sabato 28 luglio 2012

Il ciclista colombiano Rigoberto Urán conquista la prima medaglia sudamericana di Londra 2012

Il 24enne ciclista colombiano Rigoberto Urán è stato il primo atleta sudamericano a conquistare una medaglia alle Olimpiadi di Londra. Ha vinto la medaglia d'argento di ciclismo su strada, battuto in volata dal kazako Alexandre Vinokurov, dopo una fuga a due durata 7 km.
La medaglia d'argento di Rigoberto è storica per la Colombia: è la prima medaglia olimpica conquistata nel ciclismo, uno sport molto popolare in cui il Paese ha sempre investito molto. "Sono molto felice, non sapete quanto" ha detto il ciclista appena sceso dal podio "Dedico la medaglia alla mia famiglia e all'intera Colombia. In questo momento penso soprattutto a mio padre".
Ed è qui che i giornali colombiani raccontano la triste storia di Rigoberto Urán , che non solo è campione olimpico, ma è anche, e forse prima di tutto, un vero e proprio esempio di superazione per i giovani colombiani, costretti a convivere con la violenza del conflitto armato. Quando aveva 15 anni, suo padre Rigoberto fu assassinato dai paramilitari. La famiglia Urán è di origini umili, sono semplici campesinos del dipartimento di Antioquia, per cui la morte del capofamiglia ha significato che il figlio maschio, il nostro Rigoberto, abbia dovuto prendere il suo posto. Per qualche anno il giovanissimo atleta, che iniziava a mettere in mostra le sue doti di ciclista, ha dovuto dividersi tra il punto vendita della lotteria ereditato dal padre e gli allenamenti sportivi. Poi è entrato nel programma Orgullo AISA, con cui, più tardi, ha avuto la possibilità di emigrare in Italia, nel Tenax. La sua carriera si è sviluppata quasi tutta in Europa, adesso è nella squadra inglese Sky, con cui è arrivato 7° all'ultimo Giro d'Italia, primo dei giovani ciclisti.
I quotidiani colombiani riportano che il suo più grande desiderio era difendere i colori della Colombia alle Olimpiadi, ma non nelle gare a cronometro, bensì in quelle su strada. Stamattina per questioni burocratiche ha rischiato di non essere ammesso alla gara. C'è voluta tutta la determinazione di Jorge Ovidio González, il residente de la Federación Colombiana de Ciclismo, per convincere i commissari dell'Unione Ciclistica Internazionale che Rigoberto aveva tutto il diritto di gareggiare. E meno male che ha vinto la sua ostinazione, perché altrimenti le Olimpiadi si sarebbero perse la bella volata finale della gara e la medaglia d'argento di questo giovane atleta, a cui la vita ha presentato subito un conto durissima, che però non l'ha battuto.
Per lui i complimenti e il ringraziamento del presidente Juan Manuel Santos e un posto nella storia sportiva della Colombia: la sua medaglia d'argento è la dodicesima nella storia olimpica del Paese, che conta un oro (conquistato da Maria Isabel Urrutia nel sollevamento pesi, a Sydney 2000), quattro argenti e sette bronzi.
Felicidades, Rigoberto!