mercoledì 21 novembre 2012

Greenpeace contro Zara: usa sostanze tossiche nei vestiti

Greenpeace è impegnata in una campagna per denunciare l'uso di sostanze tossiche nella realizzazione di vestiti per la grande distribuzione. In Spagna si chiama Puntadas tóxicas: El oscuro secreto de la moda ed è un po' la continuazione della campagna iniziata lo scorso anno, quando l'organizzazione ha analizzato 78 capi d'abbigliamento appartenenti a marchi come Abercombie & Fitch, Adidas, Calvin Klein, Converse, GAP, G-Star RAW, H&M, Kappa, Lacoste, Li Ning, Nike, Puma, Ralph Lauren, Uniqlo e Youngor; tutti sono risultati con sostanze chimiche dannose, tranne GAP. Greenpeace ha insistito con capi di altri marchi, come Giorgio Armani, Benetton, Blazek, C&A, Calvin Klein, Diesel, Espirit, CAP, H&M, Jack and Jones, Levi's, Mango, Your M&S, Meters/bonwe, Only, Tommy Hilfiger, Vancl, Vero Moda, Victoria's Secret e Zara. Tutti hanno sostanze tossiche, in particolare il nonilfenolo etoxilato, che è proibito nell'Unione Europea e ha forti restrizioni in Cina.
Ma Zara risulta ancora più pericolosa perché usa due tipi di sostanze che possono recare danno alla salute, all'essere cancerogene o pericolose per l'equilibrio ormonale. "Sono risultati inaccettabili sia per chi compra i vestiti di Zara che per chi vive vicino agli stabilimenti in cui si fabbricano" ha detto Martin Hojsik, il coordinatore della campagna.
Inditex, il gruppo che controlla Zara, ha fatto sapere di non poter commentare le analisi di Greenpeace, al non essere stato informato precedentemente dello studio che sarebbe stato fatto, ma spera di poter dare entro breve tempo la propria versione. Quello che sì vuole assicurare è "il suo fermo impegno in difesa dell'ambiente" e "il controllo della qualità del 100% dei suoi prodotti, realizzato con i più esigenti standards di qualità e di sicurezza". Inditex fa anche sapere di essere in contatto con Grenpeace per preparare una proposta "realista" per raggiungere "l'ambizioso obiettivo comune di Zero Emissione di Sostanze Pericolose nel settore tessile".
Dal marchio spagnolo, uno dei più popolari e  più venduti del mondo, Greenpeace si aspetta "iniziative e misure urgenti, ambiziose e trasparenti, per eliminare le sostanze tossiche dai suoi prodotti e dalla filiera". Oltre ai danni per la salute umana, bisogna infatti pensare ai danni che i prodotti scaricati nella natura causano a fiumi, mari o laghi, con pesantissime conseguenze sui loro cicli della vita. Ci sono vari marchi, come Puma, Nike, H&M, C&A, che si sono già impegnati a lavorare per controllare l'uso delle sostanze tossiche nei loro cicli di produzione. Adesso Greenpeace si aspetta il gesto di Zara.
Per questo tre attivisti questa mattina hanno esposto un grande cartellone sull'edificio che ospita un punto vendita di Zara ad Argüelles, a Madrid, chiedendo a marchio di "unirsi alla moda dei senza sostanze tossiche".
La foto è di eldiario.es