lunedì 26 novembre 2012

L'eredità fenicia delle città del Mediterraneo, in una mostra fotografica, a Cadice

Cadice è la più antica città dell'Europa Occidentale, fondata dai Fenici 3mila anni fa. Questo almeno ripetono i gaditani ai turisti e non c'è ragione per cui i turisti non debbano credere loro. Le tracce del suo passato fenicio si possono trovare nel Museo Archeologico della città, uno dei must gaditani, che conserva splendide sculture funerarie e piccoli reperti di quando Cadice si chiamava Gadir ed era un'isola con vista sulla splendida baia, ma ancora senza la lingua di terra che l'avrebbe poi unita alla terraferma.
Dopo aver esaltato per tutto un anno la sua vocazione iberoamericana, grazie al Bicentenario della Costituzione del 1812, lo corso settimana Cadice ha sottolineato il suo passato fenicio, ospitando il IV Forum della Lega delle Città Cananee, Fenicie e Puniche, a cui appartengono anche Oristano e Marsala. L'obiettivo della Lega è mantenere legami permanenti tra le città di fondazione fenicia, punica o cananea e favorire gli scambi sociali, culturali, economici e ambientali, in nome delle origini comuni.
Origini comuni che, secondo il fotografo gaditano Gonzalo Höhr, hanno lasciato una traccia, a quasi tre millenni di distanza, nelle abitudini e nello stile di vita delle popolazioni. La sua mostra fotografica, appena inaugurata a Cadice, nel Castillo de Santa Catalina, curiosamente su quello che è considerato il primo isolotto colonizzato dai Fenici, insegue quest'idea di comunanza, nonostante il tempo e lo spazio si siano evoluti in modi diversi. La mostra si intitola Fenicios Siglo XXI. Una historia compartida (Fenici, XXI secolo. Una storia condivisa) e, attraverso 70 fotografie, mostra l'eredità fenicia, dal Libano a Cadice.
Il progetto di Höhr è nato nel 2006, dopo un viaggio nel Libano, "è stato allora che mi sono reso conto del potenziale di quest'idea e del fatto che proveniamo tutti da una casa comune". Di qui il desiderio di documentare questa eredità comune, attraverso un percorso fotografico, dal Libano a Rodi, dalla Tunisia a Cadice. Il progetto ha avuto la luce verde dal Comune di Cadice e dalla Fondazione di Tiro e il gaditano ha potuto realizzare il sogno di viaggiare nelle antiche città fenicie, dove ha trovato "molti punti in comune. A parte architettura e lingua, non esistono differenze tra le persone, le relazioni, i costumi e il tipo di vita; si tratta di città portuali, in cui hanno spazio le attività artigianali e commerciali e in cui la spiaggia ha grande importanza nelle relazioni sociali". Suona un po' a mondo fenicio studiato a scuola, quando gli antichi abitanti del Libano venivano indicati come maestri delle relazioni commerciali, abili marinai e propagatori di cultura, a cominciare dall'alfabeto, grazie ai loro viaggi? Höhr giura che tra Tiro, Tunisi (l'antica Cartagine) e Cadice poco è cambiato da allora.
La mostra adesso aperta a Cadice è solo la prima parte del progetto del fotografo. Se le sovvenzioni continueranno a permetterlo, la seconda parte prevede un viaggio in Sicilia, a Malta, a Cipro e sul Delta del Nilo, tutte aree raggiunte dall'influenza fenicia e le cui principali città devono parte della propria storia agli antichi marinai e commerciali che irradiarono merci e culture nel primo Mediterraneo. La Fondazione di Tiro ha già annunciato di voler rendere la mostra itinerante e di portarla nelle città della Lega, affinché tutte possano scoprire questi legami che i millenni non hanno spezzato, nonostante la Storia abbia avuto per ognuna di loro un destino diverso.
L'idea finale è un libro, che racconti le 40 città adesso appartenenti alla Lega, e ritrovi l'eredità fenicia in volti, porti e stile di vita.
Fenicios Siglo XXI. Una historia compartida rimarrà aperta al pubblico fino al 3 marzo 2013 ed è da mettere in agenda, in eventuali vacanze gaditane.