venerdì 12 ottobre 2012

La Famiglia Reale presiede il Dia de la Hispanidad più austero della democrazia

E' il Dia de la Hispanidad più austero che la democrazia spagnola ricordi.
La sfilata militare, presieduta da re Juan Carlos, accompagnato dalla regina, dai Principi e dall'Infanta Elena, è costata 980mila euro, il 65% in meno che l'anno scorso; hanno partecipato anche meno soldati: 2600, contro i 3mila del 2011.
Il giorno della scoperta dell'America è giornata di Festa Nazionale in Spagna. Si inizia con una sfilata militare a Madrid e si continua poi a Palazzo Reale, con un incontro tra la Famiglia Reale e le più alte autorità dello Stato, oltre che rappresentanti della società civile. E quest'anno, vista la crisi del Paese, l'austerità si è imposta, cambiando il volto a una delle giornate più importanti dell'anno.
Ci sono stati significativi cambiamenti anche nella presenza della Famiglia Reale. Erano assenti, come ampiamente previsto e annunciato, i Duchi di Palma, causa noti scandali di corruzione di Iñaki Urdangarín e rifiuto di divorziare dell'Infanta Cristina, che segue così il destino di isolamento che tocca al marito. Ma è anche cambiato il posto dell'Infanta Elena. Quest'anno, per la prima volta, la primogenita dei sovrani non ha assistito alla sfilata militare dalla tribuna delle autorità, dove hanno trovato posto solo Re Juan Carlos, la Regina Sofia e i Principi delle Asturie, per mandare un messaggio chiaro e monarchico: il nucleo duro della Famiglia Reale sono i sovrani e i loro diretti successori. Elena è stata sistemata nella tribuna adiacente, accanto al leader del PSOE Alfredo Pérez Rubalcaba, con cui ha amabilmente chiacchierato.
Quest'anno, a differenza degli altri anni, non ci sono stati fischi né insulti al passaggio del Presidente del Governo Mariano Rajoy, nonostante la sua popolarità sia ai minimi termini: questione di stile. I popolari mandavano tra il pubblico fischiatori professionisti, sin dai primi anni della prima legislatura di José Luis Rodriguez Zapatero, per mettere in imbarazzo il premier; i socialisti non hanno questa tradizione e usano rispettare meglio le giornate di festa., che dovrebbero unificare la Spagna e non dividerla. Tra le autorità, non si è visto il presidente della Generalitat catalana Arturo Mas, che aveva annunciato la sua assenza con una sfida: "La Catalogna festeggia la sua Giornata Nazionale l'11 settembre". Come dire, ancora una volta, Catalunya is not Spain. Un motivo di preoccupazione in più per il sovrano, in una giornata che è apparsa grigia anche nel cielo.
Le foto, dal web. Su elmundo.es, un video dell'arrivo dei sovrani e dei Principi.