Se ne parla poco, come se la crisi economica avesse
spazzato via tutto il resto. Ma nei Paesi Baschi la fine dell'ETA è un tema di
stretta attualità, che esige risposte e soluzioni, nonostante i silenzi superbi
del Governo di Mariano Rajoy. Lo dimostra la grande manifestazione di ieri a
Bilbao: migliaia di persone sono scese in strada per chiedere una nuova
politica penitenziaria, più adatta al processo di pace che Euskadi sta
chiedendo. La marcia è stata convocata dalla izquierda abertzale, un tempo vicinissima
all'ETA, e adesso impegnata in una soluzione pacifica di 50 anni di aspirazioni
indipendentiste violente. Ma tutte le previsioni fatte sono state superate
dalla partecipazione dei cittadini.
Dopo aver camminato sotto la pioggia atlantica, i partecipanti si sono trovati davanti al Comune di Bilbao, dove gli organizzatori hanno letto un comunicato, in cui hanno chiesto il riavvicinamento ai Paesi Baschi degli etarras in galera e la fine della politica di dispersione; hanno chiesto anche la libertà dei carcerati malati, la fine della doctrina Parot, che indurisce le pene per i terroristi in carcere, e la concessione della libertà condizionale a chi ha compiuto due terzi della condanna (cosa impedita dalla doctrina Parot).
Secondo la izquierda abertzale una nuova politica penitenziaria, che riavvicini alle loro famiglie i terroristi in carcere, è chiave per costruire una nuova Euskadi e per la normalizzazione della società locale. Lo stesso slogan dello striscione che ha aperto la manifestazione diceva Diritti umani, soluzione, pace. Prigionieri e prigioniere basche a Euskal Herria. Laura Mintegi, portavoce di EH Bildu al Parlamento basco, ha espresso la speranza che questa sia l'ultima manifestazione convocata per chiedere una nuova politica penitenziaria e che "non ci sia un 12 gennaio 2014, perché per allora questo tema sarà stato risolto o in via di soluzione e per questo contiamo su di voi, perché abbiamo bisogno dell'energia e della forza di tutto il Paese".
E' stata una manifestazione, hanno spiegato i dirigenti della sinistra indipendentista, che è stata "un'apologia della pace".
Le foto, da elcorreo.com, dove c'è una lunga e impressionante galleria fotografica.
Dopo aver camminato sotto la pioggia atlantica, i partecipanti si sono trovati davanti al Comune di Bilbao, dove gli organizzatori hanno letto un comunicato, in cui hanno chiesto il riavvicinamento ai Paesi Baschi degli etarras in galera e la fine della politica di dispersione; hanno chiesto anche la libertà dei carcerati malati, la fine della doctrina Parot, che indurisce le pene per i terroristi in carcere, e la concessione della libertà condizionale a chi ha compiuto due terzi della condanna (cosa impedita dalla doctrina Parot).
Secondo la izquierda abertzale una nuova politica penitenziaria, che riavvicini alle loro famiglie i terroristi in carcere, è chiave per costruire una nuova Euskadi e per la normalizzazione della società locale. Lo stesso slogan dello striscione che ha aperto la manifestazione diceva Diritti umani, soluzione, pace. Prigionieri e prigioniere basche a Euskal Herria. Laura Mintegi, portavoce di EH Bildu al Parlamento basco, ha espresso la speranza che questa sia l'ultima manifestazione convocata per chiedere una nuova politica penitenziaria e che "non ci sia un 12 gennaio 2014, perché per allora questo tema sarà stato risolto o in via di soluzione e per questo contiamo su di voi, perché abbiamo bisogno dell'energia e della forza di tutto il Paese".
E' stata una manifestazione, hanno spiegato i dirigenti della sinistra indipendentista, che è stata "un'apologia della pace".
Le foto, da elcorreo.com, dove c'è una lunga e impressionante galleria fotografica.