giovedì 26 luglio 2012

Le meraviglie artistiche del Costarica, in mostra a Cadice

Il Costarica è il Paese con la più ricca biosfera del mondo, ben 90mila specie conosciute per soli 51mila kmq di territorio. Un'esuberanza della natura, in tutte le sue forme, che ha ispirato e condizionato anche la presenza dell'uomo sin dall'antichità. Lo si vede nella mostra appena inaugurata a Cadice, per celebrare il bicentenario della Costituzione e il titolo di Capitale Iberoamericana della Cultura 2012, che Cadice ha ottenuto nel 2006, proprio a San José, capitale del Costarica. La mostra si intitola Costa Rica, tierra de maravillas ed è la seconda grande esposizione ispanoamericana organizzata nella città andalusa: segue El señor de Sipán, arrivata al suo equatore con ben 50mila visitatori, e precede Cuerpos Amerindios del Museo del Oro de Bogotá e la personale del pittore ecuadoriano, in programma a novembre, in corrispondenza del Vertice Iberoamericano, che concluderà le manifestazioni del Bicentenario gaditano.
Tierras de maravillas è uno straordinario percorso nel Costarica preispanico, con 250 reperti di giada, oro, pietra e ceramica ,realizzati dalle civiltà che lo hanno abitato prima dell'arrivo di Cristoforo Colombo e custoditi nel Museo Nacional de Costa Rica.
Anche per questa mostra vale quanto detto a suo tempo per quella del Señor de Sipán: è la prima volta che queste preziosissime testimonianze lasciano la loro patri e, dunque, Cadice offre un'occasione più unica che rara per immergersi nelle culture americane precedenti alla scoperta europea del continente americano. Se passerete le vostre vacanze in Andalusia, inserite Cadice tra i must imperdibili delle ferie.
La mostra gaditana sottolinea continuamente il legame del Costarica con la sua natura tropicale e lussureggiante. Lo fa sin dal colore scelto per l'allestimento, il verde della selva e della giada. Della natura indomabile e del materiale caro agli dei. Nei cartelloni introduttivi si legge che il Costarica è "mondialmente conosciuto per il suo bosco tropicale, esuberante cattedrale abitata da sorprendenti varietà di piante e di animali, ma la sua ricca archeologia continua a essere relativamente sconosciuta". Il verde, che contrasta con le ceramiche, la pietra, l'oro e la giada, aiuta a esaltarla, a Cadice.
Ci sono oggetti di uso quotidiano, come i metates, che servivano per la preparazione degli alimenti, e raffinate sculture di oro e di giada, destinate alle elites; ci sono anche le misteriose sfere di pietra del Costarica. Si tratta soprattutto di testimonianze in ceramica, oro e giada perché, ha sottolineato il direttore del Museo Nacional de Costa Rica Ricardo Vázquez Leiva, che ha presentato la mostra, il clima umido del Paese non ha aiutato a conservare gli oggetti lignei e in tessuto, quasi completamente scomparsi.
La mostra è articolata non in ordine cronologico, ma offre "un percorso attraverso concetti come l'archeodiversità, legato alla diversità biologica, che si manifesta nei cambi culturali e della conoscenza, successi nelle società preispaniche indipendentemente dalla cronologia". Le sezioni principali sono quattro, "ispirate alla metafora dello sviluppo delle società umani, armonizzate con la sequenza dei periodi archeologici". E ogni periodo è legato a un materiale con cui gli indigeni decoravano case e corpi, cioè ceramica, oro, giada e pietra, che sono i quattro grandi materiali dei 250 reperti della mostra. La ceramica e la pietra sono i materiali che meglio si conservano nel clima costaricense e la "grande ricchezza delle espressioni in questi materiali, ha fatto sì che abbiamo posto enfasi nella loro presenza" ha spiegato ancora Vázquez Leiva. L'oro e la giada sono, ovviamente, i materiali delle elites politiche e religiose delle società preispaniche e, lungo il percorso di Tierra de maravillas, seguono pietra e ceramica perché "hanno partecipato a un cambio ideologico sensibile nella storia antica del Costarica".
"Ci sono nella mostra reperti che hanno un livello e una qualità di esecuzione tecnica paragonabile alle più alte civiltà americane come quelle maya e inca" sostiene l'archeologo "nonostante il Costarica fosse considerato un Paese marginale, con molti meno abitanti e in cui non c'era un grande sviluppo architettonico"
La mostra, alla Casa Iberoamericana di Cadice, chiuderà il 30 ottobre e sarà gratuita fino al 3 agosto; dopo il biglietto d'ingresso costerà 2 euro (continerà a essere gratuito per gli under 12 e gli over 65). Con 3 euro sarà possibile visitare sia Tierra de maravillas che El señor de Sipán, che chiuderà i battenti all'inizio di settembre e che è ospitata nello stesso edificio della Casa de Iberoamérica.
Le foto, dalla pagina ufficiale di Cadice 2012, su Facebook