Il giorno dopo la sua imputazione nel caso Noos, la prima
mai toccata a un membro della Famiglia Reale spagnola, l'Infanta Cristina si è
recata al lavoro, nella sede della Fundación Caixa di Barcellona, in tutta
normalità. Non sta vivendo ore facili: la sua villa di Pedralbes, comprata
molto probabilmente con il denaro pubblico ottenuto con Noos (ma sono sei mesi
che gli Urdangarín non pagano le rate del mutuo), è assediata dai paparazzi.
Ieri suo marito Iñaki ha portato il cane a passeggio in auto, per sfuggire ai
flash; oggi lei ha raggiunto la Caixa sopportando amabilmente l'assedio
mediatico. A parlare ci pensa Mario Pascual Vives, l'avvocato di Iñaki, che ha già
fatto sapere che non assisterà l'Infanta nella sua comparizione davanti ai
giudici, il 27 aprile, perché "non è adeguato", e che ha messo a
tacere le voci di crisi della coppia sostenendo di vedere Cristina e Iñaki
sempre più uniti "davanti alle avversità".
Nelle interviste rilasciate nei giorni scorsi in Spagna, per presentare il suo
libro, Ladies of Spain, Andrew Morton assicurava che l'Infanta Cristina era,
con Letizia Ortiz,il personaggio più interessante della Famiglia Reale
spagnola, viste le scelte devastanti che è chiamata a compiere: se salva il suo
matrimonio compromette la monarchia, se si separa da Iñaki rinuncia all'amore.
Ma, in realtà, sia quale sia il futuro di Cristina, è conseguenza delle sue
scelte: è stata una mujer florero, una moglie decorativa, che non sa e non
chiede, come la Casa Reale ha cercato di far credere e come i giudici non
possono più credere? E' stata una moglie che ha partecipato agli affari del
marito, consigliandolo e aiutandolo, come sembra più probabile? In ogni caso il
suo destino è frutto delle scelte che ha compiuto, rispettando o meno il suo
ruolo di figlia del Re di Spagna.
Chi si trova a dover affrontare le conseguenze di scelte che non ha compiuto, e
che pure potrebbero compromettere il suo futuro, è il principe Felipe.
Né Sofia, né Cristina, né Juan Carlos, né Letizia.
Se c'è una figura che ispira rispetto e simpatia, in questo culebrón, in questa
telenovela che è diventata la Famiglia Reale spagnola negli ultimi due anni, è
il Principe Felipe. Che non risulta si sia macchiato di scelte eticamente
discutibili, come il padre o la sorella. Che non risulta sia coinvolto, come il
padre, in affari che gli abbiano procurato commissioni evitabili, visto il
ruolo assegnatogli dalla Storia e dalla Spagna e visti gli appannaggi pubblici,
che devono bastare alla sua manutenzione. Che non risulta abbia un matrimonio
in forte difficoltà, come i suoi genitori, e, in ogni caso, quali che siano i
suoi rapporti con la moglie Letizia è cosa che sa gestire in privato, offrendo
l'immagine di una coppia solida e lasciando che tutto il resto siano
speculazioni.
Ogni scandalo scoperto dai media e dai giudici, ogni nuova diffidenza dei cittadini verso la Famiglia Reale, è un colpo all'istituzione di cui Felipe rappresenta la continuità. E siccome il Principe crede davvero nel suo ruolo, è convinto davvero che la Monarchia possa rappresentare l'unione in una Spagna plurale, il suo momento è il più difficile di tutti. Più di quelli che stanno vivendo Juan Carlos, Cristina, Sofia o Letizia, perché non è il risultato di scelte compiute da lui.
Ogni scandalo scoperto dai media e dai giudici, ogni nuova diffidenza dei cittadini verso la Famiglia Reale, è un colpo all'istituzione di cui Felipe rappresenta la continuità. E siccome il Principe crede davvero nel suo ruolo, è convinto davvero che la Monarchia possa rappresentare l'unione in una Spagna plurale, il suo momento è il più difficile di tutti. Più di quelli che stanno vivendo Juan Carlos, Cristina, Sofia o Letizia, perché non è il risultato di scelte compiute da lui.
Se c'è una figura patetica, nel senso greco del termine, questa figura è il
Principe.
Ieri, poche ore prima che Cristina venisse imputata dal giudice José Castro,
Felipe ha inaugurato, con gesto serio e grave, l'impianto industriale più caro
di Euskadi, appartenente al gruppo Petronor; evidentemente sapeva già
dell'imputazione imminente della sorella. Oggi, ironia del destino, è atteso a
un atto ufficiale del potere giudiziario: dovrà tenere un discorso davanti alle
più alte autorità giudiziarie, insomma. Ed è attesissimo quello che dirà, per
rassicurare gli spagnoli, che la Giustizia è uguale per tutti, anche quando
coinvolge i membri della Famiglia Reale.
Sono almeno un paio d'anni che Felipe sta cercando di dimostrare, con discorsi, atti e atteggiamenti, che lui è un'altra cosa, che di lui ci si può fidare, che lui crede davvero nella Spagna e nell'onestà. Lo facciano regnare al più presto, per liberare lui e la Spagna dall'incubo di questi impresentabili parenti reali.
Su el mundo.es un video del ritorno di Cristina al lavoro, su elcorreo.com, le immagini di Felipe, serio e attento, all'inaugurazione della fabbrica di Petronor.
Sono almeno un paio d'anni che Felipe sta cercando di dimostrare, con discorsi, atti e atteggiamenti, che lui è un'altra cosa, che di lui ci si può fidare, che lui crede davvero nella Spagna e nell'onestà. Lo facciano regnare al più presto, per liberare lui e la Spagna dall'incubo di questi impresentabili parenti reali.
Su el mundo.es un video del ritorno di Cristina al lavoro, su elcorreo.com, le immagini di Felipe, serio e attento, all'inaugurazione della fabbrica di Petronor.