sabato 29 dicembre 2012

I cinque ragazzi del 2012

Arriva la fine dell'anno e arriva la scelta delle personalità del mondo di lingua spagnola, senza le quali il 2012 non sarebbe stato lo stesso. Appartengono a mondi diversi, si dedicano a settori diversi, quest'anno sono più legati alla politica e ai diritti che in altri anni, ma il 2012 è stato l'anno della crisi, delle ribellioni, delle alternative possibili. E sono stati anche loro a indicare un cammino per un 2013, che magari non sarà come ce lo immaginiamo, ma sarà come sarà anche grazie al seme e all'esempio che loro ci hanno regalato.
Il loro ordine è casuale, ma non necessariamente.

Re Juan Carlos I di Spagna

In questo 2012, che potremmo definire il più intenso del suo lungo regno, ha conosciuto le discese ardite e le risalite. Ha iniziato con un incidente di caccia che stava per costargli il trono e ha fatto scoprire la più duratura delle sue amanti, ha chiesto scusa per gli errori, come nessun sovrano a memoria d'uomo ha mai fatto, ha iniziato a lavorare duramente per rimediare all'impopolarità, tra viaggi per difendere la marca España e operazioni al fisico acciaccato. Per chiudere l'anno è stato l'unico monarca che ha fatto gli auguri appoggiato alla scrivania, informalmente. E adesso, che sembra lo abbiano perdonato, è pronto per celebrare i suoi splendidi 75 anni. Non vediamo l'ora.

Juan Manuel Santos

Quanti avrebbero scommesso su questo presidente colombiano, quando è salito al potere, un paio di anni fa? Doveva essere la replica dell'intransigente Alvaro Uribe e ha rotto tutti gli schemi, prima con il dialogo con il Venezuela e poi stabilendo le basi per cercare la fine del conflitto con le guerriglie interne. Nel mezzo, la lotta contro un cancro, che ha utilizzato per spingere i compatrioti a fare check-up periodici. La grande scommessa della sua legislatura è appena iniziata: a L'Avana sono in corso i dialoghi di pace con le FARC, per chiudere 50 anni di guerra. Ha messo paletti chiari e intransigenti, ma è deciso ad arrivare fino in fondo. Suerte, señor Presidente.

Marcos De Quinto

Non è una delle figure mediaticamente più popolari di Spagna, ma il presidente di Coca Cola España si è rivelato uno degli uomini più interessanti del Paese. Grazie a Twitter, of course. I suoi tweets spaziano dalla politica all'economica, sempre con uno sguardo attento ai temi sociali e alla ricerca della felicità di ogni cittadino. Non risparmia critiche al Governo, si stupisce per lo stupore che suscitano le sue posizioni e non si capacita dell'idea che un manager non possa avere intuizioni e inquietudini sociali. Si appassiona alle discussioni e difficilmente lascia senza risposta gli interlocutori. Se capite lo spagnolo, è lo spagnolo più interessante da seguire su Twitter.

Leo Messi

Sopravvive con maggiori capacità interpretative al paragone continuo, sterile e stucchevole con Cristiano Ronaldo, a cui continua a sottrarre premi e gol. Barcellona lo adora, il resto della Spagna lo ammira, personalmente non lo reggo (lo siento). I media spagnoli lo dipingono talmente perfetto da renderlo facilmente odiabile e non hanno fatto diversamente quest'anno. La differenza l'ha fatta lui, iniziando finalmente a segnare gol anche con la sua Albiceleste, diventando papà del piccolo Thiago, rompendo record di gol segnati per stagione, e, soprattutto, finalmente arrabbiandosi e mandando a stendere i compagni. Grazie Dios, anche i perfetti sanno avere un'anima diabolica.

Ignacio Escolar

E' uno dei bloggers e degli opinionisti più letti e più influenti di Spagna. Alla chiusura di Publico, l'unico grande quotidiano di sinistra, ha avviato uno dei progetti più interessanti del web spagnolo, eldiario.es, un quotidiano che scommette sulla Rete e sull'autofinanziamento, grazie dal contributo dei soci-lettori. Ha riunito una redazione plurigenerazionale, con competenze, curiosità e lealtà, che rendono la lettura degli articoli appassionante. La lettura del suo blog, le sue riflessioni negli articoli scritti per le testate con cui collabora, la sua eterna curiosità per la Storia magistra vitae, aiutano ad avere una visione attenta, moderna e mai banale del suo Paese e delle sue inquietudini. Grazie.