sabato 8 settembre 2012

La marcia sindacalista andalusa arriva a Siviglia

Ha percorso mezza Andalusia del interior, dell'interno, da Jaén fino a Siviglia. Lungo il cammino ha okkupato fincas e agenzie bancarie, ottenendo per questo (mica per le sue istanze) l'attenzione dei media nazionali. E ieri la marcha obrera del Sindicato Andaluz de Trabajadores è arrivata a Siviglia, per concludersi nella plaza de España. Hanno partecipato in migliaia di sindacalisti, arrivati nel capoluogo stanchissimi, dopo 300 km di marcia nella calda estate dell'Andalusia più interna. Sono stati accolti da un robusto cordone di Polizia, nel timore di incidenti, che però non ci sono stati. Prima di arrivare in plaza de Espana, il corteo si è fermato davanti alla Delegación del Gobierno in Andalusia, dove ha presentato le proprie rivendicazioni con sevillanas e canzoni che cantano l'impegno sociale e la lotta dei lavoratori per la dignità e i diritti.
Nonostante lo spazio che la stampa, soprattutto conservatrice, ha dato alle occupazioni di proprietà private, sempre pacifiche e sempre dimostrative, di poche ore, per denunciare le disuguaglianze sociali, il ruolo delle banche nella crisi economica, la precarietà dei jornaleros, i contadini che lavorano a giornata in quelli che sono ancora i grandi latifondi andalusi (quasi sempre in mano all'antica aristocrazia, siano gli Alba o i Medina Sidonia), non ci sono stati incidenti. Però sì molti arresti. Perché il Governo conservatore di Mariano Rajoy è più preoccupato per queste dimostrazioni che denunciano le ingiustizie e il prezzo che i più deboli stanno pagando nella crisi che per la corruzione della classe politica e per le sue connivenze con gli imprenditori e i banchieri che si sono arricchiti e ch enon sono mai stati arrestati.
In Plaza de España non c'era il leader carismatico del SAT, il sindaco di Marinaleda e deputato di Izquierda Unida al Parlamento andaluso Juan Manuel Sánchez Gordillo, l'uomo che ha guidato l'assalto al Mercadona di Écija finito sui media di tutto il mondo: "Era stanchissimo, ha mal di gola, dopo tutte queste dure settimane che abbiamo vissuto" lo ha giustificato il Segretario Generale del SAT Diego Cañamero.
Ma anche senza il suo leader più conosciuto, la marcha obrera ha conquistato Siviglia: nell'Avenida de las Palmeras migliaia di persone hanno seguito l'arrivo dei manifestanti con applausi e grida di incitamento e molti cittadini si sono uniti al corteo, fino alla plaza de España. "Arrivare a Siviglia per noi significa molto. Qui abbiamo ricevuto il calore dei lavoratori, siano o meno jornaleros, siamo riusciti a creare un contatto e un legame con l'immensa maggioranza degli andalusi, risvegliando le loro coscienze. Siviglia ha superato tutte le nostre previsioni" ha detto a El correo de Andalucia Pepe Caballero, uno dei militanti arrestati dopo l'assalto al supermercato di Écija. Un gesto dimostrativo, il furto di nove carrelli di alimentari distribuiti tra 39 famiglie in difficoltà economiche, che ripeterebbe e di cui si dichiara "molto orgoglioso": "Al vedere l'accoglienza che abbiamo avuto, è valsa la pena. Lo rifarei una volta e un'altra".
E anche Mari Carmen García, la responsabile del SAT a Siviglia ha avuto belle parole per l'accoglienza della città ai manifestanti: "Arriviamo con poca voce, visti gli sforzid ei giorni scorsi, ma con un'energia sufficiente per mangiarci il mondo. A Dos Hermanas (la più importante cittadine della cintura meridionale di Siviglia NdRSO) è stato un fiume umano, diventato una marea a Bellavista (quartiere sivigliano della periferia meridionale NdRSO), e trasformato in tsunami dallo Stadio del Betis".
Il SAT non si ferma: dopo l'arrivo a Siviglia sono previsti nuovi cortei ad Almería, per gli immigrati, e a Huelva, per le donne sfruttate nei campi di fragole.
Le foto, dal web