante di tutti, che sottolinea l'importanza di Málaga per il cinema spagnolo, è che Carmina o revienta è arrivato al Festival senza una distribuzione e ne esce non solo trionfatore, ma con un'uscita in sala imminente, avendo potuto scegliere tra i distributori che si sono offerti.