domenica 6 maggio 2012

La sfida del Cile nel web: la riforestazione della Patagonia per 3 euro

Riforestiamo la Patagonia è un'ambiziosa campagna appena partita nel Cile, per impiantare un milione di alberi nella Patagonia cilena e, soprattutto, nel Parque Nacional Torres del Paine, uno dei parchi più importanti del Paese e dell'intera America meridionale, dichiarato dall'UNESCO, nel 1978, Riserva della Biosfera. Negli scorsi mesi, durante l'estate australe, è stato devestato da un incendio che ha distrutto oltre 11mila ettari di vegetazione. Adesso una piattaforma di organizzazioni pubbliche e private, con la collaborazione della Corporación Nacional Forestal (Conaf) cilena, della Fundación Imagen de Chile, della Subsecretaría de Turismo e di Patagonia Sur, ha lanciato questo progetto ambizioso. Un milione di alberi da piantare entro quest'anno. Oltre a riforestare il Parque Torres del Paine, pianterà alberi anche nella Laguna San Rafael, nelle Riserve Nazionali Lago Carlota, Lago Las Torres, Cerro Castillo e Lago Rosselot. Le specie scelte per questo progetto sono autoctone, il coigüe, il ñirre e la lenga, così da salvaguardare anche l'identità cilena dei nuovi boschi. "Abbiamo scelto queste specie perché sappiamo quali possono crescere bene e quali erano storicamente in questi posti" ha detto ai media Eduardo Krantz, responsabile delle Aree Protette di Conaf.
La ricostruzione del Parque Torres del Paine e del paesaggio cileno è prioritaria per le autorità locali. "La Patagonia è uno degli elementi fondamentali dell'immagine del Cile a livello geografico e distintivo rispetto ai Paesi della regione. Torres del Paine è una destinazione che gli stranieri identificano e valutano come capitale naturale del Cile e del mondo" ha commentato il direttore esecutivo di Fundación Imagen Chile Blas Tomic "Di fatto l'incendio del Torres del Paine ha avuto una grande copertura in tutto il mondo, anche sui media più importanti del pianeta".
E, oltre a costituire parte dell'immaginario planetario quando si parla di Cile, è anche una delle più importanti destinazioni turistiche del Paese. La sottosegretaria al Turismo Jacqueline Plass ha spiegato che "la Patagonia è la prima destinazione nazionale che ha spinto nel 2011 gli stranieri a scegliere il Cile per le loro vacanze; lo ha fatto il 49% degli stranieri, dopo ci sono Santiago e Valparaíso. E Punta Arenas, nella parte più meridionale della Patagonia cilena, è la terza città più visitata del Cile, con il 27% delle visite turistiche, dopo Santiago e Valparaíso".
La valenza economica della riforestazione della Patagonia, oltre a quella paesaggistica e ambientale, è dunque evidente.
Il progetto di riforestazione punta sulla partecipazione cittadina, attraverso le reti sociali e una pagina web, www.reforestemospatagonia.cl, che raccoglierà le donazioni. Ai cittadini si chiedono versamenti di 2mila pesos, circa 3 euro, per piantare un albero; l'obiettivo è percio arrivare a circa 3 milioni di euro. Ma non è solo denaro: i donatori verranno coinvolti grazie alle informazioni che verranno loro fornite sul "loro" albero. Quando si entra nel sito, infatti, ci si trova davanti a una tabella di alberi: basta scegliere il proprio, inviare la propria donazione e si riceverà un certificato con le coordinate del posto esatto in cui verrà piantato l'albero regalato alla Patagonia.
In questo modo la riforestazione della Patagonia sarà costantemente monitorata e la popolazione si sentirà maggiormente parte del progetto.
Negli ultimi 100 anni gli incendi hanno bruciato oltre 900mila ettari nel Cile; solo quest'anno, durante l'estate australe, sono andati in fumo tra i 60 e i 70mila ettari. Non solo manca ancora un'adeguata sensibilizzazione della popolazione, non ancora consapevole dei seri danni che vengono perpetrati all'ambiente e alla qualità della vita degli stessi esseri umani, ma non ci sono neanche pene adeguate. L'incendio del Parte de Torres del Paine è stato causato da una negligenza dell'israeliano Roter Singer, che se l'è cavata con una multa di 10mila dollari e la promessa del suo governo di piantare 50mila alberi.
Da youtube, uno dei video della campagna