domenica 13 gennaio 2013

Siviglia apre il Centro de Arte Mudéjar e riscopre la cultura seguita alla Reconquista

Quando i regni musulmani della Penisola Iberica hanno smesso di esistere, i loro figli hanno continuato a influenzare le espressioni artistiche cristiane con l'arte mudéjar, che utilizza elementi della cultura islamica in ambiente cristiano. "L'arte dei vinti, un'arte affascinante ed esotica che simbolizza la resistenza" scrive felicemente Eva Diaz Pérez su El Mundo. Un'arte che ritroviamo in numerose città spagnole, non solo andaluse (come dimenticare la sua presenza a Toledo o a Saragozza?), ma che ha nell'Andalusia, per ovvie ragioni storiche e culturali, il suo centro più importante, da Siviglia a Granada, da Córdoba a Málaga, passando per buona parte dei pueblecitos, i paesini, che conservano piccole chiese e colorati azulejos.
A quest'arte, spesso sconosciuta e trascurata, Siviglia ha dedicato un nuovo Museo, il Centro de Mudéjar, appena aperto nel Palacio de los Marqueses de La Algaba e altamente raccomandabile ai turisti. E' un Museo unico nel suo genere, per cui non può essere trascurato da chi visita la città andalusa: è il primo Museo totalmente dedicato all'arte mudéjar, senza la quale sarebbe impossibile comprendere la cultura sivigliana, iniziando dalla stessa Giralda, il simbolo più evidente della città.
Le sale del Museo espongono 111 oggetti provenienti dai magazzini di vari musei sivigliani, tra cui il Museo Archeologico, il Museo di Arti e Costumi Popolari e il Museo delle Belle Arti. La città conserva nei propri musei oltre 4mila reperti, che non vengono esposti per mancanza di spazio e che presto saranno dichiarati dalla Junta Collezione museografica dell'Andalusia, in modo da poterli proteggere meglio.
La visita inizia in una sala con al centro uno spettacolare espositore a forma di stella a otto punte, che richiama una delle figure più care all'arte mudéjar. Qui si trovano anfore, capitelli, azulejos, i primi elementi che fanno capire al turista straniero quanto quest'arte sia parte della cultura sivigliana, perché sono gli stessi che riconosce nelle chiese, nelle facciate degli edifici storici, passeggiando nelle strette viuzze del centro storico. Ci sono anche una fonte battesimale, scudi in bronzo dei casati aristocratici, molto artigianato locale, con ceramiche e vetri, che testimoniano la raffinatezza della cultura mudéjar.
Una cultura che, ha ricordato Juan Luis Ravé responsabile della Museografia della Junta de Andalucia, era espressione di "una società complessa di cristiani, giudei e musulmani, che non è neanche stata l'ideale di convivenza che ci raccontano. Questo centro vuole essere un omaggio a una memoria sociale evaporata con gli eventi storici". E il fatto che siano stati riuniti ed esposti reperti di questa cultura, mai esposti prima e però presenti nei magazzini dei musei cittadini, è un bel passo verso il riconoscimento del debito che la Spagna di oggi ha con i vinti della Reconquista.
Ravé lo sottolinea ricordando che l'arte mudéjar è sempre stata presente nella cultura spagnola, nonostante "all'inizio i conquistatori costruissero con lo stile europeo". L'encanto del mudéjar non ha tardato ad affermarsi, è protagonista di numerose case aristocratiche sivigliane, dallo stesso Alcázar, la residenza dei sovrani spagnoli a Siviglia, alla Casa de Pilato (con il suo magnifico patio) fino allo stesso Palazzo che ospita il Centro de Arte Mudéjar, un vero e proprio gioiellino, che nella sua tumultuosa storia ha rischiato persino l'abbattimento, durante la dittatura franchista. Durante il Romanticismo l'arte mudéjar è stata riscoperta dai grandi viaggiatori del Nord e nel XIX secolo si è affermata "come lo stile nazionale in plazas de toros, villas e stazioni ferroviarie". Senza dimenticare l'espressione mudéjar più monumentale del XIX secolo spagnolo, la grandiosa plaza de España sivigliana, con la sua esplosione di vitalità, azulejos e archi.
Il Centro de Arte Mudéjar è aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 14 e dalle 17 alle 20, il sabato è aperto dalle 10 alle 14. L'entrata è gratuita. La visita è doverosa, se siete in vacanza a Siviglia.