giovedì 4 aprile 2013

10 consigli per godersi la Feria de Abril di Siviglia

15 giorni dopo la Settimana Santa è il momento della Feria più famosa di Spagna, la Feria de Abril di Siviglia, che quest'anno cade dal 16 al 21 aprile. Le Ferias sono feste tipicamente andaluse, si svolgono in uno spazio recintato, a Siviglia chiamato il Recinto Real, trasformato in una vera e propria cittadina temporanea, con casetas che ospitano le associazioni locali e che sono dotate di cucine e momenti musicali per intrattenere gli ospiti. Non succede niente di particolare: semplicemente i sivigliani vanno a passeggio per il Recinto, per vedere e farsi vedere; utilizzano carrozze trainate da cavalli o i cavalli, si fermano nelle casetas, il cui ingresso è permesso solo ai soci e ai loro amici, per mangiare pescaito frito, bersi una cerveza, una birra, ballare le sevillanas, e fare tardi con gli amici; le donne indossano i trajes de flamenca e iniziano a preparare con cura gli outfits della Feria sin da un paio di mesi prima (i blogs di moda flamenca in questi giorni sono un'esplosione di consigli, tendenze e analisi), gli uomini indossano il tipico traje andaluz, ma non necessariamente, come le donne.
Non ho mai assistito alla Feria de Abril, non solo in quel periodo mi richiamano in Italia doveri professionali, ma mi è bastato vedere una Feria del Caballo di Jerez, qualche anno fa, per capire che sono appuntamenti che non fanno per me: se il concetto è pasarselo bien, vedere e farsi vedere, a me non basta, questione di carattere e niente di più.
Qualche giorno fa leggevo, non ricordo dove, che la Feria de Abril è il momento in cui i sivigliani danno sfogo al loro gusto per l'esibizionismo. Non fatico a crederci, data la passione barocca con cui Siviglia vive le sue emozioni, sempre così esibite da spingere a credere che non siano reali e che la sua vera anima sia altrove, nascosta e custodita affinché rimanga un segreto tra pochi. Se però le donne iniziano ad affollare i negozi specializzati sin da gennaio, cercando orecchini e accessori da accoppiare ai loro trajes de flamenca, se la città rimane paralizzata perché ogni cosa viene rimandata a después de la Feria (dopo la Feria), se i sivigliani si illuminano ogni volta che ne parlano, la Feria de Abril è davvero uno dei momenti magici della città.
Così il sito web dell'Ufficio del Turismo della città ha pubblicato dieci consigli da seguire per i neofiti della Feria, i turisti al loro primo contatto con uno degli appuntamenti imprescindibili della vita sociale sivigliana. Alcuni assomigliano ai 'non uscite di casa nelle ore più calde' dei telegiornali nella canicola di agosto, altri sono decisamente interessanti.
Il primo consiglio suggerisce di non raggiungere la Feria ignorandone la storia: la Feria è nata nel XIX secolo, come un appuntamento commerciale per agricoltori e allevatori; "con il tempo è rimasto l'aspetto festivo" della Feria e si sono perse le tracce dei rapporti con agricoltura e bestiame, due degli elementi più importanti dell'economia andalusa.
Si diceva che le casetas sono a ingresso limitato a socie e amici, per cui o si conosce qualcuno o è difficile poter entrare in contatto con i feriantes e le loro conversazioni; ma ci sono anche casetas a ingresso libero, appartenenti soprattutto ai media locali: quest'anno sono 16 e i loro indirizzi nel Recinto si trovano nei punti informazione della Feria. Ai punti di informazione bisogna anche chiedere una cartina del Recinto Real, in modo da non perdersi tra le 15 strade e le oltre 1000 casetas di questa edizione della Feria: "La maggior parte delle strade è molto simile e non è facile orientarsi".
Il sito web ricorda che la Feria di notte è molto diversa da quella di giorno: di notte non circolano i cavalli e ci sono molti più giovani e dunque il clima festivo assume altri toni. Consiglia anche di non usare le auto, vista l'impossibilità di parcheggiare nei dintorni del Recinto Real, al fondo del quartiere de Los Remedios, ma di usare il trasporto pubblico, che viene potenziato anche con un servizio speciale di autobus dal Prado de San Sebastián, dove fino a poche settimane fa c'era una delle due stazioni di autobus extraurbani. Non bisogna neanche lasciarsi tentare troppo dal rebujito, la bibita fresca della Feria, che mescola la manzanilla con limonata o gazzosa, perché visti il suo gusto e le tradizionali alte temperature, se ne potrebbe consumare più di quanto pensato, con le conseguenze immaginabili.
Alle turiste, preoccupate dal confronto con le sivigliane e i loro magnifici vestiti da gitana, il sito web lancia una rassicurazione: il traje de flamenca non è un obbligo e si può ovviare a una sua assenza imitando le sivigliane che non lo usano, dando un toque flamenco al look, con orecchini di grandi dimensioni, un garofano tra i capelli, un mantello frangiato.
Infine, non bisogna perdere di vista i due momenti fondamentali della Feria de Abril, l'alumbrao, l'accensione della porta d'ingresso, che inaugura la manifestazione, e i fuochi artificiali, che la chiudono. E qui il consiglio dell'Ufficio del Turismo è da tenere ben in conto: il miglior punto da cui seguire i fuochi artificiali non è la Feria, ma il Muelle de las Delicias, situato sulle rive del Guadalquivir, alla stessa altezza della Feria, ma esattamente dall'altro lato: "Di lì si avrà una bella visione dell'insieme".