giovedì 1 novembre 2012

La Spagna sedotta dal nuovo codice deontologico delle banche dell'Olanda

Non c'è solo l'Islanda a sedurre la Spagna in cerca di nuovi modelli economici e di una soluzione per il sistema finanziario provato dallo scoppio della bolla immobiliare. Da un paio di giorni è arrivata, incredibilmente, l'Olanda, in prima fila con Germania e Finlandia nell'esigere austerità in Europa. Cosa è successo tra Amsterdam e L'Aja, da interessare Madrid?
C'è il nuovo governo liberal-socialista, e molto più europeista, guidato dal liberale Mark Rutte e sostenuto dal socialista Diederik Samsom, "la grande scoperta della politica olandese", secondo El Pais, che ha preferito lasciare il ruolo di vice-Primo Ministro al sindaco di Amsterdam Lodewijk Asscher. L'arrivo dei socialisti al Governo, al posto della destra xenofoba, che tanti grattacapi ha creato a Bruxelles, è un soffio d'aria fresca per l'Europa.
Nel programma liberal-socialista non c'è solo il solito e sacrosanto impegno di ridurre il deficit al 3%, con una serie di tagli da 16 miliardi di euro entro il prossimo anno. Ci sono le misure per arrivare a quella riduzione del deficit, che possono essere un esempio per l'intera Europa. Gli olandesi con i redditi più alti pagheranno di più per le loro abitazioni e per le prestazioni sanitarie (e il fatto che i ricchi paghino di più è già un buon esempio per l'Europa, che si rifiuta di far pagare il costo della crisi anche a chi è dotato di maggiori risorse, sottostando al ricatto della fuga di capitali e ammettendo l'irresponsabilità sociale di chi possiede di più).
L'Olanda liberal-socialista però va oltre e pretende un diverso comportamento anche dalle banche: il Governo intende infatti imporre loro un codice deontologico, secondo il quale non potranno vendere prodotti poco trasparenti ai cittadini privati, come, ad esempio, mutui o crediti-spazzatura, che hanno causato le bolle immobiliari dagli Stati Uniti fino alla Spagna; i benefits per i dirigenti non potranno superare il 20% dei loro stipendi. Le organizzazioni finanziate allo Stato, inoltre, non potranno speculare su alcun prodotto.
Sono novità importanti per l'intera Unione, anche se bisogna vedere se l'alleanza liberal-socialista, dotata di un'ampia maggioranza in Parlamento e liberata dalla pressione della destra xenofoba, praticamente scomparsa, avrà il coraggio di approvarle davvero e indicare così una nuova strada all'Europa.
Tra le altre misure di questo Governo, con sette Ministri liberali e sei socialdemocratici, ci sono la proibizione del burka e del niqab negli edifici pubblici, l'aumento dell'età legale dai 16 ai 18 anni per bere alcol, l'età della pensione portata a 66 anni nel 2018 e a 67 nel 2021, la selezione degli embrioni per ragioni mediche, la sparizione del carnet di socio dei coffeeshops per fumare cannabis (ma si dovrà dimostrare di essere residenti in Olanda), la presenza del 30% di donne in posti dirigenziali entro il 2017, la ritirata della candidatura per i Giochi Olimpici del 2028.
Per la prima volta il Ministero della Difessa è stato assegnato a una donna, la liberale Jeanine Hennis-Plasschaert, mentre il Ministero degli Esteri è andato all'europeista Frans Timmermans. La nuova Olanda continua a scommettere sull'euro e sembra più flessibile sui tempi in cui la Grecia dovrà riprendere il controllo del deficit.
I media spagnoli sembrano sedotti dalle misure che il nuovo Governo olandese ha adottato e sottolineano soprattutto il codice deontologico imposto alle banche. Un tema su cui a Madrid si è sensibilissimi, visto il ruolo che il sistema finanziario (non) sta giocando sulla rinascita economica, rifiutando i prestiti alle piccole e medie imprese e imponendo gli sfratti alle famiglie che non sono più in grado di pagare i mutui.
Al leggere il programma liberal-socialista e al pensare come è stata l'Olanda fino a poche settimane fa, viene da dire: dite poi che sinistra e destra sono la stessa cosa!