mercoledì 27 marzo 2013

Artigiani e ricamatrici per il restauro del mantello della Macarena: la cultura intorno alla Settimana Santa

Una delle novità più attese della Settimana Santa di Siviglia è il preziosissimo mantello che indosserà la statua della Esperanza de la Macarena in processione, nella notte tra il 28 e il 29 marzo (Giovedì e Venerdì Santo).
E' un mantello di tisù, un tessuto di seta ricamato a mano con fili d'argento e d'oro ed è preziosissimo perché è il frutto di un restauro che ha coinvolto importanti laboratori ed esperte ricamatrici, oltre che numerosi studiosi per i lavori di ricerca. Intorno alla Settimana Santa c'è un indotto culturale e artistico, che vale la pena conoscere e che sopravvive grazie alle Hermandades, le Confraternite, e le processioni. Il mantello della Macarena può essere una guida e un simbolo per capire un po' di più dell'universo della Semana Santa (non solo sivigliana).
E' stato disegnato e ricamato tra il 1929 e il 1930 da Juan Manuel Rodríguez Ojeda ed è costato 30mila pasetas di allora (circa 360mila euro degli anni '30), di cui 1000 versati da re Alfonso XIII.
Per potergli restituire l'antico splendore, la Hermandad de la Macarena si è affidata a un disegnatore grafico e creativo pubblicitario, Rafael de Rueda, che ha impiegato oltre un anno per ricostruire, virtualmente, il disegno originale del ricamo, andato perduto a causa del tempo e dei successivi restauri. Aveva a disposizione solo tre fotografie dell'epoca per poter studiare il disegno e ricostruirlo al computer, "la sfida più grande che ho affrontato finora; le due metà non erano uguali e il disegno originale non esisteva e il poco che esisteva, lasciava questioni irrisolte" dice adesso il grafico al Diario de Sevilla.
Risolto il disegno del ricamo, è stato necessario ricostruire la composizione del tessuto, per questo sono stati inviati campioni a vari laboratori, fino a quando l'impresa valenciana Garin ha trovato la formula corretta ed è stato identificato il verde esatto della seta di supporto al ricamo.
Il restauro vero e proprio del mantello è iniziato a settembre, nel laboratorio di ricamo Fernández y Enríquez a Brenes, nei pressi di Siviglia. Qui tutto si è giocato sulle tecniche di ricamo usate da Juan Manuel Rodríguez Ojeda, sugli equilibri tra ricami e spazio vuoto: "Ci sono diversi assi nel mantello, una serie di linee radiali che si intrecciano in una specie di ragnatela, una volta realizzati questi, il resto è stato coprire i buchi, perché tutto è molto equilibrato, molto armonico" spiegano dal laboratorio al quotidiano sivigliano. Non sono stati fatti molti ricami nuovi, però sì, sono stati realizzati ricami che erano previsti nel disegno originale e che sono andati perduti. "Siamo stati molto fedeli alla tecnica e ai materiali impiegati".
Tutto è stato realizzato a mano, anche il pizzo che borda il mantello.
Nei giorni scorsi questa splendida opera di artigianato è stata in mostra nell'altrettanto splendido Patio ella Fondazione Cajasol, nella plaza de San Francisco di Siviglia, affinché sivigliani e turisti, fedeli e curiosi, potessero ammirare i raffinati ricami e il perfetto restauro.
Nella notte della Madrugá, se il cielo sarà clemente con Siviglia (ieri, per il terzo anno consecutivo non c'è stata alcuna processione del Martedì Santo, a causa delle minacce di pioggia), Nuestra Señora, la Esperanza de la Macarena, mostrerà questa meraviglia al mondo e spiegherà perché la Settimana Santa non è solo processioni, saetas e preghiere.
Le foto del mantello della Macarena, da diariodesevilla.es