Ieri sera il tour di Papitwo ha toccato Siviglia e Miguel Bosé è
stato accolto con molto affetto dai sivigliani. In un'intervista apparsa su Diario
de Sevilla, il cantante madrileno parla di come la crisi economica spagnola
stia danneggiando anche la musica: "E' una brutta situazione per tutti.
Non credere che stia facendo un'estate buona come dieci anni fa. Lavoro bene,
ma siamo tutti molto toccati e misure come l'aumento dell'IVA ovviamente
toccano gli incassi. Il fatto è che un progetto come questo, che arriva da una
lunga carriera, con molte generazioni di fans, in cui non presenti canzoni
nuove, ma successi di tutta una carriera, è forse più facile da vendere. Ma,
insisto, la situazione è cattiva per tutti".
Della simpatia per progetti di altri artisti che potrebbero coinvolgerlo: "Assolutamente un giorno faremo qualcosa con Los Mojinos Escozíos, è cosa firmata. L'ho detto a El Sevilla, che quella di Papito el mío è la copertina migliore che ho visto da un sacco di tempo. Mi ha divertito moltissimo. E quando si tratta di gente così brillante ed educata, dico di sì a quello che mi propongono. Non c'è pericolo, tutto il contrario".
Di chi solo adesso si toglie il cappello davanti a lui, dopo i successi di Papito e Cardio: "Penso avrebbero dovuto toglierselo 20 anni fa. Se sentono questo adesso, arrivano tardi. Ho avuto la mia carriera e non ho niente da dimostrare. Per me si possono tenere il cappello in testa, ci mancherebbe altro".
Di Sevilla, una delle sue canzoni più famose e una delle più belle dedicate alla città: "E' nata all'inizio degli anni '80, in un momento in cui passavo molto tempo a Siviglia. Ero in un periodo della mia carriera in cui volevo lasciare tutto e si stava forgiando questo linguaggio che ho adesso, e la città mi riempiva di magia. Ho concepito questa storia e, senza rendermi conto, è stata un prima e un dopo nella mia carriera".
Sono giorni che Sevilla mi frulla in testa; molte volte, attraversando il Guadalquivir, per andare a Triana, mi viene in mente el corazón que a Triana va nunca volverá; curioso ritrovarmela in quest'intervista a Miguel Bosè.
Per cui, eccola qui, Sevilla, con su perfume flor de azahar e su alba blanca (testo e traduzione li trovate qui). E' un video degli anni '80, con un Miguel Bosè bellissimo che si esibisce, sensuale e ambiguo come sempre, in un programma di TVE.
Della simpatia per progetti di altri artisti che potrebbero coinvolgerlo: "Assolutamente un giorno faremo qualcosa con Los Mojinos Escozíos, è cosa firmata. L'ho detto a El Sevilla, che quella di Papito el mío è la copertina migliore che ho visto da un sacco di tempo. Mi ha divertito moltissimo. E quando si tratta di gente così brillante ed educata, dico di sì a quello che mi propongono. Non c'è pericolo, tutto il contrario".
Di chi solo adesso si toglie il cappello davanti a lui, dopo i successi di Papito e Cardio: "Penso avrebbero dovuto toglierselo 20 anni fa. Se sentono questo adesso, arrivano tardi. Ho avuto la mia carriera e non ho niente da dimostrare. Per me si possono tenere il cappello in testa, ci mancherebbe altro".
Di Sevilla, una delle sue canzoni più famose e una delle più belle dedicate alla città: "E' nata all'inizio degli anni '80, in un momento in cui passavo molto tempo a Siviglia. Ero in un periodo della mia carriera in cui volevo lasciare tutto e si stava forgiando questo linguaggio che ho adesso, e la città mi riempiva di magia. Ho concepito questa storia e, senza rendermi conto, è stata un prima e un dopo nella mia carriera".
Sono giorni che Sevilla mi frulla in testa; molte volte, attraversando il Guadalquivir, per andare a Triana, mi viene in mente el corazón que a Triana va nunca volverá; curioso ritrovarmela in quest'intervista a Miguel Bosè.
Per cui, eccola qui, Sevilla, con su perfume flor de azahar e su alba blanca (testo e traduzione li trovate qui). E' un video degli anni '80, con un Miguel Bosè bellissimo che si esibisce, sensuale e ambiguo come sempre, in un programma di TVE.