La notizia arriva dalla BBC: a Cuba potranno tornare ad ascoltare nelle radio gli artisti ufficiosamente vietati dalla Revolución.
Non ci sono mai state liste nere ufficiali, ma da tutti è saputo che una cinquantina di cantanti sono stati vietati dal regime: tra loro ci sono grandi cubani come Celia Cruz, la regina della salsa morta in esilio alcuni anni fa, Gloria Estefan, una delle voci che hanno segnato il pop ispanico negli USA, la prima a lasciare l'inglese per valorizzare lo spagnolo, Willy Chirino, fuggito anche lui da Cuba da bambino, o il pianista Bebo Valdés, la cui vita avventurosa, durante l'esilio, meriterebbe un film.
Secondo la BBC, la scorsa settimana ai dipendenti delle radio cubane è stato detto che la lista nera aveva già raggiunto il suo scopo, che apparteneva a un'altra epoca e che era, insomma superata. Cuba si apre al mondo, è stato spiegato, e questo gesto verso gli artisti finora proibiti è un nuovo segnale. Arriveremo a vedere Gloria Estefan cantare nella plaza de la Revolución o il grande Bebo Valdés suonare sul Malecón con suo figlio, il leggendario Chucho, rimasto nell'isola dopo il suo esilio? Presto, decisamente presto anche solo per immaginarselo: Gloria ha giurato che non metterà piede a L'Avana, abbandonata da bambina, fino a quando il suo Paese sarà governato dal regime castrista e molti altri artisti esiliati a Miami la pensano come lei.
La cosa sicura, adesso, è la caduta del veto, anche se i dipendenti delle radio cubane hanno manifestato alla BBC prudenza, "per ora aspettiamo e vediamo" hanno detto, spiegando che Gloria, Celia, Paquito d'Rivera, Willy Chirino non suoneranno subito nell'etere dell'isola. Ma questo non significa che i cubani non li conoscano e debbano ancora aspettare. Come scrive Yoani Sanchez, "nonostante il divieto, le nuove tecnologie hanno reso possibile che i cubani si avvicinassero a queste voci proibite, con la distribuzione e commercializzazione nel mercato nero di incisioni dei temi musicali non trasmessi dalle radio ufficiali".
Non ci sono mai state liste nere ufficiali, ma da tutti è saputo che una cinquantina di cantanti sono stati vietati dal regime: tra loro ci sono grandi cubani come Celia Cruz, la regina della salsa morta in esilio alcuni anni fa, Gloria Estefan, una delle voci che hanno segnato il pop ispanico negli USA, la prima a lasciare l'inglese per valorizzare lo spagnolo, Willy Chirino, fuggito anche lui da Cuba da bambino, o il pianista Bebo Valdés, la cui vita avventurosa, durante l'esilio, meriterebbe un film.
Secondo la BBC, la scorsa settimana ai dipendenti delle radio cubane è stato detto che la lista nera aveva già raggiunto il suo scopo, che apparteneva a un'altra epoca e che era, insomma superata. Cuba si apre al mondo, è stato spiegato, e questo gesto verso gli artisti finora proibiti è un nuovo segnale. Arriveremo a vedere Gloria Estefan cantare nella plaza de la Revolución o il grande Bebo Valdés suonare sul Malecón con suo figlio, il leggendario Chucho, rimasto nell'isola dopo il suo esilio? Presto, decisamente presto anche solo per immaginarselo: Gloria ha giurato che non metterà piede a L'Avana, abbandonata da bambina, fino a quando il suo Paese sarà governato dal regime castrista e molti altri artisti esiliati a Miami la pensano come lei.
La cosa sicura, adesso, è la caduta del veto, anche se i dipendenti delle radio cubane hanno manifestato alla BBC prudenza, "per ora aspettiamo e vediamo" hanno detto, spiegando che Gloria, Celia, Paquito d'Rivera, Willy Chirino non suoneranno subito nell'etere dell'isola. Ma questo non significa che i cubani non li conoscano e debbano ancora aspettare. Come scrive Yoani Sanchez, "nonostante il divieto, le nuove tecnologie hanno reso possibile che i cubani si avvicinassero a queste voci proibite, con la distribuzione e commercializzazione nel mercato nero di incisioni dei temi musicali non trasmessi dalle radio ufficiali".