La regina Beatrice d'Olanda annuncia l'abdicazione in favore del figlio Willem
Alexander, 46 anni ad aprile, quando salirà sul trono degli Orange, e
l'Argentina impazzisce per Maxima Zorreguieta, la bella moglie del futuro
sovrano. In realtà sono un po' tutti i media ispanici che da ieri, da quando la
75enne Beatrice ha annunciato il passaggio del potere reale a suo figlio, sono
impazziti e hanno in copertina l'esuberante ragazza di Buenos Aires, che ha
conquistato gli olandesi a colpi di sorrisi, gesticolazione latina, outfits
inguardabili in altre ma deliziosi su di lei.
Máxima será reina de Holanda, titolava in Home Page, ieri sera, Clarin,
il più importante quotidiano argentino, con una gran foto della compatriota,
fornita di tiara; stesso titolo anche per La Nación, che pubblicava ben
due foto della futura regina consorte, una delle quali persino con il vero
protagonista della successione, il marito Willem Alexander; mentre Página 12,
più sobrio, non solo non apriva la Home Page con la notizia del giorno
dall'Olanda, ma non metteva neanche il nome di Maxima nel titolo, Un'Argentina
sul trono d'Olanda, e, massimo sgarbo, pubblicava solo una foto del futuro re (come, del resto, sarebbe stato più corretto ovunque). Negli articoli interni era tutto un fiorire di aneddoti e ricordi degli amici argentini della futura sovrana consorte ed era tutta una lode per lei, diventata in pochi anni il membro più popolare della Famiglia Reale olandese, grazie alla spontaneità e al calore latini. Stessa follia collettiva nei forum ispanici della realeza, presi
d'assalto dai latinoamericani, argentini in particolare, perché una di loro
sarà regina e regnerà in Olanda.
E uno pensa ai danni dei media, della cosiddetta stampa rosa, che si
fissa più sugli outfits delle regine ed eredi consorti, figure meramente
decorative, che sul ruolo di sovrani ed eredi al trono, rendendo protagonista di quest'abdicazione non il futuro re, ma la moglie. Mezzo mondo a celebrare
l'ascesa al trono di Maxima, una donna colta e intelligente, probabilmente la
più brillante delle future regine consorti d'Europa, ma che non regnerà e non
avrà alcun ruolo costituzionale.
Ieri sera, in Olanda, è successa una cosa straordinaria: l'anziano Capo di Stato
si è dimesso non perché non sia più in grado di compiere le proprie funzioni,
ma perché pensa che sia tempo di passare la mano a una nuova generazione. Una
generazione nata negli anni 60, che non ha più alcun rapporto con la Seconda
Guerra mondiale, che ha studiato nelle migliori università d'Europa e del
mondo, che è cresciuta in un'Europa dai confini sempre più labili e che ha
ottimi rapporti con le nuove tecnologie. Una generazione ormai più vicina ai 50
che ai 30, che è ora che arrivi nella stanza dei bottoni. In Gran Bretagna,
dove c'è una vecchia regina che rifiuta di passare la mano, nonostante il suo
erede abbia raggiunto l'età della pensione senza la possibilità di regnare,
hanno un Primo Ministro nato nel 1967, un'idea che in Italia metterebbe i
brividi a gente nata negli anni 40 che rifiuta di farsi da parte e pretende addirittura
di giudicare, come se avesse realizzato grandi cose e non lasciasse un Paese in macerie, chi,
nato negli anni 60 e 70, esige quello che è ovvio, la possibilità di guidare il
proprio futuro.
Il gesto di Beatrice d'Olanda ispirerà i vecchi monarchi sui troni d'Europa a
lasciare spazio a una generazione più giovane? Ci sarà uno svecchiamento delle
monarchie, che contano attualmente su due soli sovrani nati dopo la Seconda
Guerra Mondiale, Albert di Monaco e Henri del Lussemburgo? Dovrebbero essere le
domande all'indomani dell'abdicazione di Beatrice. Invece no.
Tutti pazzi per Maxima, esuberante, colorata e sorridente e meno male che
Willem Alexander è sufficientemente equilibrato e innamorato da non essere
geloso di tanta popolarità della moglie. Una popolarità che mette in ombra, in
fondo, il vero significato della monarchia, riducendola a un frivolo controllo
degli outfits di una donna senza alcun ruolo costituzionale. Ma tant'è.
Maxima sarà la prima regina consorte plebea del XXI secolo e la prima
latinoamericana. E per questo i media latinoamericani, così repubblicani, loro,
così orgogliosi di essersi liberati di re e monarchie, anche con le
fucilazioni, sono impazziti. In realtà c'è già una latinoamericana, su un trono
europeo, la cubana Maria Teresa Mestre, Granduchessa del Lussemburgo. E le
esperienze di Silvia di Svezia e Sonja di Norvegia dimostrano che le plebee
sanno essere impeccabili, nel loro ruolo decorativo, quanto le aristocratiche.
La 41enne argentina, oltre a essere dotata di una personalità brillante e
travolgente, ha anche un'ottima preparazione accademica e culturale; ha
studiato nelle migliori scuole del suo Paese, ha lavorato come broker a New
York, ha avuto l'intelligenza di trasferirsi a Bruxelles non appena la storia
con Willem Alexander si è fatta più seria, in modo da conoscere da vicino
costumi e clima del Benelux, ha imparato l'olandese ancora prima dell'annuncio
del fidanzamento ufficiale (mica come Charlene Wittstock, che vive da sei anni
a Monaco e non sa ancora il francese). In questi anni da principessa ha fatto
dimenticare l'oscuro passato del padre, legato alla dittatura argentina, a
colpi di sorrisi, impegno e comportamento impeccabile.
Le riviste patinate d'Argentina seguono da anni, con passione, la vita di
questa compatriota plebea, che ha saputo inserirsi perfettamente nei meccanismi
di una delle monarchie più prestigiose d'Europa: il marito innamorato che si è
innamorato anche degli asados e del dulce de leche, le vacanze in
Argentina con le tre bellissime figlie, i posados per la stampa locale,
in modo da poter poi godere in pace i giorni familiari. Della follia argentina
di ieri, è divertente, però, un commento dello spagnolo El Mundo: "Non si
è pronunciata, né ci si aspetta che lo faccia. Ma come sopporterà Cristina
Kirchner il fatto di condividere la corona? C'è posto per due regine, in
Argentina?" Il primo segnale: Página 12, il quotidiano più vicino
alla Presidente, non è stato il più gentile con Maxima. Divertente, ma se fossero stati due uomini, un presidente e un futuro sovrano consorte, sarebbe stato lo stesso? Mah!
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martedì 29 gennaio 2013
Maxima Zorreguieta, la prima regina ispanica d'Europa, fa impazzire l'Argentina
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