giovedì 4 aprile 2013

Il giorno dopo l'imputazione: l'Infanta Cristina va al lavoro, il principe Felipe è sempre più solo

Il giorno dopo la sua imputazione nel caso Noos, la prima mai toccata a un membro della Famiglia Reale spagnola, l'Infanta Cristina si è recata al lavoro, nella sede della Fundación Caixa di Barcellona, in tutta normalità. Non sta vivendo ore facili: la sua villa di Pedralbes, comprata molto probabilmente con il denaro pubblico ottenuto con Noos (ma sono sei mesi che gli Urdangarín non pagano le rate del mutuo), è assediata dai paparazzi. Ieri suo marito Iñaki ha portato il cane a passeggio in auto, per sfuggire ai flash; oggi lei ha raggiunto la Caixa sopportando amabilmente l'assedio mediatico. A parlare ci pensa Mario Pascual Vives, l'avvocato di Iñaki, che ha già fatto sapere che non assisterà l'Infanta nella sua comparizione davanti ai giudici, il 27 aprile, perché "non è adeguato", e che ha messo a tacere le voci di crisi della coppia sostenendo di vedere Cristina e Iñaki sempre più uniti "davanti alle avversità".
Nelle interviste rilasciate nei giorni scorsi in Spagna, per presentare il suo libro, Ladies of Spain, Andrew Morton assicurava che l'Infanta Cristina era, con Letizia Ortiz,il personaggio più interessante della Famiglia Reale spagnola, viste le scelte devastanti che è chiamata a compiere: se salva il suo matrimonio compromette la monarchia, se si separa da Iñaki rinuncia all'amore.
Ma, in realtà, sia quale sia il futuro di Cristina, è conseguenza delle sue scelte: è stata una mujer florero, una moglie decorativa, che non sa e non chiede, come la Casa Reale ha cercato di far credere e come i giudici non possono più credere? E' stata una moglie che ha partecipato agli affari del marito, consigliandolo e aiutandolo, come sembra più probabile? In ogni caso il suo destino è frutto delle scelte che ha compiuto, rispettando o meno il suo ruolo di figlia del Re di Spagna.
Chi si trova a dover affrontare le conseguenze di scelte che non ha compiuto, e che pure potrebbero compromettere il suo futuro, è il principe Felipe.
Né Sofia, né Cristina, né Juan Carlos, né Letizia.
Se c'è una figura che ispira rispetto e simpatia, in questo culebrón, in questa telenovela che è diventata la Famiglia Reale spagnola negli ultimi due anni, è il Principe Felipe. Che non risulta si sia macchiato di scelte eticamente discutibili, come il padre o la sorella. Che non risulta sia coinvolto, come il padre, in affari che gli abbiano procurato commissioni evitabili, visto il ruolo assegnatogli dalla Storia e dalla Spagna e visti gli appannaggi pubblici, che devono bastare alla sua manutenzione. Che non risulta abbia un matrimonio in forte difficoltà, come i suoi genitori, e, in ogni caso, quali che siano i suoi rapporti con la moglie Letizia è cosa che sa gestire in privato, offrendo l'immagine di una coppia solida e lasciando che tutto il resto siano speculazioni.
Ogni scandalo scoperto dai media e dai giudici, ogni nuova diffidenza dei cittadini verso la Famiglia Reale, è un colpo all'istituzione di cui Felipe rappresenta la continuità. E siccome il Principe crede davvero nel suo ruolo, è convinto davvero che la Monarchia possa rappresentare l'unione in una Spagna plurale, il suo momento è il più difficile di tutti. Più di quelli che stanno vivendo Juan Carlos, Cristina, Sofia o Letizia, perché non è il risultato di scelte compiute da lui.
Se c'è una figura patetica, nel senso greco del termine, questa figura è il Principe.
Ieri, poche ore prima che Cristina venisse imputata dal giudice José Castro, Felipe ha inaugurato, con gesto serio e grave, l'impianto industriale più caro di Euskadi, appartenente al gruppo Petronor; evidentemente sapeva già dell'imputazione imminente della sorella. Oggi, ironia del destino, è atteso a un atto ufficiale del potere giudiziario: dovrà tenere un discorso davanti alle più alte autorità giudiziarie, insomma. Ed è attesissimo quello che dirà, per rassicurare gli spagnoli, che la Giustizia è uguale per tutti, anche quando coinvolge i membri della Famiglia Reale.
Sono almeno un paio d'anni che Felipe sta cercando di dimostrare, con discorsi, atti e atteggiamenti, che lui è un'altra cosa, che di lui ci si può fidare, che lui crede davvero nella Spagna e nell'onestà. Lo facciano regnare al più presto, per liberare lui e la Spagna dall'incubo di questi impresentabili parenti reali.
Su el mundo.es un video del ritorno di Cristina al lavoro, su elcorreo.com, le immagini di Felipe, serio e attento, all'inaugurazione della fabbrica di Petronor.