sabato 8 marzo 2008

La cupola del Reichstag di Berlino: trasparente, leggera ed ecologica

Il Reichstag appare solo e isolato, tra la Porta di Brandeburgo e la Sprea. Come buona parte degli edifici istituzionali di Berlino ha un aspetto severo e solenne. Mette quasi soggezione. Se poi si ripensa alla sua storia e si guardano le foto della sua rovina, dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, quella sensazione si fa ancora più intensa. Saranno anche le enormi bandiere tedesche che sventolano instancabili, quasi immobili, per il vento gelido che spira da oriente. Anche loro grandi e solenni, a parlare di questa grande nazione che ha perso tutte le guerre, ma è sempre rinata e ha sempre imparato dalle proprie sconfitte. Se c'è un esempio del peggio e del meglio che l'umanità sa esprimere, si trova al centro dell'Europa, sintetizzato in questo edificio scuro, che sembra distante, ma è allo stesso tempo accogliente.
Dem Deutschen Volke, al popolo tedesco, recita la frase sul frontone occidentale. Dem Deutschen Volke. Non so quante volte sono passata davanti al Reichstag prima di decidermi ad entrare. Sapevo che non avrei lasciato Berlino senza salire sulla sua magnifica cupola trasparente, ma ho sempre rimandato. Il caso ha voluto che mi decidessi il giorno del 75° anniversario del suo incendio.
Nel Deutscher Dom, una costruzione un tempo religiosa e adesso laica, accanto alla Chiesa dei Francesi, ho trovato un bellissimo depliant sul nuovo Parlamento tedesco. Si intitola Panorami Interni e racconta la grandiosa ristrutturazione a cui è stato sottoposto l'edificio per accogliere il Parlamento della Germania riunificata. Lì ho trovato la storia del Reichstag: la sua decadenza dopo il grande incendio che ne provocò la chiusura durante la dittatura nazista, la sua inutilità durante gli anni della Guerra Fredda e la sua rinascita dopo la riunificazione tedesca. Una rinascita che lega fortemente l'edificio del Reichstag alla Sprea, a pochi passi, sulla cui riva è stata costruita la Paul Löbe Haus, un magnifico edificio di architettura moderna, che mescola cemento e vetro e ospita i trasparenti uffici dei deputati e delle Commissioni. Una rinascita basata sul forte legame tra le istituzioni ai cittadini: tutti gli edifici costruiti a tempo record dopo il trasferimento della capitale federale da Bonn a Berlino sono visitabili. Anche il tetro e solenne Reichstag. Sul suo lato occidentale c'è sempre una lunga coda di persone in attesa. E quando ho deciso di mettermi anch'io in fila, sono rimasta piacevolmente sorpresa nello scoprire che la maggior parte degli aspiranti visitatori era tedesca: italiani, spagnoli e americani eravamo un'infima minoranza. I tedeschi vogliono vedere da vicino le loro istituzioni. E' bello sentire quest curiosità di un popolo per la propria storia e le proprie istituzioni.
Senza prenotazione la visita si limita alla cupola di vetro e acciaio disegnata da Norman Foster. Dall'esterno la sua struttura leggera e trasparente alleggerisce e sdrammatizza la solennità dell'architettura ottoentesca. Dall'interno due rampe a chiocciola, una per salire, l'altra per scendere, collegano la base alla sommità della struttura. Mentre si cammina verso l'alto, girando a 360° intorno a Berlino, si ammira il magnifico skyline della città. Per chi arriva dal sud, con un'educazione estetica greco-romana, fatta di armonia, proporzione, simmetrie, lo skyline berlinese è un guazzabuglio di gru e campanili gotici, di grattacieli e di parchi. Eppure nel suo disordine e nella sua disomogeneità affascina l'osservatore, che si diverte a riconoscere (e a fotografare) le rovine della Kaiser Wilhelm Gedächtiniskirche, la moderna Hauptbanhof, la stazione ferroviaria, le cupole del Duomo e i grattacieli di Potsdamer Platz, la cupola moresca della sinagoga e la Fernsehturm, la torre della televisione. Il merito è anche del cielo di Berlino, che offre tutta la varietà possibile in pochi minuti. Da Berlino Est e il Duomo fino alla Siegessäule, nero e prossimo a un violento temporale, dal grattacielo della Mercedes fino a Potsdamerplatz piccoli squarci di azzurro che si colorano di arancione per lasciare intravedere un lunghissimo tramonto. Indimenticabile il raggio di sole che, in tanta luce scura, va a illuminare proprio la statua dorata della Nike, sulla cime dalle Siegessaule.
All'interno la cupola è caratterizzata da una grande colonna a forma di imbuto coperta da 360 specchietti che riflettono la luce naturale nell'aula del Parlamento sottostante. Nessun visitatore sa resistere alla tentazione di fotografarsi, moltiplicato per decine di volte, sugli specchietti. La colonna ha una funzione anche ecologica, a dimostrare la sensibilità tedesca sui temi ambientali. Ho trovato la sua descrizione in un capitolo di Panorami Interni: "I suoi 360 specchi deviano senza abbagliare la luce del giorno nell'Aula, in modo da ridurre al minimo il consumo di elettrcità per illuminare il plenum. D'altra parte la proboscide trasporta l'aria viziata dell'Aula verso l'esterno, attraverso l'apertura superiore della cupola. Anche l'aria pulita viene immessa con basso dispiego di energia. Attraverso delle grandi canaline già esistenti nel vecchio Reichstag e ora passanti anche sotto l'Aula plenaria, l'aria pulita entra nella stessa con la dovuta temperatura e umidità attraverso la moquette. Nell'imbuto distributore di luce ed evacuatore di aria viziata è nascosto anche un impianto di recupero del calore, che sottrae all'aria viziata l'energia ancora utilizzabile per il riscaldamento dell'edificio. Infine l'impianto fotovoltaico, di più di 300 mq di grandezza, sul lato sud del tetto del Reichstag è una fonte di elettricità priva di emissioni."