Una delle novità più attese della Settimana Santa di
Siviglia è il preziosissimo mantello che indosserà la statua della Esperanza de
la Macarena in processione, nella notte tra il 28 e il 29 marzo (Giovedì e
Venerdì Santo).
E' un mantello di tisù, un tessuto di seta ricamato a mano con fili d'argento e
d'oro ed è preziosissimo perché è il frutto di un restauro che ha coinvolto
importanti laboratori ed esperte ricamatrici, oltre che numerosi studiosi per i
lavori di ricerca. Intorno alla Settimana Santa c'è un indotto culturale e
artistico, che vale la pena conoscere e che sopravvive grazie alle Hermandades,
le Confraternite, e le processioni. Il mantello della Macarena può essere una
guida e un simbolo per capire un po' di più dell'universo della Semana Santa
(non solo sivigliana).
E' stato disegnato e ricamato tra il 1929 e il 1930 da Juan Manuel Rodríguez
Ojeda ed è costato 30mila pasetas di allora (circa 360mila euro degli anni
'30), di cui 1000 versati da re Alfonso XIII.
Per potergli restituire l'antico splendore, la Hermandad de la Macarena si è
affidata a un disegnatore grafico e creativo pubblicitario, Rafael de Rueda,
che ha impiegato oltre un anno per ricostruire, virtualmente, il disegno
originale del ricamo, andato perduto a causa del tempo e dei successivi
restauri. Aveva a disposizione solo tre fotografie dell'epoca per poter
studiare il disegno e ricostruirlo al computer, "la sfida più grande che
ho affrontato finora; le due metà non erano uguali e il disegno originale non
esisteva e il poco che esisteva, lasciava questioni irrisolte" dice adesso il grafico al Diario de Sevilla.
Risolto il disegno del ricamo, è stato necessario ricostruire la composizione
del tessuto, per questo sono stati inviati campioni a vari laboratori, fino a
quando l'impresa valenciana Garin ha trovato la formula corretta ed è stato
identificato il verde esatto della seta di supporto al ricamo.
Il restauro vero e proprio del mantello è iniziato a settembre, nel laboratorio
di ricamo Fernández y Enríquez a Brenes, nei pressi di Siviglia. Qui tutto si è
giocato sulle tecniche di ricamo usate da Juan Manuel Rodríguez Ojeda, sugli
equilibri tra ricami e spazio vuoto: "Ci sono diversi assi nel mantello,
una serie di linee radiali che si intrecciano in una specie di ragnatela, una
volta realizzati questi, il resto è stato coprire i buchi, perché tutto è molto
equilibrato, molto armonico" spiegano dal laboratorio al quotidiano
sivigliano. Non sono stati fatti molti ricami nuovi, però sì, sono stati
realizzati ricami che erano previsti nel disegno originale e che sono andati
perduti. "Siamo stati molto fedeli alla tecnica e ai materiali
impiegati".
Tutto è stato realizzato a mano, anche il pizzo che borda il mantello.
Nei giorni scorsi questa splendida opera di artigianato è stata in mostra
nell'altrettanto splendido Patio ella Fondazione Cajasol, nella plaza de San Francisco
di Siviglia, affinché sivigliani e turisti, fedeli e curiosi, potessero
ammirare i raffinati ricami e il perfetto restauro.
Nella notte della Madrugá, se il cielo sarà clemente con Siviglia (ieri, per il
terzo anno consecutivo non c'è stata alcuna processione del Martedì Santo, a
causa delle minacce di pioggia), Nuestra Señora, la Esperanza de la Macarena,
mostrerà questa meraviglia al mondo e spiegherà perché la Settimana Santa non è
solo processioni, saetas e preghiere.
Le foto del mantello della Macarena, da diariodesevilla.es