mercoledì 14 novembre 2012

14-N: ecco come sta andando lo sciopero generale in Spagna

In Spagna è in corso uno degli scioperi più osservati d'Europa, in attesa delle manifestazioni di oggi pomeriggio. La guerra di cifre è impressionante.
Il Ministro dell'Economia de Guindos ha fatto sapere che lo sciopero ha inciso in modo irrilevante sui consumi, uno dei sistemi più efficaci per misurarlo. Gli hanno risposto immediatamente i sindacati, assicurando che lo sciopero è seguito al 78% dai lavoratori, una percentuale superiore a quella che ha partecipato allo sciopero del 29 marzo, il primo contro Mariano Rajoy.
In realtà, visto lo scontento e l'indignazione che dominano buona parte delle conversazioni spagnole, quando l'argomento è la politica, i dati, diffusi dagli stessi sindacati, risultano essere piuttosto deludenti. Riguardano il settore pubblico, il più colpito dai tagli del Governo:
Amministrazione centrale: 52%
Amministrazione regionale: 62%
Amministrazione locale: 75%
Scuola pubblica e privata: 75%
Sanità e servizi sociali pubblici e privati: 56%
Risulta che hanno aderito allo sciopero generale soprattutto il settore scolastico, uno dei più attivi a denunciare le conseguenze dei tagli a cui è sottoposto, e l'amministrazione locale, costretta a prove di sopravvivenza notevoli, visti i tagli di bilancio.
I dati riguardanti il settore industriale e quello dei trasporti sono più impressionanti; si parla di adesione massiccia nelle industrie siderurgica, chimica, automobilistica, edilizia. Per quanto riguarda i trasporti
Porti: 100% (90% a Bilbao, 50% a Melilla)
Aeroporti: 90%
Trasporto su strada: 90%
Treni a breve distanza (Cercanías e FEVE): 90%
Treni a lunga distanza: 95%
Turni di notte: 80%
"Nell'industria c'è stata una paralisi praticamente totale, con una minore incidenza negli stabilimenti di Renault e Citröen" dicono dalla UGT, dove si aspettano che lo sciopero arrivi a una percentuale totale dell'80%.
I media riportano sin dalla notte di incidenti e arresti, soprattutto durante i cambi di turno e all'arrivo delle merci nei mercati generali delle grandi città. Finora ci sono stati una settantina d'arresti, la metà di quanti ne erano stati già stati effettuati alla stessa ora a marzo.
Madrid appare blindata, con camionette della Polizia nei punti nevralgici del centro per cercare di impedire i picchetti e garantire l'ordine pubblico. Momenti di tensione sulla Gran Via, quando circa 400 persone hanno cercato di impedire lo scorrimento del traffico, con l'intervento della Polizia a ristabilire l'ordine. Dalla Puerta del Sol si risale la calle Preciados con decine di camionette che controllano che non ci siano impedimenti al regolare ingresso dei clienti nei negozi (qui ci sono alcuni dei più importanti punti vendita di El Corte Inglés nella capitale e numerosi grandi marchi internazionali, all'essere una delle vie più popolari del turismo e dello shopping). Molti negozi sono comunque chiusi, se per convinzione dei proprietari o per evitare le azioni vandaliche degli scioperanti, tipo pitture o etichette adesive, dipende dall'ideologia di chi guarda. "Hanno voluto trasformare Madrid in una sorta di scenario di un conflitto di ordine pubblico, perché è la vetrina del Paese. Stanno cercando di mettere tutta l'attenzione sugli incidenti che potrebbero esserci, per spingere la gente a non partecipare alle manifestazioni" hanno denunciato i sindacati.
Da oggi pomeriggio, la risposta degli spagnoli, nei cortei previsti in tutto il Paese.
I principali siti web d'informazione non partecipano allo sciopero per informare i lettori sul suo andamento; sono in diretta elmundo.es (qui la sua galleria fotografica), elpais.com, eldiario.es (quest'ultimo informa solo sullo sciopero, su richiesta dei suoi lettori-soci, aderendo al 14-N in tutte le sezioni; nella sua diretta, testi, foto e video di cittadini che parlano del loro sì o no allo sciopero)